M4: chi controlla i controllori?

Venerdì 13 si è svolta in Consiglio di Zona 3 una commissione congiunta di Zona 3 e 4 sul tema dei lavori M4. Molte le perplessità e le critiche dei cittadini sull'andamento dei lavori.
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recinzioni M4
Anche se il presidente della società M4, Fabio Terragni, da buon politico vuole disegnare una realtà di piena collaborazione e trasparenza sull'andamento dei lavori M4, quello che è emerso durante l'incontro di venerdì è stato un quadro tutt'altro che positivo.

Il punto sottolineato da più persone presenti, e che sta evidentemente molto a cuore, è la questione dell'inquinamento. I lavori attuali sono molto rumorosi e generano polveri e se anche fosse vero, così come sostiene Terragni, che i camion utilizzati per il trasporto dei materiali siano rigorosamente di classe Euro 4, è anche altrettanto vero che ci sono generatori costantemente in azione che scaricano gas all'altezza dei primi piani delle abitazioni.  Poi gli orari di lavoro (6-22) sono spesso sforati per cui anche il riposo dei cittadini che abitano lungo l'asse dei viali, è spesso disturbato dai rumori di cantiere e dalle urla tra operai. La risposta di Terragni a queste segnalazioni è stata a dir poco scoraggiante. Per quanto riguarda i controlli sull'inquinamento di cantiere, il mandato è dato alla stessa impresa che ha l'obbligo ogni tre settimane di eseguire controlli su rumore e polveri, segnalando il momento del contollo ad ARPA per un eventuale contraddittorio, ed inviando al Comune i risultati per una verifica. Tutto ciò è ridicolo! Il controllo dell'inquinamento dovrebbe essere fatto a sorpresa da un ente terzo (es. ARPA), e con una frequenza ben superiore alle tre settimane. E' evidente che se la raccolta dei dati viene effettuata a momenti deputati direttamente dal controllato, questi può falsare le informazioni programmando ad hoc i lavori, in maniera tale che non superino mai le soglie previste. E' urgente e necessario che l'Amministrazione pubblica provveda immediatamente e in proprio alle verifiche, in quanto è delegata alla salute dei propri cittadini, e questi sono atti non derogabili. Poco importa la rassicurante notizia sul fatto che questi siano i lavori più rumorosi ed inquinanti, visto che dureranno ancora più di un anno!

Un altro punto che ci sta estremamente a cuore è quello delle aree di compensazione. Dall'inizio dei lavori (gennaio 2015) sono stati tolti da viale Argonne tutti i servizi: campo di bocce, campo di basket, campo di calcio e giochi bambini. La promessa è stata che entro due mesi sarebbero stati realizzati dei servizi sostitutivi. A distanza di 9 mesi, si è a conoscenza solo di un progetto in fase di presentazione alla sovrintendenza. Questo progetto è stato più volte contestato dai cittadini, in quanto presenta un sovraffollamento di funzioni nell'unica area libera, cioè quella di Largo Fusina, e prevede lo spostamento del campo bocce dall'altro lato della strada a ridosso del cantiere. A poco sono valse le proteste dei cittadini che hanno segnalato che il progetto non piace. Il Comitato Argonne-Susa ha sin da subito segnalato la necessità di ridisegnare gli spazi, proponendo un proprio progetto mai preso in considerazione. Questo è veramente grave perché i tempi si dilatano sempre più e, al di là dell'insoddisfazione generale, comporta anche un esborso aggiuntivo per le tasche dei cittadini, visto la provvisorietà della soluzione, quando invece, il progetto alternativo presentato, voleva rientrare all'interno del progetto definitivo di sistemazione del viale.

Per quanto riguarda poi la ciclabile, il Comune ha delegato l'impresa alla stesura di un progetto per la sua realizzazione temporanea sul marciapiede sud. Al di là delle critiche che può sollevare quest'idea, la questione è che a distanza di mesi dall'interruzione di una ciclabile molto frequentata, ancora nulla è stato fatto .

