Abbandonare Città Studi? E perché?

Non pochi docenti e ricercatori universitari sono critici sulla proposta di una nuova "Città della Scienza" nell'area Expo. Ecco le principali obiezioni al progetto lanciato dal Rettore della Statale Gianluca Vago. ()
area verde EXPO20152

Non poche obiezioni provengono dai docenti e i ricercatori di Città Studi. D’altro canto sono loro i diretti interessati dalla proposta, avanzata meno di un mese fa (sui media), dal Rettore dell’Università Statale Gianluca Vago, di una nuova Città della Scienza a Rho Pero. Ovvero di trasferire tutti i dipartimenti scientifici della Statale (salvo Medicina) in un polo, nuovo di zecca, su un quarto dell’area Expo. Ovviamente dopo la chiusura della grande kermesse.

La discussione è tuttora in corso. Qualche riunione c’è stata, anche tra il Rettore e i direttori dei dipartimenti. La proposta è ancora molto aleatoria, sospesa tra un grande fabbisogno di fondi (400-500 milioni) e progetti tutti da verificare. Per questo tutti preferiscono per ora mantenere il riserbo, e non uscire allo scoperto.

Però i dubbi restano, e forti. Il primo, forse il più rilevante, è la prospettiva di una secca perdita di studenti per il polo (Fisica, Agraria, Informatica, Chimica, Biologia, Scienze) che dovrà abbandonare Città Studi.

Oggi, infatti, la Statale attrae studenti dalla città di Milano e dall’Est metropolitano. Con il trasferimento alla ben più lontana Rho - spiegano i docenti - i flussi dalla città andranno verso la più vicina e comoda Bicocca. E dall’Est anche. Il risultato potrebbe tradursi in un drastico rimpicciolimento del polo scientifico attuale, rispetto ai 18mila studenti oggi iscritti a Città Studi.

In teoria una soluzione ci sarebbe. Creare un nuovo polo all’Expo talmente “forte” e attrezzato per la ricerca da divenire attrattivo su scala ben più vasta. Ma è realistico questo sato di qualità con i tagli di bilancio in corso nell’università?

Non solo. <Sappiamo cosa perdiamo ma non sappiamo che cosa otterremo>. Un vecchio adagio mai così attuale oggi, di edilizia inquinata. Gli edifici storici di Città Studi (Matematica, Agraria, anche Fisica) sono solidi e funzionali, e vanno solo rimodernati. Per stare nei costi (elevati) della nuova Città della Scienza non si corre il rischio di finire con strutture al risparmio, anche se gabellate per modernissime?

E poi perché questa esclusione secca per tutta Medicina, l’unica abilitata a restare a Città Studi?

In realtà - spiega un altro docente - l’università ha già iscritto a bilancio 200 milioni per gli interventi di manutenzione su Città Studi. C’è da mettere a posto Chimica, forse il dipartimento più critico, e costruire Informatica, dopo lo stop ai lavori causato dal fallimento di una delle aziende edilizie assegnatarie. E poi qualche intervento sul Biodip (biologia), Matematica e Fisica. Oggi però, con questa storia della ventilata Città delle Scienze, la prospettiva è che almeno fino alla fine dell’Expo, tutto rimarrà congelato. Un anno di fermo, almeno. Non solo. L’Università continuerà a pagare affitti salatissimi su dipartimenti decentrati, come l’informatica a Via Comelico (ex Lagomarsino), dove peraltro ha ricevuto dalla proprietaria Banca Intesa un avviso di fine locazione.

Ovvio, i 200 milioni attuali andrebbero, in caso, interamente al nuovo polo.  Ma non sarebbero di sicuro sufficienti. La stima complessiva di 400 milioni esposta (a voce) da Vago non si sa tiene conto dei 250mila metri quadrati da acquistare a Rho da Arexpo (un quarto dell’area Expo), delle attrezzature scientifiche e di ricerca o solo dei nudi fabbricati. Il rischio è che alla fine l’Università si ritrovi con un patrimonio netto negativo – continua il docente - ovvero immersa nei debiti. E questo è già avvenuto in passato in casi simili in altre Università, anche milanesi.

Sono rischi seri, come si vede. Oggi a Città Studi la Statale occupa all’incirca i 250mila metri quadri, una superficie uguale a quella del proposto polo a Rho. Ma di questi solo 80 mila metri quadri sono di proprietà dell’Ateneo, mentre il resto sono terreni e spazi demaniali, a costo zero (ma anche a ricavo futuro zero). Ma anche qui: quanti di questi 80mila mq sono relativi a Medicina (che non si sposta)?

Un po’ di chiarezza, in definitiva, sarebbe necessaria, è il ritornello finale di critici e dubbiosi del progetto Vago.


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Re: Abbandonare Città Studi? E perché?
29/09/2015 Pier Luigi Caffese
-Alla cortese attenzione dei Commissari Europei e della BEI a cui ho chiesto con CDP di finanziare i progetti
-Alla cortese attenzione del Governo e Ministri Competenti Post Expo e Sviluppo Industriale in 20 Regioni
-Alla Cortese Attenzione dei Presidenti Confindustria e Assolombarda-Confindustria Genova-Torino-Vicenza
-Alla Cortese attenzione delle Regioni Italiane e dei Comuni.

