Gli Stati Generali delle donne Lombardia.Tappa Milano

Un laboratorio al femminile di elaborazione politica avviato il 5 dicembre di quest'anno al Parlamento Europeo, è approdato a Milano l’11 maggio dopo un lungo percorso nazionale. Tema centrale un confronto sul ruolo della donna nella società, nella politica e nell’economia. Una tappa intermedia in preparazione dell’evento Conferenza Mondiale delle donne “Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26 – 27- 28 settembre 2015.
Di seguito un report dei principali interventi della mattinata.
 
 
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donna a cavallo
Una modalità di confronto rapida e costruttiva. Proposte concrete e concentrate con relazioni di 4 minuti. Dopo i saluti istituzionali di Fancesca Zajczyk - delegata Pari opportunità, si entra immediatamente  nel vivo della discussione con Carolina Pellegrini, consigliera di parità regionale. Precisa e incisiva, ha discusso dell'ultimo rapporto biennale 2012/2013 sull'occupazione femminile e maschile in Lombardia nelle imprese con più di 100 dipendenti.
Il quadro non è esaustivo del panorama lavorativo regionale, ma aiuta a comprendere il fenomeno. La segregazione orizzontale, il fatto che l'occupazione femminile fosse per lo più concentrata nel terziario, nei servizi, e come tali subendo minori effetti negativi della crisi, ha in qualche modo salvaguardato il nostro genere. Sono infatti gli uomini che hanno visto una perdita più consistente di occupazione. Pellegrini si chiede cosa accadrà quando il welfare e la sanità pubblica non saranno più in grado di assicurare i servizi. Perché le risorse sempre più scarse comportano continui tagli, e questo è un dato di fatto. Sono le donne che usufruiscono maggiormente del part-time, una volta per scelta in funzione di conciliazione, oggi perché molto spesso sono questi gli unici tipi di contratti disponibili.
La segregazione verticale (che vede le donne meno presenti ai livelli apicali), presenta un quadro solo a prima vista positivo. Le donne sono più presenti, hanno sostituito molti colleghi maschi, ma c'è un motivo: hanno retribuzioni più basse e quindi sono delle manager più vantaggiose per le imprese. Se son giovani è anche meglio.
Si è accennato anche ai bandi sulle reti di conciliazione territoriali, volti a far collaborare insieme tutti gli attori coinvolti, imprese, stakeholders, istituzioni.

In tema di orientamento e di utilizzo dei FSE, è importante comprendere le peculiarità che interessano lo stilare un bilancio di competenze per le donne, è pertanto necessario implementare un orientamento di genere per la formazione. Si è accennato alla collaborazione con la Fondazione Politecnico e con il Politecnico per cercare di lavorare su una scelta universitaria non stereotipata, ma aperta, evitando segregazioni in base al genere.
 
Loredana Bracchitta del CPO (Consiglio pari opportunità) interviene parlando di legalità, sotto il profilo del rispetto delle regole e dei diritti, che richiama il rispetto degli individui e una cultura che ponga fine alla violenza contro le donne. Si ribadisce l'importanza di una educazione all'affettività, coinvolgendo le scuole e facendo parlare i ragazzi sul tema della violenza. Il progetto "Ti do i miei occhi" ha questo scopo: indagare la violenza fisica, psicologica, le discriminazioni, gli episodi di bullismo e di omofobia.

L'intervento si chiude con l'accenno al provvedimento regionale per l'introduzione della regola di alternanza di genere nelle liste elettorali regionali.
 
Si prosegue con il video presentato da Marinella Loddo di ICE.
Interviene Luca Lopresti di Pangea, una Onlus che si occupa di violenza di genere dal 2002, non solo in Italia. Si opera favorendo progetti di ascolto, accoglienza, costruzione di un percorso condiviso insieme alle donne, accesso a microcredito per uscire dalla violenza, anche economica e accompagnare le donne verso un futuro migliore. Compiono anche un lavoro per interrompere anche la violenza assistita da parte dei figli.
 
Il tema della violenza di genere viene affrontato attraverso un reading di brani tratti dal romanzo di Deborah Riccelli, Nessuno mai potrà più udire la mia voce. Si parla di realizzarne anche uno spettacolo teatrale.
 
