La stagione 2015-2016 di Manifatture Teatrali Milanesi

Il Teatro Leonardo si presenta con una nuova sigla che promette un cartellone ancora più ricco e coinvolgente, sicuramente più ampio e più traversale. I miracoli che fanno diventare le necessità virtù.

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Una nuova entità teatrale ha fatto il suo ingresso sui palcoscenici milanesi. A onor del vero tanto nuova non è perché dietro l’impegnativa denominazione Manifatture Teatrali Milanesi agiscono il Teatro Litta e la compagnia di Quelli di Grock che, per far fronte a necessità varie, non ultimo il nuovo decreto ministeriale che elargisce contributi ai teatri, hanno deciso di associarsi e compiere insieme un tratto di strada dopo, per entrambi, circa 40 anni di onorata carriera.

Se il Teatro Litta si colloca nell’omonimo palazzo di corso Magenta, la compagnia di Quelli di Grock opera da molti anni nella sala del Teatro Leonardo nell’omonima piazza, quindi teatro di territorio, ben frequentato anche dai cittadini che abitano in zona 3.

La nuova stagione, intitolata Costellazione 15-16, prende le mosse dalle poetiche tradizionali delle due realtà e sviluppa una sua strategia che mescola gli ingredienti, ma non troppo. Quindi al Teatro Leonardo, che è quello che geograficamente ci interessa e ci compete, a partire dal 13 ottobre si susseguiranno spettacoli in linea con l’idea di teatro della compagnia di Quelli di Grock, da un “Enrico IV” di Pirandello, per la regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini, a “L’arte della menzogna” di Valeria Cavalli con la regia della stessa autrice in complicità (abituale) con Claudio Intropido. A dicembre, Manifatture Teatrali Milanesi presentano al Leonardo una loro lettura di “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni, con progetto e regia (ancora una volta) di Valeria Cavalli e Claudio Intropido. Mentre Susanna Baccari e Claudio Orlandini firmeranno la ripresa di “Il barbiere di Siviglia. Opera rock”, sulle scene dal 21 al 31 gennaio.

E così via sino al mese di maggio 2016 ad arricchire una stagione che si avvale molto spesso degli stessi allievi della scuola di Quelli di Grock che, dopo anni di studio, hanno la possibilità (i migliori almeno) di entrare nella compagnia stabile e trovare un giusto sbocco al loro impegno formativo.

Accanto alle produzioni, si segnala qualche ospitalità che incuriosisce come “Un comico fatto di sangue” di e con il versatile Alessandro Benvenuti, “Rimbamband Show” che già dal titolo promette sfracelli, o un irriverente “Il giardino delle ciliegie” nella interpretazione en travesti delle Nina’s Drag Queens (10-13 marzo 2016).

Giusto per dare un’idea, la costellazione che dà titolo alla stagione a sua volta si definisce in parole chiave come paura e amore, follia e ribellione, vanità e inganno, ecc. come a dire che i sentimenti, dai più comuni ai più impegnativi, concorrono a determinare un progetto di teatro moderno e contemporaneo.

In concreto: 37 spettacoli per un totale di 315 alzate di sipario nelle tre sale della nuova associazione teatrale per raggiungere la stella più lontana, quella che la direzione artistica di MTM definisce:” …quella che amiamo di più e che dobbiamo ancora scoprire. Ma è anche la stella che ci spinge a continuare un viaggio che speriamo di poter fare insieme a tantissimi altri compagni”. Chi ha orecchie per intendere e occhi per leggere, intenda e legga.

Tutta la stagione è ben descritta nel sito www.mtmteatro.itin cui troverete anche tutte le indicazioni di accesso (biglietti, abbonamenti, ecc.ecc.).

Per chi volesse indagare poi, cosa sarà mai The House of the Rising Sun? Una nuova costellazione? La risposta alla prossima stagione.


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