Se qualche Presidente o Ente o Banca non avesse ricevuto ancora i miei progetti forse è colpa della pec che io non uso piu', dato che l'EXPO mi disse che i miei progetti Expo non erano stati mai ricevuti.Faccio vari progetti nel mondo e non uso mai la pec.Solo in Italia mi dicono che non ricevono i miei progetti via Drive.Ho chiesto al Comune o Arexpo di rinviarli per i loro canali ma mi accorgo che Rocca non li ha letti ed allora ho deciso di divulgarli al mondo sul mio sito pcaffese@gmail.com.dove ho 700 che li leggono.
ieri ed oggi prima in tv e poi oggi sul Corsera l'ing Rocca di Assolombarda ha sollecitato il Governo a decidere in fretta.Ha fatto bene ma ha sbagliato a sposare il progetto di Campus come trasloco di Facoltà Scientifiche Unimi da Città Studi a Rho perchè costruire un vecchio Campus Universitario non serve a sviluppare posti,occupazione,R& S innovativo.Rocca nel suo intervento finalmente apre al digitale industriale ma dico subito che non è quello proposto da Vago che riecheggia vecchie concezioni IBM ,mentre oggi siamo su piattaforme aperte tipo GE-Cisco-Verizon ed in Italia non avendo Università Digitali siamo paurosamente in ritardo.Rocca diciamo apre ad un digitale all'acqua di rose ma non apre minimamente alla decarbonizzazione per i suoi interventi a favore di Federacciai che non vuole decarbonizzare e peggio ribaltare i costi di pulizia Ilva sullo Stato perchè i privati non vogliono investire.Poi sull'energia Unimi non è innovativa,digitale e decarbonizzata e lo dimostra il silenzio dei rettori e prof sullo scandalo VW e sui NOx che è la peggiore pagina delle Università Italiane e media che ricevono fondi da petrolieri.Poi Unimi con altre vogliono costituire una rete antismog in Lombardia ed altre Regioni ed è un mestiere che non sanno fare e che contrasta con i miei progetti clean in energia ed industria.Attendo un confronto open tra assolombarda-Governo-Enti locali .Io ho 1000 aziende mondiali e Universita' con labs che vogliono venire al Post Expo,Rocca ne ha 100 bene,le mettiamo insieme e partiamo domani.
Ma dico subito a Rocca una cosa importante,che accetto l'Eni divisione green come Enel-green ma non accetto auto elettriche alimentate da centrali fossili.Sul fossile non accetto compromessi,perchè è una tecnologia obsoleta che arrichisce solo chi trivella,ma che non occupa piu' posti in manifattura.Lo stesso vale per inceneritori,discariche,...Sono netto nel mio giudizio spendere da 650 milioni a 1,5 miliardi per trasloco in Campus di Vago è sperpero di denaro pubblico,investire 1,5 miliardi in Manufacturing Innovative Institute collegato alle 100 migliori Università del mondo è spendere bene ed occupare perchè il MII deve sostenersi con i suoi ricavi e formare generazioni al lavoro di manufattura digitale che poche università sanno insegnare.Poi voglio le implementazioni con i prodotti perchè se faccio una ricerca sulle cozze,voglio capire se la colla che le tiene incantenate allo scoglio serve alle industrie chimiche o se andiamo avanti sul diesel rinnovabile.Se un petroliere mi finanzia le ricerche su diesel fossile o VW brava in app digitali manipola i dati e non ho contromisure è inutile costruire un bel campus verde con tanti alberi antismog(una foresta di città tratta dal 5 al 10% di smog,vedasi mio progetto Milano lettera morta firmata ex Sindaco fossile).Con un investimento di 1,5 miliardi nel Post Expo,occupo 60.000 posti per 5 miliardi annui di ricavi.Quanto fattura il Campus per 15.000 studenti gia' esistenti ma traslocati che non sono 30.000 ma zero posti occupati.Chi paga? Il MIur?Per il Post Expo di Milano abbiamo 1100 potenziali clienti con Confindustria,ma molti dei miei vogliono partecipare alle altre 19 Regioni per cui inneschiamo un processo di leverage per 800.000 posti globali.che cosa offriamo a chi viene nei 20 Post Expo? la migliore ricerca mondiale in manifattura digitale ed altre filiere fattibili.Questa mia strategia di 20 start up medio-grandi è molta diversa da quella di Vago che oscilla tra ricerca di base(ricordate gli acceleratori da 7 miliardi) ed un banale insegnamento.Un mio amico insegna a Parigi app di algoritmi ed ha 30.000 allievi che è il doppio del Campus di Vago.E' piu' innovativo insegnare app digitali di algoritmi che come vedete sono alla base dello scandalo VW,o Agraria che va al Campus e non riesce a produrre agafuel o biediesel a costi bassi?Se Vago mi dice che Agraria va al Campus per contemplare il verde,Le dico che prevedo 100.000 piante da Ersaf Corno e 10.000 di frutta.Agraria mette 110.000 piante al post Expo?
Agraria studia i miei droni-robots-packaging digitali?perchè Vago ha paura di confrontarsi con me? Se non mi invita ha paura,mentre Rocca mi invita sempre in assolombarda anche se il suo caffe' è fossile !
1.Lo scandalo VW deve far capire alla Ue-28 ed al Governo italiano che:
-bastano 4 studenti volenterosi che capiscano il digitale applicato,le centraline elettroniche,gli algoritmi per smascherare una truffa colossale ed io dovrei fidarmi di Rettori che vogliono creare una rete antismog al Post Expo,Rettori che hanno cattedre pagate da petrolieri?Questa USA che smaschera la frode VW è una ricerca indipendente e farmi dire dal Corsera che è una guerra california contro VW è solo da stupidi.
-la colpa non è tanto dei motori diesel quanto dei carburanti fossili che usiamo e che la lobby petrolifera non vuol innovare in e-diesel,cosi perdiamo 80 miliardi
-se sostituiamo i diesel fossili con diesel rinnovabili, rientriamo nelle norme europee ed Usa Epa.Questo mercato vale in Italia 80 miliardi e supera 1500 miliardi in EU-28
-le tecnologie disponibili sono una europea Helmeth -solarfuel tedesca ed una americana.Ci sarebbe anche la francese da nucleare.
-le tecnologie disponibili per biodiesel con biomassa sono molte ma sconsiglio l'etanolo E-10 nei blends,costa troppo
-esiste anche una tecnologia di reforming dal gas importato ma in UE non usiamo sistemi CARMA cioe' con massiccia introduzione phs hydro o marine phs.
-i diesel rinnovabili si producono con energia rinnovabile in eccesso e quella che costa meno è l'acqua o il mare combinabile con altre rinnovabili
-lo scandalo ha messo in luce che possiamo barare su sistemi chisi digitali vedi centralina elettronica di Bosch che ogni casa costruttrice mappa come vuole
-i sistemi aperti permettono con un codice ora segreto in mano al costruttore di decrittare i dati all'interno della centralina elettronica di qualsiasi auto
-invece di inutili e costosi tests in laboratorio invece che in movimento,la Ue potrebbe risolvere il problema rendendo accessibili i dati delle centraline elettroniche che registrano sia dati manipolati che veri
-propongo al Post Expo di Milano nell'ambito del mio progetto "Manufacturing Innovative Institute" che copia con intelligenza digitale quello americano di Obama adattandolo anche per verificare via digitale in remoto ma open di decrittare i dati delle centraline elettroniche esistenti(stanford-MIt collaboration).Per i tir sprovvisti di centralina ai confini europei,la legge dovrebbe obbligare ad avere centraline elettroniche ,anche per controllare in remoto alla dogana i TIR da paesi extraeuropei fuori norma che devono essere obbligati a controlli in frontiera e se non hanno centraline digitali si fermano per installarle.Il problema si pone per auto vecchie senza centralina e qui o la installano con incentivi o si da un aiuto per rottamarle.Se poi vogliamo carbon tax tutta UE, la centralina ci fornisce dati veri per tassare.Questa tassa dovrebbe essere europea e servire per infrastrutture energetiche e pompe solo rinnovabili come negli USA.

Post Expo e Manufacturing Innovation Institute
IL FUTURO DEL DIESEL
-il digitale e le applicazioni automotive sono una carenza vera del sistema europeo ed italiano in particolare
-siano puniti in modo esemplare i media che definiscono i NOx innocui salute
-le reti antismog in Consorzio tra Università e Comuni-Regioni-Stato devono avere l'obiettivo di ridurre gli inquinanti sui parametri EU ed Epa nel momento che siano carenti quelli Europei.Non devono essere specchietti per allodole di finta riduzione antismog tipo filtri-catalizzatori errati-membrane che a Milano non hanno ridotto nulla ma hanno dato appalti consistenti.Sono convinto del plasma waste,del solar plasma,vedi applicazioni Differ ND che vorrei portare al Post Expo vietando per sempre inceneritors e landfills no cancer.
-auspico un accordo UE-USA sugli standards in modo da avvicinarli a livello mondiale e non di singolo paese.Io sono pronto a sottoscrivere gli standard Epa ma dove sono carenti rispettino gli standard europei
-le ricariche elettriche devono rigenerarsi solo con energia rinnovabile sul territorio piu'prossimo senza eletrodotti,ma è fatto divieto alle società di applicazioni digitali costituire monopoli per cui possono vendere il software digitale alle utilities territoriali di ogni paese per vietare pratiche monopolistiche o accordi tecnologici di cartello
2.Lo spaventoso scandalo diesel pulito Volkswagen, va spiegato agli Europei ed Italiani in particolare perchè il Corsera,come media n.1 in Italia, è riuscito ad ammorbidirlo, dando delle colpe assurde alla California e dicendo che i NOx ossidi di azoto sono innocui per la salute.Il Direttore Corsera Fontana deve per legge ammettere l'errore grave per la salute dei suoi giornalisti o intervistati come De Vita,ma per le pressioni dei suoi sponsors di diesel sporchi non corregge nulla.
Scoperta la magagna VW : i livelli di Nox (ossidi di azoto, per l’appunto) emessi dalla Volkswagen Jetta erano tra 15 e 35 volte superiori a quelli degli standard statunitensi. La casa automobilistica, come ha ammesso più tardi, aveva truccato le centraline elettroniche dei propri autoveicoli perché riconoscessero che erano in corso dei test e riducessero, di conseguenza, le emissioni.

3.Le emissioni dei motori diesel, racconta Nature, sono particolarmente pericolose perché contribuiscono significativamente all’inquinamento atmosferico (specialmente in Europa, dove sono più diffusi). Contengono sia monossido di carbonio che ossidi di azoto, che provocano seri danni alla salute(nella sola Londra, per esempio, si stima che muoiano 3mila persone ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria, cui le emissioni di ossidi di azoto da motori diesel contribuiscono per il 40%). Ma l’aspetto più inquietante della faccenda è che il problema con i test era già noto: “Diversi studi”, spiega ancora la rivista scientifica, “avevano mostrato che le emissioni su strada di ossidi di azoto da parte delle autovetture diesel, non solo quelle prodotte da Volkswagen, eccedevano significativamente i livelli misurati in laboratorio. I risultati di questi studi avevano sollevato preoccupazioni sulle attuali procedure di approvazione delle emissioni”.Il gruppo Volkswagen è il più grande fabbricante automobilistico del mondo, ma quattro ricercatori universitari potrebbero avere portato VW al bordo del precipizio.E 'stato pubblicamente rivelato la scorsa settimana che la società aveva le prove di emissione eluso,utilizzando il software barare sulle automobili diesel sotto i suoi tre marchi tradizionali, Volkswagen, Audi e Skoda.Il risultato? 41500000000 $ cancellato dal valore dell'azienda, fino a $ 25 miliardi di sanzioni da soli Stati Uniti, in cima ai costi a recuperare e fissare 11 milioni di automobili in tutto il mondo.Le rivelazioni hanno già colpito la carriera di amministratore delegato del Gruppo Volkswagen Martin Winterkorn, che si è dimesso ieri.Il capo della Porsche, Matthias Mueller, è stato scelto per avere successo da Winterkorn. In un articolo che sarà pubblicato il Venerdì (ora locale), il quotidiano economico Handelsblatt sostiene 62-year-old Mueller prenderà il posto di guida lasciata libera da Winterkorn il Mercoledì.Più alto profilo dirigenti dovrebbero essere licenziati o dimettersi nel prossimo futuro, mentre l'economia tedesca è in procinto di prendere un grande successo.
Come si è arrivati a questo?

Tutto è iniziato con un viaggio su strada.

Nell'autunno del 2014, i ricercatori della West Virginia University in America è stata data una borsa di studio per fare la prima valutazione mai delle emissioni allo scarico di auto diesel in America realizzati da produttori europei. Il team era composto da due professori universitari, Gregory Thompson e Dan Carder nonché due studenti, Marc Besch e Arvind Thiruvengadam. Tutti e quattro erano al settimo cielo che sono stati in grado di studiare i veicoli, con lo scopo di raccogliere quanti più dati tecnicamente possibile. Non sapevano, che stavano per portare alla luce il più grande insabbiamento della storia dell'automobile.




