A teatro e al cinema…a piedi: La tempesta
La tragedia di Shakespeare rivisitata con parole e voci da uno straordinario Ferdinando Bruni. All’Elfo Puccini sino al 24 maggio. La prova dell’attore/autore merita il viaggio.
((a cura della Redazione))07/05/2015Chi ha negli occhi, e nel cuore, la versione di Giorgio Strehler di La tempesta di Shakespeare potrebbe trovarsi spiazzato. Sulla scena, per altro evocativa di una spiaggia alla fine del mondo, in un lungo monologo a più voci, c’è un uomo solo che incarna e interpreta i personaggi e i versi che hanno reso l’opera di Shakespeare una delle più rappresentate della storia del teatro.
L’uomo solo al comando è naturalmente Ferdinando Bruni la cui voce entra nelle emozioni degli spettatori e li accompagna in un viaggio incantato.
Senza indulgere sulla trama, si pone in assoluta evidenza l’interpretazione dell’attore che a tratti mette i brividi: cambi di tono e di misura, intonazioni diverse che seguono e segnano i monologhi dialoganti, gesti misurati a raccogliere oggetti e a plasmare i movimenti di fantocci, a volte macabri, a volte struggenti, che vengono animati nel restituire le parti di Ariel e Miranda, di Ferdinando e Calibano e di tutti gli altri personaggi dell’opera.
Prospero, nel ruolo del narratore, agita i suoi fantasmi, li fa vivere così come Bruni fa trasfigurare le bambole animate a cui dà voce e anima. Il racconto è essenzialmente notturno, annunciato dai lampi e tuoni della tempesta iniziale, si manifesta attraverso le oscurità del linguaggio arcano che rimandano alle oscurità dei personaggi, alle loro umane ambiguità che sono poi quelle di persone che vivono, amano, odiano e muoiono.
Tra sogno e sonno, anche attraverso gli irriverenti lazzi dei comici dell’arte Stefano e Trinculo, si consuma la tragedia di un ”uomo ridicolo” alle prese con i fantasmi di se stesso e della sua misteriosa isola.
Scrive Clara Mucci: “Il soppresso, a livello di eventi, il non visto, così come il non detto o l’indicibile a livello formale, la negazione, predominano in questo ultimo romance, assieme al tema dell’esilio…”.
Lo spettacolo è una ripresa e sottolinea, se possibile, la conclamata maturità di un Ferdinando Bruni ai limiti della perfezione. Con lui, i servi di scena che muovono oggetti e ombre sono Filippo Renda e Simone Coppo.
Alla regia, con Bruni, Francesco Frongia.
Alla prima rappresentazione di questo nuovo ciclo molti giovani come è raro ormai vedere a teatro.
Gli applausi scroscianti hanno sottolineato la liberazione finale dell’emozione in cui è stata avvolta l’intera platea per 75 intensissimi minuti.
La Tempesta
di William Shakespeare
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
parole e voci Ferdinando Bruni
servi dell’isola Filippo Renda e Simone Coppo
musica, suoni e rumori Mauro Ermanno Giovanardi, Fabio Barovero, Gionata Bettini
sculture di scena Giovanni De Francesco
Al Teatro Elfo Puccini sino al 24 maggio.