Il Comitato Argonne-Susa ha poi portato un'altra serie di punti su cui non sono state date risposte.
Vediamoli brevemente:
  • Trasparenza e informazione: ancora una volta chiediamo che venga fatta informazione in modo chiaro, esaustivo e trasparente. In loco con pannelli informativi, sul sito M4, a scadenza settimanale, con la pubblicazione di un piano dei lavori e l’aggiornamento su quanto realizzato.
  • Orari: chiediamo il controllo del rispetto degli orari di regolamento 6-22, e la comunicazione e pubblicazione preventiva del calendario delle lavorazioni straordinarie in deroga agli orari del regolamento.
  • Traffico mezzi di cantiere: si riscontrano comportamenti scorretti nella gestione della movimentazione dei mezzi di cantiere che vanno ad aggravare la già difficile situazione del traffico. Si chiede una regolamentazione che preveda il trasporto mezzi di cantiere in loco all'apertura del cantiere o in serata, fuori comunque dagli orari di punta del traffico. Va abolito lo stazionamento dei mezzi pesanti sulla carreggiata, come invece si riscontra abitualmente nelle ore di punta del mattino 8-9, con camion che attendono il proprio turno per entrare in cantiere ostacolando il passaggio di mezzi pubblici e auto.
  • Recinzioni/cesate: si denuncia lo stato di degrado delle recinzioni di cantiere che sono state realizzate ovunque senza il rispetto di requisiti minimi di decoro. i pannelli, spesso di recupero, sono posati malamente, in modo disordinato, con disallineamento fra i vari moduli e creando sporgenze e discontinuità colmate da rappezzi. A questo si aggiungono le “invasioni/allargamenti” dei cantieri fuori dal perimetro stabilito, con la posa e abbandono di elementi vari (new jersey, reti, cartelli, ecc). A ciò si aggiunge il fatto che è stata utilizzata in maniera estensiva la tipologia "new Jersey+ pannellatura”, quando, da progetto, questa tipologia era prevista esclusivamente su carreggiata, a contatto diretto col traffico veicolare. In tutti gli altri casi, il progetto prevedeva “semplici pannelli verticali a innesto”. I new jersey sono invece stati usati in tutte le situazioni: carreggiate, marciapiedi, aree verdi. In effetti, pare che, in presenza di alberature, il settore verde del Comune avrebbe effettivamente chiesto l’utilizzo di new jersey. Non si ha spiegazione però della scelta effettuata in tutti gli alti casi, in particolare marciapiedi e aree in cui le alberature non esistono più. Il risultato diffuso, dal Pratone a Dateo, (ma già in Forlanini) è un effetto indecente e avvilente di degrado, e la creazione di possibili pericoli per pedoni e mezzi costretti a passarvi in alcuni casi anche molto vicino.
  • Negozi: ancor più grave la situazione in cui le recinzioni si trovano a ridosso dei negozi, per gli effetti che hanno sulla visibilità e l’attrattività delle attività commerciali. Solo adesso, nell’ambito dei workshop promossi da MM, si sta ragionando sulla segnaletica per le attività commerciali, che sarebbe stata da realizzare contestualmente all’apertura dei cantieri. Per tutti questi motivi, chiediamo che all’impresa venga richiesta la posa, ad opera d’arte, di recinzioni integre, utilizzando entrambe le tipologie previste dal progetto. E che chi di dovere supervisioni l’operato dell’impresa.
  • Traffico: richiediamo lo studio di una soluzione con cambio di precedenze/tempi semaforici, nel tratto Sidoli-Novelli-Gustavo Modena, in quanto il traffico è talmente elevato, a causa della chiusura di Plebisciti, da bloccare interamente piazza Novelli con ripercussioni che arrivano sino in viale Argonne. Suggeriamo inoltre di posizionari cartelli per suggerire deviazioni già dalle vie di accesso a viale Argonne (Marescalchi e Mezzofanti).


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