5.Trasporti POST EXPO piano su cosa fare domani.

L'ing Salina che era l'Advisor,oggi appiedato per contrasti con Arexpo,dice che alla fine dell'Expo i passeggeri saranno inferiori ma i trasporti sono di competenza Governativa e Regione,non mia come progettista POST EXPO.

-MM deve proseguire in tunnel da Rho Fiera all'Expo ed è di competenza MM

-il people movers Malpensa-Post Expo-Milano-Linate costa relativamente poco e mi servono gli incassi per ammortizzare i costi.Progetto Leiner gia' avviato.

-progetto canali-navigli.Esiste un mio progetto completo Navigli-Po ma lo deve approvare il Governo con 9 Regioni.

-le strade sono di competenza MIT

-dato lo scandalo VW al POST Expo metterei un Istituto di controllo dati-test come esiste alla WEST VIRGINIA con tests in movimento di competenza MIT

-dato che il tragitto MM Rho Fiera ed attuale POST EXPO e' lungo e a piedi ho progettato un edificio molto lungo con sotto MM ed un marciapiede tipo aeroporto.Questa galleria shopping alla fine avrà i 100 ristoranti e shopping che mettero' in provvisorio in Fiera dato che è impossibile tenerli dove oggi per i lavori e relativi pericoli.In questo edificio che è molto lungo ai primi 4 piani ,metto il primo Museo digitale Italiano.

Shopping:ho adesioni da Esselunga e Coop ma è mia intenzione un grande Shopping Center Italian Luxury Goods.Sto trattando grandi Gruppi Stranieri.

Cultura-Eventi

-Museo Digitale e Building Moda Milano

-Museo dell'energia pulita con coltivazioni Alghe-Pesce in collaborazione con Unige e Regione Liguria.

-Museo della Moda a Milano

6.Economics mio progetto Post Expo a Milano.

-occupazione:60.000

-aziende presenti:1000

-investimenti :1,5 miliardi
-labs universitari e incubators:100

-fatturato a regime:5 miliardi

Come ho ripartito gli investimenti?:

-70 milioni all'anno per 10 anni al MII Manufacturing Innovative Institute assicurati da fondi europei Juncker - BEI anticipati da CDP e dal Governo al 50%

-150 milioni people movers Post Expo Mi-Centro subito e poi extention a Malpensa Linate

-sono 2000 passaggi all'ora che per 20 ore giorno danno 40.000 passaggi che assicurano a 20 euro 800.000 euro giorno sono 1,6 milioni di ricavi annui

-costruzione del building MII analogo a quello della Regione Lombardia 150 milioni

-costruzione del 2° building per affittare ad aziende 150 milioni

-rete energetica via acqua con power to gas 300 milioni

-plasma waste rifiuti con plasma mobile su tir per abbattere edifici Expo 300 milioni

Il totale degli investimenti è di 1500 milioni,cosi suddivisi:

-70 milioni annui IIT

-150 people mover Leitner

-150 costruzione 1° building IIT

-150 costruzione 2° building

-300 energia e P2G

-300 plasma waste

-100 internet industriale e digitale

-100 personale

-330 costi di gestione

Ricavi a regime 5 miliardi :

- 3 miliardi ricavi aziende

-1 miliardo ricavi energia-biometano-rifiuti

-1 miliardo affitti e licensing
Progetti da me inviati:

Post Expo e Manufacturing Innovation Institute

L'energia del POST EXPO e DELL'ITALIA

Progetto Post Expo Milano di Pier Luigi Caffese

DIGITAL AGRICOLTURA AL POST EXPO

7.Progetto Post Expo 2015 di Caffese che si sposa bene con progetti CDP-MiniEconomia ma non con il Campus trasloco di Vago perchè voglio il MII Manufacturing Innovative Institute dove scegliamo noi Confindustria ed esperti nuova industria digitale che labs e incubators finanziare d'accordo con CNR e MIUR

Per il periodo transitorio di smantellamento,ho chiesto alla Fiera di Rho un padiglione per sistemare i 100 ristoranti attuali dell'Expo e l'ufficio con parte del personale esistente Expo da riciclare che dovrà seguire i rapporti con le 1000 aziende che hanno dato disponibilità a presenziare.Per digitale mi avvalgo della rete Cisco e per internet industriale della piattaforma mondiale GE.


Posso smentire l'arch.Andrea Silipo perchè ho inviato dei progetti completi riguardanti le varie aree di sviluppo che allego.Se Arexpo non le ha dato i miei progetti,la colpa non è mia ma di chi vuole che i progetti miei non vadano avanti perchè contrastano con il Campus Universitario da trasloco.

-i media spingono come matti il Campus al Post Expo ma nessun giornalista va negli Usa o in Giappone a capire perchè la si sviluppano posti in nuove tecnologie e le Università stanno al passo.Confindustria dovrebbe visitare il Manufacturing Innovative Institute e replicarlo con noi in Italia.Oggi un Campus da trasloco facoltà non ha senso a Milano se non aggiorna in digitale le sue Facoltà interessanti l'industria,la sanità,le utilities pubbliche e persino la giustizia.Ritengo che spendere 650 milioni-7 miliardi come ha detto Vago in vari progetti pubblicati dai media sia stata una politica di annunci demenziale che ha danneggiato i progetti seri industriali del Post Expo.

-Mi meraviglio che il Corsera faccia da volano ad un Campus conservativo di vecchia Università,invece di battersi per una industria innovativa.Forse la colpa è di non avere bravi giornalisti di economia industriale negli USA o in Asia.Forse è colpa di avere giornalisti dai pezzi pro-fossile per prendere i ricchi budgets dei petrolieri,ma non mi possono vendere un nuovo Campus come volano industriale e posti.

-in Italia esiste un caso eclattante.L'eni compra le ricerche MIT a caro costo,ma non mi risulta che abbia prodotto mai un litro di electrofuel e solar fuel.Poi esiste il caso Shell che ha manipolato la battaglia gas contro rinnovabili e credo che condannino la lobby Shell e gas dove dietro vi era l'Eni di Scaroni.Risultato rinnovabili bloccate,stop all'idroelettrico pompato e di power to gas alla tedesca non se ne parla anche se siamo dentro con Polito nel miglior progetto.

-In Italia nessuno guarda il ranking delle nostre Università che è disastroso.Il Miur dovrebbe fare una inchiesta che anticipo perchè sono andato a vedere come fanno gli Usa su proposta di Obama ed il Giappone con il Ministero METI


-sul Posto Expo del progetto Campus di Vago dico che non serve a niente perchè abbiamo bisogno di labs,incubators,Istituti innovativi che non sono nel dna di molti Rettori italiani e di Vago in particolare.Salvo i 2 Politecnici che sfornano buoni ingegneri poco addestrati alle nuove tecnologie che dovrebbero imparare all'estero


-il rimedio c'è:analizzare ogni richiesta di Campus,chiudere Università periferiche poco frequentate ed iniettare una massiccia dose di digitale con piattaforme aperte.Costruire solo labs,incubators e Istituti di ricerca applicata traducibile in prodotti no acceleratori di ricerca di base come voleva Vago per 7 miliardi

-Giacomelli Sottosegretario Mise con delega al Digitale, non si deve interessare solo di rete via CDP ma guardare al disegno complessivo di 3 diversi internet come si fa negli USA e Giappone

-il Ministro Guidi e la Sott.Vicari non devono seguire le indicazioni sbagliate di chi vuole appalti,riserve da trivellare o inutili Smart Cities che mai fabbricheranno posti innovativi.Se si accontentano di 25.000 posti in trivellazioni e 12.500 posti in Smart Cities,significa che pensano ad una piccola Italia che importa e produrrà meno.Lo dimostra l'accanirsi a far fuori le rinnovabili per dare spazio al gas fossile importato che ha perso in energia e sopravvive solo in chimica fossile che chiude per perdite.Certe scelte poi di Clini come l'etanolo si sono dimostrate fallaci per l'Italia.A parole il Mise parla di acqua,idroelettrico,pompaggi,poi nei fatti lo ostacola per dare grosse rendite a Terna in stoccaggi batterie cari da morire o bilanciamenti gas.Terna è il chiaro esempio di energia lobbistica ministeriale perchè una volta approvati i suoi costosi progetti incassa rendite per anni.Per questo dobbiamo avere un altro gestore perchè il monopolio aguzza le rendite di posizione.Noi ci muoviamo per 800.000 posti che innescano 4 milioni di posti.

