Capitale Terreno

Spazio Oberdan ospita sino al 18 ottobre una mostra di fotografie e altra documentazione visiva di Moira Ricci, artista toscana che usa metafore e provocazioni per leggere il mondo che la circonda. ()
uomosasso immagine guida

Nella sfera delle certezze sembra collocarsi il fatto che Moira Ricci sia nata a Orbetello nel 1977 e che abbia un forte rapporto con la sua terra d’origine, una Maremma popolata di leggende iperrealistiche e abitata da gente orgogliosa.

Dopo esperienze di natura varia, l’artista approda a Spazio Oberdan grazie alla disponibilità della Città Metropolitana di Milano e al sostegno del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.

Nelle sale dello spazio espositivo si sviluppano due percorsi comunicativi che sembrano non avere apparenti contatti tra di loro. Nel progetto “Dove il cielo è più vicino” sono ospitate grandi fotografie e due videoproiezioni che raccontano la Maremma agricola con le sue terre in via di abbandono e la provocatoria trasformazione di strumenti agricoli in una improbabile astronave.

Nel percorso “Da buio a buio” il gioco si fa ancora più misterioso e, per certi versi, bislacco. Partendo probabilmente dal fiorire di affabulazioni popolari, tipiche di tutta la nostra tradizione contadina, intorno al tema del mostro, Moira Ricci reinventa quattro storie esemplari destinate a popolare di incubi i sonni di uomini, donne e bambini. “La bambina cinghiale”, “Il Lupo Mannaro”, “L’uomosasso”, “I gemellini” ricostruiscono l’inconscio che è in noi in una epifania di mostruosità quotidiana che, attraverso il racconto visivo, viene elaborata ed esorcizzata.

Scrive Roberta Valtorta nella prefazione al catalogo edito da Silvana Editoriale:” Si può dire che nella sua opera, così come l’abbiamo vista svilupparsi sino a oggi, la biografia personale, la tenace idea di casa, dunque di appartenenza, la storia famigliare, con potenti omaggi alla bellezza e alla fierezza della madre, all disarmante , tenera fantasia del padre, e poi i miti e l’intensità storica e naturalistica di un territorio rustico e magico si collocano, uno dopo l’altro, su un’unica traiettoria”.

Per quanto autorevole sia Roberta Valtorta, non siamo però pienamente convinti che il risultato di ciò che è esposto in mostra non sia null’altro che una metaforica messa in scena che si compiace di confondere verità e menzogna, ricostruzioni e fantasia, biografie vere e inventate. La vita è sogno? Perplessi.


Moira Ricci
Capitale Terreno
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto, 2 Milano
Da martedì a venerdì :12,00 – 19,30
Sabato e domenica: 10,00-19,30
Lunedì chiuso

Catalogo in mostra.

Per informazioni:
www.cittametropolitana.milano.it/cultura

(Massimo Cecconi)



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