Ambiente. Il modello “Milano a led” fa scuola

Nella giornata internazionale della luce si è parlato dell’esperienza di Milano: se venisse estesa alle altre città italiane, calcola il City Manager Giuseppe Tomarchio, si avrebbe un risparmio di 1 miliardo di euro l’anno.

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L’illuminazione pubblica nella valorizzazione degli spazi urbani. Se ne è parlato oggi a Palazzo Reale, nel corso del convegno organizzato dall’associazione culturale AIDI (Associazione Italia a di Illuminazione) in collaborazione con ENEA e il patrocinio del Comune di Milano, ANCI e dell’Anno Internazionale della Luce.

Un’intera giornata di convegni e tavole rotonde, volta ad approfondire il ruolo fondamentale della luce quale strumento in grado di valorizzare architetture e luoghi urbani anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie che possono apportare consistenti risparmi energetici con benefici economici per le amministrazioni. Un’occasione di confronto tra alcune realtà italiane, Milano, Brescia, Firenze e Torino, e tra i diversi approcci scelti in tema di illuminazione pubblica.

L’esperienza del Comune di Milano è stata riportata dall’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran e dal City Manager Ing. Giuseppe Tomarchio, uno dei principali promotori del passaggio all’illuminazione a led della città. Milano, infatti, è la prima grande metropoli europea, ad esclusione delle città scandinave, ad aver scelto di sostituire il 100% degli impianti con luci a minor consumo energetico. Se con le luci tradizionali il consumo annuo pro capite era di 87 kWh, con le luci a led si arriva a 42kWh, per un risparmio di quasi il 52% di energia.

“Milano conferma di essere la città in cui le cose accadono prima che altrove – ha sottolineato l’assessore Pierfrancesco Maran -. Crediamo molto in questa scelta che consente, a parità di resa luminosa, non solo di risparmiare energia preziosa, ma anche di valorizzare meglio la città e di ridurre drasticamente l'inquinamento luminoso. I cambiamenti degli ultimi anni, come i grattacieli di Porta Nuova, la Darsena, e altre importanti interventi di riqualificazione, hanno reso necessari sistemi di illuminazione diversi, capaci di esaltarne l’unicità. Le luci a led ci consentono di intervenire in maniera personalizzata e mirata”.

La sostituzione, che riguarda circa 140mila punti luce e che ad oggi ha già raggiunto l’83% di interventi, si inquadra anche nella complessa tematica della spending review.

“A Milano ci siamo posti una semplice domanda: come facciamo erogare a prezzi ridotti lo stesso servizio alla cittadinanza? - ha spiegato il City Manager Giuseppe Tomarchio -. Il progetto dei led è stata la risposta. A fronte di un investimento a carico del gruppo A2A di 38 milioni di euro, infatti, si avrà infatti un risparmio di 13 milioni di euro sulla bolletta, che passerà dai 42 milioni del 2014 ai 29 milioni del 2016. Dati che fanno di Milano, che fino a pochi anni fa era tra le città con il più alto dispendio energetico pro capite, un punto di riferimento a livello europeo”.

Secondo il City Manager, se tutte le città italiane passassero all’illuminazione a led, con un investimento di 3 miliardi di euro si avrebbe un risparmio di 1 miliardo l’anno sulla bolletta e, quindi, sulle partite di spesa corrente degli Enti Locali.

“La strada è lunghissima – ha concluso Tomarchio – La tecnologia a led è già matura ma poco utilizzata e il tempo è prezioso. Ci è riuscita una grande città come Milano in 18 mesi, possono farlo anche i comuni più piccoli, seguendo il nostro esempio. Basta avere la volontà politica e la lungimiranza di scegliere un intervento davvero in grado di apportare benefici per tutta la società”.

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