-Noi siamo pronti per partire non solo al Post Expo ma in altre 19 Regioni per innovare il vecchio manufacturing italiano e rifare filiere come quella mare distrutta da una politica imprevidente su trivellazioni

-oggi giunge notizia che il Gruppo WW pagherà grosse multe per dati travisati sulla Co2 ed inquinanti da diesel.Noi pagheremo multe se andiamo avanti su inceneritori e discariche dato che possiamo usare il plasma senza diossina e levare tutte le discariche italiane che ci sono per colpa degli ignoranti in rifiuti e di chi specula sui rifiuti.No Cancer,no inceneritor,no landfills,no abstum o eternit yes plasma waste(campagna stampa California e Canada)

-10 modi Analytics che stanno accelerando il Digital Manufacturing.Ecco cosa manca al Post Expo di Milano.I Campus Universitari sono superati senza strumenti digital industrial internet, ma dei Rettori si ostinano su Università non digitali,cioe' non insegnano le basi dei mestieri nuovi.Riportiamo l'analisi americana e il piano giapponese del Governo per dimostrare come si risolvono i problemi dell'innovazione con occupazione e insegnamento nuovi mestieri.Il Governo deve intervenire e non lasciare che il POST Expo non sia un acceleratore ma un collettore di appalti,traslochi facoltà,speculazioni edilizie.Milano deve avere la prima Università digitale del paese ed essere tra le prime 100 e forse 20.
8.La mia vision industriale digitale decarbonizzata è condensata nella lettera al mio Sindaco.Prendo le distanze dall'Ass.Balducci che chiaramente tira la volata a Unimi,non sapendo che cosi' procura danni a Polimi.

Caro Sindaco di Milano avv.Giuliano Pisapia,Cari Assessori Industria,Politiche Antismog.Occupazione,Ricerca,Cultura e Anci.

-quando l'industria italiana entro' in crisi,il Governo diede l'incarico speciale a Sinigaglia per reimpostare l'industria acciaio innovandola vicino al mare

-ora che l'occupazione-lavoro,che è il nostro primo articolo della Costituzione, è entrata da anni in crisi e si muove poco per i giovani,il Governo dovrebbe dire dove sbagliamo? che cosa dobbiamo fare per correggere nostri errori di 30 anni? Mettiamo un novello Sinigaglia per 800.000 posti di cui 60.000 al POST Expo.

Significa che avremo 20 Post Expo regionali ed io mi occupo di progettargli,dargli un budget di occupazione e di licenziare il managers che non è in grado di rispettare il piano occupazionale in primis ed economico poi.E chi ruba su appalti,via licenziato in tronco.I labs ed incubators rispondono ad esigenze concrete di produzione chiavi in mano e non mi piace il parco multitematico della conoscenza che è un ossimoro perchè oggi ogni ricerca è multimediale,multitematica e chi non sa i 3 internet è spacciato(internet consumer,internet everything,internet industrial).Ma non basta illustrare come funzionano i 3 internet,occorre saperli applicare concretamente in vere fabbriche che noi chiamiamo smart factory arrivando persino ad offrirle chiavi in mano.

E se il costo dell'energia in entrata è alto,si deve abbassare,Il digitale non piace a chi concepisce l'industria di rendita come quella energetica fossile oggi o quella del non rispetto degli standards tipo Epa o EU(vedi scandalo VW e cosi fan tutti).

-Obama si è posto nel 2011 questa domanda ed è arrivato alla conclusione che mancava lo Manufacturing Innovative Institute ed ora il MII è il vero traino di silicon valley

-se l'Italia non mette in piedi un MII che parta da Milano al Post Expo e poi conduca o meglio trascini l'innovazione in altri 19 post Expo Regionali non risorgerà mai

-certo al Post Expo ci vorrà un Commissario che capisca bene cosa fare per innovare in industria e dare lavoro.Questo mestiere non lo puo' fare il Sindaco anche metropolitano e nemmeno un Rettore che vede un Campus vecchio fatto da semplici traslochi senza guardare all'interno.Lo dice la bassa posizione di Unimi nel

Ranking mondiale(170 posto).Per questo non capisco il progetto del parco multitematico della conoscenza che è un ossimoro.

-lasci il compito a noi Economisti Industriali che sappiamo benissimo cosa fare perchè a Milano vogliamo il miglior Istituto Europeo di Manufacturing che è ben diverso dallo ITT di Genova o altri Istituti Universitari.Qui non c'è il dominus del Rettore o Professore che vuole una fetta crescente dei budgets disponibili,qui oltre a ricercare,si attuano le applicazioni in digitale e con decarbonizzazione.Se legge i lavori dello MII vedrà tanti nuovi prodotti digitali ,tanto che la Difesa Militare sta cambiando tutto vedendo queste applicazioni che poi vanno in fabbriche vere per 4 milioni di posti.Se invece Lei mi dice che il suo parco è il Campus del rettore Vago,vuol dire che la politica non capisce il modo nuovo di fare industria.Le dico che il Campus di Vago è inutile,mentre sarei disponibile da domani a costruire un palazzo tipo quello della Regione(copiamo il progetto senza dar soldi a architetti) e ci installiamo 100 labs e incubators decisi non dal Rettore ma dal Comitato Scientifico e CNR.Certo voglio essere io il Presidente perchè non mi accontento di far decollare il Post Expo di Milano,ma ne devo creare altri 19 per 800.000.Mi taglio il ruolo del Supervisore che decide se un progetto sta in piedi o no ed il Campus di Vago è una cattedrale di esami,pas une entreprise motrice.

-i media con i politici spingono come matti il Campus al Post Expo ma nessun giornalista va negli Usa o in Giappone a capire perchè la si sviluppano posti in nuove tecnologie e le Università stanno al passo innovandosi in digitale.Confindustria dovrebbe visitare il Manufacturing Innovative Institute negli USA e replicarlo con noi in Italia.Oggi un Campus da trasloco facoltà non ha senso a Milano se non aggiorna in digitale le sue Facoltà interessanti l'industria,la sanità,le utilities pubbliche e persino la giustizia.Ritengo che spendere 650 milioni-7 miliardi come ha detto Vago in vari progetti pubblicati dai media sia stata una politica di annunci demenziale che ha danneggiato i progetti seri industriali del Post Expo.

-Mi meraviglio che il Corsera faccia da volano ad un Campus conservativo di vecchia Università,invece di battersi per una industria innovativa.Forse la colpa è di non avere bravi giornalisti di economia industriale negli USA o in Asia.Forse è colpa di avere giornalisti dai pezzi pro-fossile per prendere i ricchi budgets dei petrolieri,ma non mi possono vendere un nuovo Campus come volano industriale e posti.

-in Italia esiste un caso eclattante.L'eni compra le ricerche MIT a caro costo,ma non mi risulta che abbia prodotto mai un litro di electrofuel e solar fuel.Poi esiste il caso Shell che ha manipolato la battaglia gas contro rinnovabili e credo che condannino la lobby Shell e gas dove dietro vi era l'Eni di Scaroni.Risultato rinnovabili bloccate,stop all'idroelettrico pompato e di power to gas alla tedesca non se ne parla anche se siamo dentro con Polito nel miglior progetto.

-In Italia nessuno guarda il ranking delle nostre Università che è disastroso.Il Miur dovrebbe fare una inchiesta che anticipo perchè sono andato a vedere come fanno gli Usa su proposta di Obama ed il Giappone con il Ministero METI


-sul Posto Expo del progetto Campus di Vago dico che non serve a niente perchè abbiamo bisogno di labs,incubators,Istituti innovativi che non sono nel dna di molti Rettori italiani e di Vago in particolare.Salvo i 2 Politecnici che sfornano buoni ingegneri poco addestrati alle nuove tecnologie che dovrebbero imparare all'estero


-il rimedio c'è:analizzare ogni richiesta di Campus,chiudere Università periferiche poco frequentate ed iniettare una massiccia dose di digitale con piattaforme aperte.Costruire solo labs,incubators e Istituti di ricerca applicata traducibile in prodotti no acceleratori di ricerca di base come voleva Vago per 7 miliardi

-Giacomelli Sottosegretario Mise con delega al Digitale, non si deve interessare solo di rete via CDP ma guardare al disegno complessivo di 3 diversi internet come si fa negli USA e Giappone

-il Ministro Guidi e la Sott.Vicari non devono seguire le indicazioni sbagliate di chi vuole appalti,riserve da trivellare o inutili Smart Cities che mai fabbricheranno posti innovativi.Se si accontentano di 25.000 posti in trivellazioni e 12.500 posti in Smart Cities,significa che pensano ad una piccola Italia che importa e produrrà meno.Lo dimostra l'accanirsi a far fuori le rinnovabili per dare spazio al gas fossile importato che ha perso in energia e sopravvive solo in chimica fossile che chiude per perdite.Certe scelte poi di Clini come l'etanolo si sono dimostrate fallaci per l'Italia.A parole il Mise parla di acqua,idroelettrico,pompaggi,poi nei fatti lo ostacola per dare grosse rendite a Terna in stoccaggi batterie cari da morire o bilanciamenti gas.Terna è il chiaro esempio di energia lobbistica ministeriale perchè una volta approvati i suoi costosi progetti incassa rendite per anni.Per questo dobbiamo avere un altro gestore perchè il monopolio aguzza le rendite di posizione.Noi ci muoviamo per 800.000 posti che innescano 4 milioni di posti.

