Inside Out

Un sorprendente film d’animazione che parla ai ragazzi e agli adulti attraverso piani di lettura diversi ma compatibili, com’è compatibile per tutti l’avventura di diventare grandi.

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354 milioni di dollari d’incasso negli USA e oltre 21 milioni di euro in Italia vorranno pur dire qualcosa. Innanzitutto dicono che “Inside Out” è un film di successo che, per un film di animazione rivolto all’infanzia, è quasi la norma. S’intende se il film è ben fatto e, in questo caso, Pixar/Disney sono una garanzia. Ma, e c’è un ma, “Inside Out” è solo apparentemente un film animato per l’infanzia. Certo ci sono tutte le componenti classiche, una bella storia commovente ed esaltante, bei personaggi, bei colori, un dosato connubio di realtà e di fantasia che colpisce sempre, o quasi, l’immaginario dei più piccoli che, per loro fortuna, privilegiano la fantasia.

Il fantastico però, in questo caso, è solo apparente. Nel raccontare la storia di una ragazzina americana dalla nascita alla pubertà, dei suoi genitori, delle sue amicizie e delle sue esperienze, la lettura che se ne ricava, più che essere “out” è “inside”.

“Inside” ci sono le emozioni (gioia, tristezza, paura, rabbia e disgusto), “inside” ci sono le “isole della personalità” (famiglia, amicizia, “stupidera”, onestà), “inside” c’è tutto il mondo interno/esterno di una bambina che cresce. Numerose le parole chiave che il racconto evoca e utilizza: conscio e inconscio, la memoria, sogno e realtà, il lutto, mescolate in una scoppiettante e coloratissima sceneggiatura.

La perdita e la separazione, che sono momenti fondamentali nel difficile viaggio della crescita, sono impersonati da un amico invisibile, Bing Bong , un personaggio fatto di zucchero filato, in parte elefante e in parte gatto e delfino, che inesorabilmente si dissolve con il superamento dell’infanzia.

“Inside Out”, letteralmente “Dentro Fuori”, più che un film di animazione per i più giovani è un serissimo trattato di filosofia applicata, di psicologia dell’età evolutiva, di pedagogia progressista.

Va da sé che ci si augura che gli spettatori più piccoli possano cogliere tutti i valori che permeano il film, per farne buon uso nel loro personale percorso di crescita.

Per gli adulti è una bella lezione di vita, una metafora colorata e animata. Un film che mette a confronto senza retorica alcuna tutto ciò che è, contemporaneamente in noi, “dentro” e “fuori”.

Se non avete bambini sotto mano che vi garantiscano l’alibi, fatevi comunque coraggio e andate a vedere “Inside Out”. Merita. De te fabula narratur.


Inside Out

di Pete Docter

USA 2015, 94’

In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al cinema Plinius


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