Roberta Cocco, Microsoft, interviene per illustrarci i progetti Nuvola Rosa e di come la tecnologia può aiutare a colmare il divario di genere. Cocco si concentra sulla necessità di compiere scelte appropriate negli studi e raggiungere competenze adeguate a quanto richiesto dal mondo del lavoro. Profili in ambito ICT, con skill digitali sono molto richiesti, ma pochi giovani hanno competenze adatte, le ragazze che scelgono questo settore sono poche. Cocco non riesce a centrare pienamente dove si colloca il gap uomo-donna.
Qualche considerazione personale. Se prima le donne non sceglievano studi e specializzazioni in ambito informatico/scientifico, oggi, il loro numero si è incrementato. Si tratta sempre di una minoranza, ma c'è un progresso. Attualmente non si tratta più solo di prepararsi, formarsi ed essere in linea con i profili richiesti. Non è più solo un problema di accesso al lavoro o ad ambiti a prevalenza maschile. Questi ostacoli possono essere superati, molte di noi lo dimostrano. Il problema si presenta più avanti. Il muro arriva quando sei entrata nel mondo del lavoro, settore ICT incluso. Il problema non è entrare, ma rimanerci, anche se diventi madre, se devi accudire genitori o familiari malati, anche se ti ammali. Spesso sono queste necessità di conciliazione a non permetterti di conservare il lavoro o di fare carriera. Il vero problema è altrove, per esempio nell'ambito delle politiche di conciliazione assenti e in un mondo imprenditoriale che ancora fa fatica a "conciliare" con l'idea che una donna possa anche essere madre e che un uomo possa voler prendere il congedo parentale. Non quindi  studi e competenze per poter lavorare ma sviluppare una politica di conciliazione.
Da sottolineare che Cocco ci parla a nome di Microsoft. L'impresa chiede un certo prototipo di "manodopera" in questo caso intellettuale. Si dimentica che c'è un altro fattore fondamentale: la scuola, la sua qualità, le competenze che garantisce. L'istruzione uguale per tutti è solo sulla Carta, nella realtà sappiamo che è ben diverso dove e come studi. Il contesto familiare/sociale poi è fondamentale.
Ultima osservazione: si discute prevalentemente di lavoro giovanile. Oltre a progetti per le giovani donne, dovremmo parlare di politiche che permettano una formazione continua, permanente, per donne che restano senza lavoro a 40-50 anni, uscite spesso per cure familiari e necessitano di rientrare nel mondo lavorativo. Questo tema, preponderante in tempo di crisi, è risultato assente.
 
Alice Palumbo presenta il suo Baby In Italy,  progetto collettivo orientato alle mamme, come altri presenti in rete.
Molti interventi avevano il limite di essere  centrati sul  ruolo femminile di presa in carico dei compiti di cura, senza mettere in discussione il ruolo in sé, del resto già ampiamente sviscerato dal percorso femminista, consolidandolo con l'impiego di mezzi tecnologi.
 
È la volta del progetto Ragazze Digitali promosso dal network EWMD. Si parla di donne manager al top e  http://www.ragazzedigitali.it/ impegnate a rafforzare l'empowerment delle donne e la preparazione professionale, volta a favorire il loro ingresso in professioni del ramo ICT ( http://www.ragazzedigitali.it/ )
 
Maria Serra  parla del suo progetto di servizi di orientamento a studio e lavoro.
Siamo in pieno stile Lean in, come Sandberg docet.
 
Maria Antonella Banchero, rete CUG AO Lombardia ha parlato del tema del benessere di chi opera nel campo della salute, e della medicina di genere .
 
Ritorna un'altra referente di EWMD, che avvalora l'importanza di fare network.
 
Questo il senso della giornata: costruire relazioni, reti tra donne, fare network e aiutarsi a vicenda nel proprio business, per chi ne ha uno. Tutto molto "UP". Si spera nell'effetto a cascata/domino? Direi che la sensazione globale della mattinata è stata connotata da un certo elitarismo, dei discorsi, delle pratiche, della partecipazione e delle personalità coinvolte. Poca attinenza con la realtà delle donne "comuni" e il femminismo sembra che non sia mai esistito. Ci auguriamo che gli Stati Generali delle donne non si limitino a fare network tra i livelli imprenditoriali e istituzionali, ma si aprano e diventino inclusivi e utili per il maggior numero possibile di donne.
 
Nota tecnica: Tutte le proposte presentate verranno pubblicate e saranno oggetto di una indagine/questionario per comprendere quali siano le più interessanti per programmi mirati e da sviluppare ulteriormente. Prossimamente si avranno maggiori indicazioni in merito.
 
Simona Sforza
 

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Re: Gli Stati Generali delle donne Lombardia.Tappa Milano
13/05/2015 Marzia Frateschi
Grazie Alice per le precisazioni. Spero potranno essere utili a molte famiglie.
Scrivi tranquillamente sul forum. Qualsiasi informazione sarà la benvenuta.
Marzia Frateschi
Resp. Città delle Donne


Re: Gli Stati Generali delle donne Lombardia.Tappa Milano
13/05/2015 Alice
Buongiorno, purtroppo temo di non aver ben chiaro cosa voglia dire relativamente a BabyInItaly... Vorrei dunque approfittare di questo spazio per precisare a chi ci rivolgiamo e in cosa crediamo. Che ne dite?

Babyinitaly non è un portale "come altri": la redazione non è interna, tutti possono scrivere. Punta infatti ad ampliare e consolidare il suo network di “penne” tra le province d’Italia - e non solo tra mamme e le donne! Per noi la vera condivisione è la condivisione della cura, tra tutti i membri della famiglia.

Genitori, nonni, zii o esperti del mondo dell’infanzia sono infatti invitati a condividere esperienze su BabyInItaly, a descrivere un’emozione, a raccontare, attraverso recensioni, luoghi (ristoranti, negozi, spazi di divertimento o scuole) in cui le famiglie con i loro bambini sono i protagonisti: inviare il proprio racconto e recensire è semplicissimo, basta andare su www.babyinitaly.it/richiesta/provincia

Abbiamo dato un nome alla nostra filosofia di fondo: Milk&Link, per sottolineare il nesso tra tematiche legate al mondo baby con l’accento sulle nuove frontiere e le sfide del digitale. Stiamo progettando, anche grazie alla rete EWMD di cui faccio parte, tavole rotonde dedicate a queste tematiche - ma non solo - che mettono giustamente la famiglia "al potere” con un ruolo attivo, superando le logiche della conciliazione e sfruttando pienamente soluzioni smart.

Alice P.


 
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