-Noi siamo pronti per partire non solo al Post Expo ma in altre 19 Regioni per innovare il vecchio manufacturing italiano e rifare filiere come quella mare distrutta da una politica imprevidente su trivellazioni

-oggi giunge notizia che il Gruppo WW pagherà grosse multe per dati travisati sulla Co2 ed inquinanti da diesel.Noi pagheremo multe se andiamo avanti su inceneritori e discariche dato che possiamo usare il plasma senza diossina e levare tutte le discariche italiane che ci sono per colpa degli ignoranti in rifiuti e di chi specula sui rifiuti.No Cancer,no inceneritor,no landfills,no abstum o eternit yes plasma waste(campagna stampa California e Canada)

-10 modi Analytics che stanno accelerando il Digital Manufacturing.Ecco cosa manca al Post Expo di Milano.I Campus Universitari sono superati senza strumenti digital industrial internet, ma dei Rettori si ostinano su Università non digitali,cioe' non insegnano le basi dei mestieri nuovi.Riportiamo l'analisi americana e il piano giapponese del Governo per dimostrare come si risolvono i problemi dell'innovazione con occupazione e insegnamento nuovi mestieri.Il Governo deve intervenire e non lasciare che il POST Expo non sia un acceleratore ma un collettore di appalti,traslochi facoltà,speculazioni edilizie.Milano deve avere la prima Università digitale del paese ed essere tra le prime 100 e forse 20.



-i media spingono come matti il Campus al Post Expo ma nessun giornalista va negli Usa o in Giappone a capire perchè la si sviluppano posti in nuove tecnologie e le Università stanno al passo.Confindustria dovrebbe visitare il Manufacturing Innovative Institute e replicarlo con noi in Italia.Oggi un Campus da trasloco facoltà non ha senso a Milano se non aggiorna in digitale le sue Facoltà interessanti l'industria,la sanità,le utilities pubbliche e persino la giustizia.Ritengo che spendere 650 milioni-7 miliardi come ha detto Vago in vari progetti pubblicati dai media sia stata una politica di annunci demenziale che ha danneggiato i progetti seri industriali del Post Expo.

-Mi meraviglio che il Corsera faccia da volano ad un Campus conservativo di vecchia Università,invece di battersi per una industria innovativa.Forse la colpa è di non avere bravi giornalisti di economia industriale negli USA o in Asia.Forse è colpa di avere giornalisti dai pezzi pro-fossile per prendere i ricchi budgets dei petrolieri,ma non mi possono vendere un nuovo Campus come volano industriale e posti.

-in Italia esiste un caso eclattante.L'eni compra le ricerche MIT a caro costo,ma non mi risulta che abbia prodotto mai un litro di electrofuel e solar fuel.Poi esiste il caso Shell che ha manipolato la battaglia gas contro rinnovabili e credo che condannino la lobby Shell e gas dove dietro vi era l'Eni di Scaroni.Risultato rinnovabili bloccate,stop all'idroelettrico pompato e di power to gas alla tedesca non se ne parla anche se siamo dentro con Polito nel miglior progetto.

-In Italia nessuno guarda il ranking delle nostre Università che è disastroso.Il Miur dovrebbe fare una inchiesta che anticipo perchè sono andato a vedere come fanno gli Usa su proposta di Obama ed il Giappone con il Ministero METI


-sul Posto Expo del progetto Campus di Vago dico che non serve a niente perchè abbiamo bisogno di labs,incubators,Istituti innovativi che non sono nel dna di molti Rettori italiani e di Vago in particolare.Salvo i 2 Politecnici che sfornano buoni ingegneri poco addestrati alle nuove tecnologie che dovrebbero imparare all'estero


-il rimedio c'è:analizzare ogni richiesta di Campus,chiudere Università periferiche poco frequentate ed iniettare una massiccia dose di digitale con piattaforme aperte.Costruire solo labs,incubators e Istituti di ricerca applicata traducibile in prodotti no acceleratori di ricerca di base come voleva Vago per 7 miliardi

-Giacomelli Sottosegretario Mise con delega al Digitale, non si deve interessare solo di rete via CDP ma guardare al disegno complessivo di 3 diversi internet come si fa negli USA e Giappone

-il Ministro Guidi e la Sott.Vicari non devono seguire le indicazioni sbagliate di chi vuole appalti,riserve da trivellare o inutili Smart Cities che mai fabbricheranno posti innovativi.Se si accontentano di 25.000 posti in trivellazioni e 12.500 posti in Smart Cities,significa che pensano ad una piccola Italia che importa e produrrà meno.Lo dimostra l'accanirsi a far fuori le rinnovabili per dare spazio al gas fossile importato che ha perso in energia e sopravvive solo in chimica fossile che chiude per perdite.Certe scelte poi di Clini come l'etanolo si sono dimostrate fallaci per l'Italia.A parole il Mise parla di acqua,idroelettrico,pompaggi,poi nei fatti lo ostacola per dare grosse rendite a Terna in stoccaggi batterie cari da morire o bilanciamenti gas.Terna è il chiaro esempio di energia lobbistica ministeriale perchè una volta approvati i suoi costosi progetti incassa rendite per anni.Per questo dobbiamo avere un altro gestore perchè il monopolio aguzza le rendite di posizione.Noi ci muoviamo per 800.000 posti che innescano 4 milioni di posti.

-Noi siamo pronti per partire non solo al Post Expo ma in altre 19 Regioni per innovare il vecchio manufacturing italiano e rifare filiere come quella mare distrutta da una politica imprevidente su trivellazioni

-oggi giunge notizia che il Gruppo WW pagherà grosse multe per dati travisati sulla Co2 ed inquinanti da diesel.Noi pagheremo multe se andiamo avanti su inceneritori e discariche dato che possiamo usare il plasma senza diossina e levare tutte le discariche italiane che ci sono per colpa degli ignoranti in rifiuti e di chi specula sui rifiuti.No Cancer,no inceneritor,no landfills,no abstum o eternit yes plasma waste(campagna stampa California e Canada)

-10 modi Analytics che stanno accelerando il Digital Manufacturing.Ecco cosa manca al Post Expo di Milano.I Campus Universitari sono superati senza strumenti digital industrial internet, ma dei Rettori si ostinano su Università non digitali,cioe' non insegnano le basi dei mestieri nuovi.Riportiamo l'analisi americana e il piano giapponese del Governo per dimostrare come si risolvono i problemi dell'innovazione con occupazione e insegnamento nuovi mestieri.Il Governo deve intervenire e non lasciare che il POST Expo non sia un acceleratore ma un collettore di appalti,traslochi facoltà,speculazioni edilizie.Milano deve avere la prima Università digitale del paese ed essere tra le prime 100 e forse 20.

-i media spingono come matti il Campus al Post Expo ma nessun giornalista va negli Usa o in Giappone a capire perchè la si sviluppano posti in nuove tecnologie e le Università stanno al passo.Confindustria dovrebbe visitare il Manufacturing Innovative Institute e replicarlo con noi in Italia.Oggi un Campus da trasloco facoltà non ha senso a Milano se non aggiorna in digitale le sue Facoltà interessanti l'industria,la sanità,le utilities pubbliche e persino la giustizia.Ritengo che spendere 650 milioni-7 miliardi come ha detto Vago in vari progetti pubblicati dai media sia stata una politica di annunci demenziale che ha danneggiato i progetti seri industriali del Post Expo.

-Mi meraviglio che il Corsera faccia da volano ad un Campus conservativo di vecchia Università,invece di battersi per una industria innovativa.Forse la colpa è di non avere bravi giornalisti di economia industriale negli USA o in Asia.Forse è colpa di avere giornalisti dai pezzi pro-fossile per prendere i ricchi budgets dei petrolieri,ma non mi possono vendere un nuovo Campus come volano industriale e posti.
-in Italia esiste un caso eclattante.L'eni compra le ricerche MIT a caro costo,ma non mi risulta che abbia prodotto mai un litro di electrofuel e solar fuel.Poi esiste il caso Shell che ha manipolato la battaglia gas contro rinnovabili e credo che condannino la lobby Shell e gas dove dietro vi era l'Eni di Scaroni.Risultato rinnovabili bloccate,stop all'idroelettrico pompato e di power to gas alla tedesca non se ne parla anche se siamo dentro con Polito nel miglior progetto.
-In Italia nessuno guarda il ranking delle nostre Università che è disastroso.Il Miur dovrebbe fare una inchiesta che anticipo perchè sono andato a vedere come fanno gli Usa su proposta di Obama ed il Giappone con il Ministero METI

-sul Posto Expo del progetto Campus di Vago dico che non serve a niente perchè abbiamo bisogno di labs,incubators,Istituti innovativi che non sono nel dna di molti Rettori italiani e di Vago in particolare.Salvo i 2 Politecnici che sfornano buoni ingegneri poco addestrati alle nuove tecnologie che dovrebbero imparare all'estero

-il rimedio c'è:analizzare ogni richiesta di Campus,chiudere Università periferiche poco frequentate ed iniettare una massiccia dose di digitale con piattaforme aperte.Costruire solo labs,incubators e Istituti di ricerca applicata traducibile in prodotti no acceleratori di ricerca di base come voleva Vago per 7 miliardi
-Giacomelli Sottosegretario Mise con delega al Digitale, non si deve interessare solo di rete via CDP ma guardare al disegno complessivo di 3 diversi internet come si fa negli USA e Giappone
-il Ministro Guidi e la Sott.Vicari non devono seguire le indicazioni sbagliate di chi vuole appalti,riserve da trivellare o inutili Smart Cities che mai fabbricheranno posti innovativi.Se si accontentano di 25.000 posti in trivellazioni e 12.500 posti in Smart Cities,significa che pensano ad una piccola Italia che importa e produrrà meno.Lo dimostra l'accanirsi a far fuori le rinnovabili per dare spazio al gas fossile importato che ha perso in energia e sopravvive solo in chimica fossile che chiude per perdite.Certe scelte poi di Clini come l'etanolo si sono dimostrate fallaci per l'Italia.A parole il Mise parla di acqua,idroelettrico,pompaggi,poi nei fatti lo ostacola per dare grosse rendite a Terna in stoccaggi batterie cari da morire o bilanciamenti gas.Terna è il chiaro esempio di energia lobbistica ministeriale perchè una volta approvati i suoi costosi progetti incassa rendite per anni.Per questo dobbiamo avere un altro gestore perchè il monopolio aguzza le rendite di posizione.Noi ci muoviamo per 800.000 posti che innescano 4 milioni di posti.
-Noi siamo pronti per partire non solo al Post Expo ma in altre 19 Regioni per innovare il vecchio manufacturing italiano e rifare filiere come quella mare distrutta da una politica imprevidente su trivellazioni
-oggi giunge notizia che il Gruppo WW pagherà grosse multe per dati travisati sulla Co2 ed inquinanti da diesel.Noi pagheremo multe se andiamo avanti su inceneritori e discariche dato che possiamo usare il plasma senza diossina e levare tutte le discariche italiane che ci sono per colpa degli ignoranti in rifiuti e di chi specula sui rifiuti.No Cancer,no inceneritor,no landfills,no abstum o eternit yes plasma waste(campagna stampa California e Canada)

-10 modi Analytics che stanno accelerando il Digital Manufacturing.Ecco cosa manca al Post Expo di Milano.I Campus Universitari sono superati senza strumenti digital industrial internet, ma dei Rettori si ostinano su Università non digitali,cioe' non insegnano le basi dei mestieri nuovi.Riportiamo l'analisi americana e il piano giapponese del Governo per dimostrare come si risolvono i problemi dell'innovazione con occupazione e insegnamento nuovi mestieri.Il Governo deve intervenire e non lasciare che il POST Expo non sia un acceleratore ma un collettore di appalti,traslochi facoltà,speculazioni edilizie.Milano deve avere la prima Università digitale del paese ed essere tra le prime 100 e forse 20.
9.Made in ITALY: si deve innovare in digitale come fa l'America. La nuova generazione di innovazioni che propongo al Post Expo, e poi in altri 19 RSC come decollo digital innovative manufacturing per 800.000 posti veri,che traiano i 4 milioni futuri,decarbonizzando-digitalizzando tutta l'industria.

Manufacturing è una questione di fondamentale importanza per la forza economica e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e per l'Italia.. Più di qualsiasi altra industria, un settore manifatturiero competitivo a livello globale si traduce invenzioni, scoperte della ricerca, e le nuove idee in prodotti o processi migliori o nuovi.
A dire il vero, ci sono molti elementi correlati di un'innovazione ecosistema-imprenditori, lavoratori, politiche fiscali, per citarne una, senza produzione, l'economia di costruzione, creare posti di lavoro il potere di dissolvenze all'innovazione pochi, ma molto dipende dai labs-incubators legati alle migliori Università ed a quelle locali per tipiche conoscenze che rientrano nel concetto da aggiornare in digitale del distretto industriale dove esiste una notevole conoscenza che va digitalizzata e stabilizzata con industrial internet.
Si consideri, ad esempio, che le imprese di produzione hanno quasi tre volte più probabilità di attività di servizio per introdurre un prodotto o un servizio nuovo o significativamente migliorati. Per quanto riguarda la produzione, la distribuzione e le attività di supporto tecnico-, una disparità simile a capacità di innovazione delle imprese manifatturiere si separa da imprese on-fabbricazione. 1
Manifatturiero avanzato è. . .
. . . una famiglia di attività che (a) dipende dall'utilizzo e il coordinamento delle informazioni, l'automazione, il calcolo, software, sensori, e di networking, e / o (b) fanno uso di materiali all'avanguardia e le capacità emergenti abilitati dal fisico e biologico scienze, ad esempio le nanotecnologie, la chimica e la biologia. Si tratta di due nuovi modi per produrre i prodotti esistenti, e in particolare la fabbricazione di nuovi prodotti che emergono dalle nuove tecnologie avanzate.
Dal Consiglio dei consulenti in materia di scienza e tecnologia (PCAST), del Presidente relazione al presidente in merito Garantire leadership americana in Advanced Manufacturing, giugno 2011.
Il settore manifatturiero degli Stati Uniti ha affrontato sfide enormi. Direzione americana nella produzione e, di conseguenza, i risultati dell'innovazione sono a rischio.
America: industrie manifatturiere americane ad alta tecnologia sono leader mondiali nella produzione totale, ma la quota globale degli Stati Uniti è scesa dal 34 per cento nel 1998 al 28 per cento nel 2010. Nello stesso arco, la quota degli Stati Uniti a livello mondiale esportazioni di alta tecnologia è scesa dal 22 per cento a a circa il 15 per cento.
Vi è ampio consenso che, per gli Stati Uniti per prosperare nel 21 ° secolo, deve avere un settore ad alte prestazioni di produzione. In un recente sondaggio, l'85 per cento degli americani ha convenuto che la produzione è importante per il nostro tenore di vita e il 77 per cento dice che è molto importante per la sicurezza nazionale.
Coerentemente con questa visione di maggioranza, il 79 per cento degli americani ha detto una forte base manifatturiera dovrebbe essere una priorità nazionale. 2


Perché Focus su Produzione Avanzata
10.Manufacturing sta sulla soglia di una grande trasformazione.
Dalla digitalizzazione delle attrezzature, processi e organizzazioni di stampa tridimensionale (o additivo di fabbricazione) per i materiali con proprietà progettati su misura, tutta una serie di nuovi progettazione, produzione, e le capacità di business stanno aprendo la strada a nuovi tipi di cui fabbricazione- a, collettivamente,manifatturiero avanzato.
Avanzate di fabbricazione comporta più che fare prodotti high-tech. Esso comprende anche utilizzando nuove, spesso macchine e processi all'avanguardia per rendere i prodotti che sono unici, meglio, o addirittura più conveniente. Manifatturiero avanzato facilita anche rapida integrazione dei miglioramenti di processo, prontamente permette cambiamenti nel design, come ad esempio nuove funzionalità parti o materiali di sostituzione, e ospita personalizzazione e produzione a basso volume di costo-efficacia.
Nella fabbricazione avanzata, innovazione di prodotto e innovazione di processo sono due facce della stessa medaglia. Le scoperte scientifiche, nuove idee e approcci innovativi di ingegneria possono essere convertiti rapidamente in i semi di nuovi prodotti e processi. Tecnologia intensiva e dinamici, imprese manifatturiere avanzate richiedono lavoratori altamente qualificati per eseguire ad alti livelli e competere a livello globale.
Manifatturiero avanzato fornisce il percorso in avanti per rivitalizzare la leadership degli Stati Uniti nel settore manifatturiero, e sarà meglio sostenere produttività economica e la produzione di conoscenza in corso e l'innovazione nella Nazione. Capacità a lungo termine della nazione di innovare e competere nell'economia globale beneficia grandemente da co-location di attività manifatturiere e di produzione legati R & S negli Stati Uniti. La perdita di queste attività minerà la nostra capacità di inventare, innovare, e competere sui mercati globali.
1. M. Boroush, NSF Stampa Nuove Statistiche sulla Business Innovation, National Science Foundation, ottobre 2010.
2 Deloitte Development LLC e The Institute produzione, impegno costante: Il punto di vista del pubblico del settore manifatturiero di oggi, 2011.
Questi sono tempi cruciali per la produzione. La rapida crescita nei mercati in via di sviluppo, profondi cambiamenti nei modelli di domanda e l'emergere di tecnologie dirompenti stanno cambiando radicalmente il modo in cui vengono creati beni e servizi, trasportati, distribuiti e consumati.

Questa trasformazione del paesaggio di produzione globale costringe le imprese a ripensare come e dove fabbricare, il modo in cui lavorano con loro catene di approvvigionamento e come adottare nuove tecnologie. Poiché la concorrenza globale si intensifica e progressi tecnologici rimodellare interi processi produttivi e dei prodotti, è fondamentale per i produttori di anticipare tali trasformazioni al fine di trarre il massimo vantaggio dalle nuove opportunità offerte.

Il Post Expo riunirà business leader e decisori politici per un unico, discussione di alto livello delle particolari opportunità e le sfide di produzione in tutto il mondo.La conferenza identificare, analizzare e proporre soluzioni per le aree chiave impatto sul settore, compresi i progressi tecnologici, le capacità e il talento di miglioramento, sviluppo innovazione, efficienza delle risorse e la politica industriale.

11.TEMI CHIAVE
In questo ambiente dinamico e incerto per la produzione, quali sono le priorità chiave per i governi e le imprese per quanto riguarda le capacità, l'innovazione e gli investimenti? Che tipo di sostegno dovrebbero essere forniti dai responsabili delle politiche?
Quali capacità produttive avanzate sono imputabili ai prezzi dell'industria 4.0 e in che modo stanno aiutando le aziende ad aumentare la produttività, la redditività e ottenere un vantaggio competitivo?
Quali sono le nuove strade per il miglioramento della produttività può essere aperto come la nuova generazione di robot-droni con nuove mansioni ai lavoratori?
In un'epoca di rapidi cambiamenti tecnologici, quali misure proattive stanno prendendo per i produttori di attrarre i migliori talenti e colmare le lacune?
Qual è il ruolo delle piccole e medie imprese in questo contesto?
Chi volesse approfondire la rivoluzione americana del Manufacturing Innovative Institute consiglio un REPORT formidabile di DARPA che è l'agenzia USA per l'innovazione ed acquisti Difesa che ha sintetizzato in slide i prodotti della manifattura ibrida flessibile digitale che ha moltissimi usi nel campo aziendale civile e militare.Allego anche i miei progetti sul Post Expo con visione digitale.

FHE_Institute_Proposers_Day.pdf

POST EXPO:Industria digitale,internet industria...
12.Panoramica della rete americana che vorrei rifare in Italia con il Post Expo ed altri 19 Post Expo Regionali.

Smart Community regionali che fanno lavorare su progetto tutte le università italiane,ma i labs-incubators li decidiamo con CNR-Enea-MIUR-MISE.
La Rete Nazionale for Manufacturing Innovation (NNMi) è costituito da linked Istituti for Manufacturing Innovation con obiettivi comuni, ma le concentrazioni tecnologiche uniche.
Ogni istituto è stato progettato per accelerare US manifatturiero avanzato catalizzando lo sviluppo di nuove tecnologie, competenze educative, dei processi produttivi e dei prodotti tramite contributi condivisi dal pubblico e settore privato e il mondo accademico. Gli Istituti di Manufacturing Innovation fornirà attrezzature per le start-up locali e piccoli produttori per aiutarli a scalare nuove tecnologie, accelerare il trasferimento di tecnologie al mercato, e facilitare l'adozione di capacità di innovazione della forza lavoro a più livelli e per potenziare le capacità aziendali in grandi condiviso e piccole imprese.
I singoli istituti servono come hub regionale nella loro zona, colmando il divario tra la ricerca applicata e lo sviluppo del prodotto con un focus in settori chiave della tecnologia che incoraggino gli investimenti e la produzione nella loro regione e negli Stati Uniti. Come nodi del NNMi, gli istituti si completano a vicenda capacità e beneficiano di approcci condivisi a questioni quali la proprietà intellettuale, contratti di ricerca, e metriche di performance. Mentre gli istituti sono concentrati a livello regionale, la rete è nazionale, integrato e dinamico, progettato per favorire l'innovazione e fornire nuove funzionalità che possono stimolare il settore manifatturiero su larga scala.
13.A proposito di Ogni Istituto L'America del fare come industria innovativa

L'America rende Logo
Data Lanciato: agosto 16 maggio 2012 Settore d'intervento: Fabbricazione Additiva capsula Sommario: l'America fa concentra su come aiutare gli Stati Uniti a crescere le capacità e la forza in stampa 3D, noto anche come additivo di produzione. L'America rende facilita la collaborazione tra i leader di imprese, università, organizzazioni non profit e agenzie governative, concentrandosi su aree che comprendono la progettazione, i materiali, la tecnologia e la forza lavoro e contribuiscono tridimensionale industria (3D) la stampa della nostra nazione diventare più competitiva a livello mondiale.


Squadra:
Regia: Ed Morris
Direttore fondatore: Ralph Resnick
Direttore delle Operazioni: Rob Gorham
Federal Program Officer: Jennifer Fielding
Organizzazione fondatore: Centro Nazionale per la Difesa Produzione e Lavorazionefederale Partner: Dipartimento della Difesa finanziamento: federale $ 50 milioni, di corrispondenza $ 39000000

Indirizzo: 236 W Boardman St., Youngstown, OH 44503 Telefono: 330-622-4299 e-mail: info@americamakes.us Web: http://americamakes.us/Twitter:AmericaMakes




Digital Manufacturing e Design Innovation Institute (DMDII)
DMDII Logo
Data Lanciato: febbraio 25, 2014 di messa a fuoco:Digital Design integrati e produzione Capsula Riassunto: La DMDII è istituto di ricerca di punta della nazione per l'applicazione di tecnologie digitali all'avanguardia per ridurre i tempi ei costi di produzione, migliorare le competenze della filiera degli Stati Uniti e ridurre i costi di acquisizione per il Dipartimento della Difesa (DoD). Il DMDII sviluppa e dimostra tecnologie di produzione digitale, e distribuisce e commercializza queste tecnologie di tutti i settori di produzione chiave. L'obiettivo è quello di creare definizioni di prodotto e di processo di produzione allo stesso tempo. Innovazione nel design è la capacità di applicare queste tecnologie, strumenti e prodotti di re-immaginare il processo di produzione da un capo all'altro.


Squadra:
Direttore: Dr. Dean Bartles
Chief Technology Officer: Dr. Bill Re
Federal Program Officer: Greg Harris
Organizzazione fondatore: UI Labs federale Partner: Dipartimento della Difesa di finanziamento: federale $ 70 milioni, di corrispondenza $ 106.000.000

Indirizzo: Aon Center, 200 E. Randolph, Suite 200, Chicago, IL 60601 E-mail:manufacturing@uilabs.org Web: http://dmdii.uilabs.org Twitter:DMDII_



LIFT: Innovazioni leggero per Domani
LIFT Logo
Data Lanciato: febbraio 25, 2014 di messa a fuoco:leggero Tecnologia capsula Sommario: LIFT è parte di una rete nazionale di istituti di ricerca e aziende industriali orientate verso avanzare la leadership americana in tecnologia di produzione. Il centro accelererà sviluppo di nuovi processi di fabbricazione metallo leggero da laboratori di fabbriche per prodotti utilizzando metallo leggero, compreso alluminio, magnesio, titanio e leghe avanzate in acciaio ad alta resistenza. Una missione altrettanto importante è per facilitare la formazione dei lavoratori che useranno questi nuovi processi nelle fabbriche e manutenzione facilita in tutto il paese.


Squadra:
Direttore esecutivo: Larry Brown
Chief Technology Officer: Alan Taub
Federal Program Officer: Johnnie Deloach
Organizzazione fondatore: EWI federale Partner: Dipartimento della Difesa di finanziamento: federale $ 70 milioni, di corrispondenza $ 78000000

Indirizzo: 1400 Rosa Parks Boulevard, Detroit, MI 48216 Phone: 313-309-9003Email: info@lift.technology Web: http://lift.technology/ Twitter: @NewsfromLIFTYouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBA6sxzWZGLvEBn8uybKtwA




PowerAmerica
Potenza in America Logo
Data Lanciato: gennaio 15, 2015 di messa a fuoco: Ampia Bandgap Semiconduttori Capsula Riassunto: La missione di PowerAmerica è quello di sviluppare processi di fabbricazione avanzati che consentiranno la produzione su larga scala di largo bandgap (WBG) semiconduttori, che consentono i componenti elettronici di essere più piccolo, più veloce e più efficiente semiconduttori a base di silicio. Tecnologia dei semiconduttori WBG ha il potenziale per ridisegnare l'economia americana energia aumentando l'efficienza in tutto ciò che utilizza un semiconduttore, da motori industriali ed elettrodomestici ai satelliti militari.


Squadra:
Direttore esecutivo: Nicholas G. giustizia (US Army in pensione maggiore generale)
Vice Direttore e Chief Technology Officer: John Muth
Federal Program Officer: Anant Agarwal
Organizzazione fondatore: North Carolina State University federale Partner:Department of Energy finanziamento: federale $ 70 milioni, di corrispondenza $ 70000000

Indirizzo: NC State Springboard Innovation HubPoulton Innovation Center, 1021 principale Campus Drive, CB 7005, Raleigh, NC 27606 Telefono: 919-513-2982 e-mail: muth@ncsu.edu Web: http://research.ncsu.edu/ Potenza /Twitter:poweramer




L'Istituto di Advanced Composites Manufacturing Innovation (IACMI)
IACMI Logo
Data Lanciato: gennaio 19, 2015 di messa a fuoco:Advanced Fiber-Reinforced Polymer Composites Capsule Sommario: I compositi avanzati sono attualmente utilizzati per applicazioni costosi come satelliti e auto di lusso. I ricercatori IACMI lavoreranno per sviluppare a basso costo, una maggiore velocità, e processi di produzione e di riciclo più efficienti per loro. Portare questi materiali lungo la curva dei costi può consentire il loro utilizzo per una più ampia gamma di prodotti, compresi i veicoli leggeri con il risparmio di carburante da record; più leggero e pale eoliche più lunghi; serbatoi ad alta pressione per le auto a gas naturale; e, più efficiente attrezzature industriali leggero. L'istituto si concentrerà sulla riduzione dei costi complessivi di produzione di compositi avanzati del 50 per cento, riducendo l'energia utilizzata per rendere compositi del 75 per cento e aumentare la riciclabilità dei materiali compositi a oltre il 95 per cento entro il prossimo decennio.


Squadra:
Regia: Craig blu
Organizzazione fondatore: University of Tennessee, Knoxville federale Partner:Department of Energy finanziamento: federale $ 70 milioni, di corrispondenza $ 180.000.000

Località: Knoxville, TN Web: http://www.iacmi.org/
Produzione Istituto di fotonica integrata innovazione
Data Lanciato: Lug 27, 2015 di messa a fuoco: Integrated Photonics capsula Sommario: circuiti elettronici Come integrati consentiti per il trattamento avanzato nei computer e telefoni cellulari, componenti fotonici integrati in grado di confezionare ancora più potenza di elaborazione in un singolo chip, la creazione di nuove possibilità per l'informatica e le telecomunicazioni . Una tecnologia emergente per il trasporto di onde luminose, fotonica integrata ha il potenziale per rivoluzionare intere industrie-da aumentare la capacità di carico delle comunicazioni a banda larga di dieci volte, per la creazione di test senza ago per le condizioni comuni come il diabete, e per migliorare le funzionalità di imaging in difesa operazioni.


Fondatore Organizzazione: Fondazione di ricerca per la State University di New YorkPartner federale: Dipartimento della Difesa di finanziamento: $ 110.000.000, Gli $ 500 milioni + Partners: 124+


Hybrid flessibile Electronics Manufacturing Innovation Institute
Data Lanciato: 28 Agosto 2015 di messa a fuoco: Ibrido flessibile ElettronicaCapsule Sommario: flessibile di fabbricazione elettronica ibrida descrive la produzione innovativa di elettronica e sensori di imballaggio attraverso nuove tecniche di gestione del dispositivo elettronica e stampa di alta precisione su substrati flessibili e allungabili.Il potenziale gamma di prodotti vanno da dispositivi indossabili al miglioramento delle tecnologie di monitoraggio sanitario medico, e certamente aumentare la varietà e la capacità di sensori che già collegano il mondo. Le tecnologie promettono applicazioni a duplice uso sia l'economia dei consumatori e lo sviluppo di soluzioni militari per i combattenti.


Fondatore Organizzazione: FlexTech Alliance Partner federale: Dipartimento della Difesa di finanziamento: federale $ 75 milioni, di corrispondenza $ 90000000 +Partners: 160+

14.Tra le Università più innovative del mondo,non compare la Unimi di Vago,quella che vorrebbe pilotare il Post Expo in Campus con solo trasloco,senza occuparsi di industria digitale.
Ma non consegnero' mai il destino dell'Italia ad un modo di fare vecchia Università e ricerca ripartita tra chi approva i piani del rettore,senza guardare il merito.Per questo se il Rettore approva 100 labs o incubators bene,ma un trasloco sarebbe solo distrazione di denaro pubblico e dato che ne abbiamo poco va centellinato su progetti di occupazione.
Oggi 29 settembre 2015,i costruttori,i media,certi industriali milanesi-lombardi tirano la volata come ormai fa il Corsera da mesi,sul Campus di Vago che garantirebbe da 650 milioni a 1,5 miliardi di appalti e Cantone avrebbe il suo bel da fare a sbrogliare la matassa tangenti-imprese mafiose in subappalti.Questo Campus di Vago cosi' come impostato da Vago non serve a niente e tantomeno a ravviare quel circo virtuoso di eccellenza di manufacturing perchè siamo rimasti in questi anni dominati dagli eventi come è Expo dalla scena,dalla facciata,dalla comparsata in TV per dare l'annuncio.Ci siamo dimenticati dell'industria e solo Marchionne ha avuto il coraggio di cambiare tutto in 6 anni.Pensate al MISE tennero una riunione per dare soldi a centrali gas obsolete che per certi del Mise,servono a bilanciare le rinnovabili.Si alzo' il Ceo Enel a dire che digitalizzando le centrali rinnovabili poi non erano piu' utili le centrali gas-carbone che Lui chiudeva come in Germania.Si alzarono i soliti di Eni e Assoelettrica che fecero prevalere il contrario ,cioe' stoppiamo le rinnovabili,stoppiamo persino i pompaggi idroelettrici,diamo i soldi al gas e paghiamo centrali gas in chiusura.Misero persino Testa in Sorgenia affinche' si facesse dare soldi pubblici per sistemare centrali gas e carbone che Debenedetti aveva costruito sempre con molti fondi pubblici.Certo dietro Sorgenia ci sono le banche che imprestarono improvvidamente i soldi e il loro obiettivo è solo rientrare,per cui è meglio affossare le rinnovabili ed il pompaggio,per dare soldi al gas ed a Terna che rimmette a nuovo centrali gas in Sicilia per riserva(da pazzi).Cioe' l'Università che dovrebbe garantire il traino all'innovazione industriale del paese,è ferma su vecchie tecnologie e Vago al Post Expo,invece di parlare di labs e incubators innovativi,mi progetta un vecchio Campus da appettitosi appalti e sul digitale,dice cose vecchie di 30 anni fa.Rocca quando parla di silicon valley al Post Expo forse non conosce il traino del Manufacturing Innovation Institute che è la vera forza progettuale e industriale di silicon valley.
Fino ad ora, il NNMi già consisteva del Digital Lab di Chicago, dedicato alla stampa 3D, il leggero e moderno Metals Manufacturing Innovation a Detroit, e quattro altri con focali che vanno dai semiconduttori al tessile. E, mentre la maggior parte di queste iniziative hanno visto pesante coinvolgimento di industria, in particolare da parte dei produttori del settore aerospaziale e della difesa, il FHE MII viene stabilita da FlexTech Alliance, che comprende 162 aziende, organizzazioni non profit, laboratori e università che, insieme con i giganti tecnologici menzionati sopra, caratterizzato da Boeing, General Motors, Stanford, Motorola, la città di San José, a pochi stati americani, e numerosi altri.

Nel corso dei prossimi cinque anni, il Dipartimento della Difesa statunitense premio (DoD) volontà FlexTech $ 75 milioni nel finanziamento federale, che sarà abbinato dai suoi membri per la somma di $ 96 milioni nel condivisione dei costi. E, anche se gli Stati Uniti alla fine formano lungo le linee di 45 differenti NNMIs, il FHE MII sarà il primo di sette anni sulla West Coast. Proprio come l'America fa, il FHE MII si fondi del premio ai singoli sforzi di ricerca basata su bandi di progetto competitivi tentativo che cercano di guidare il progresso in flessibile produzione di elettronica. Inoltre, un "Flex Scuola" sarà creato con community college, università, associazioni di categoria, professionisti e società.

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In un comunicato stampa sul tema della FHE MII ha descritto la tecnologia sarà al lavoro per sviluppare, "elettronica ibrida flessibili, una capacità di produzione emergente, consente l'integrazione di dispositivi elettronici in silicio sottile, elementi sensibili, comunicazioni, e accendere non tradizionali substrati flessibili. FHE ha il potenziale di ri-forma interi settori industriali, dal mercato dei dispositivi indossabili elettronici, ai sistemi di monitoraggio sanitario medico, al rilevamento onnipresente del mondo che ci circonda - noto anche come l'Internet degli oggetti. Per avere successo, l'Istituto dovrà impegnare gli aspetti del circuito integrato (IC), l'industria, l'industria della stampa grafica, e il gruppo / settore del packaging elettronico ".


Re: Abbandonare Città Studi? E perché?
27/05/2015 Pier Luigi Caffese
1.Lavoro:la priorità ai giovani.
Nel mio Progetto Post Expo il target operativo è 60.000 giovani e per le altre 20 Resilience Smart Communities in 20 Regioni è 800.000 giovani.
Nessuno in Italia aveva mai concepito un piano jobs cosi' consistente non imputando tutti i costi allo Stato come vorrebbero i sindacati con 300.000 assunzioni nel pubblico o certi Rettori elitari con città della Scienza proposte per i loro interessi,invece che per dare lavoro ai giovani e poi per laureati posti per non farli emigrare.
2.Imprese:l'export non basta.meno burocrazia.
Questo è il punto dolente che non capisce la vecchia visione della Confindustria (solo Energia Fossile e Acciaio)che non vuole decarbonizzare.Sono genovese nel dna, come Gozzi Presidente di Federacciai e dico chiaramente che sbaglia a non far pulire l'acciaio come ormai fanno tutti nel mondo.Dopo dice allo Stato di spendere per ripulire l'Ilva ma non riconosce che il modello di acciaio dei Riva era sbagliato perchè barattavano acciaio sporco con piu' lavoro pagato poco che accontentava i sindacati,la Regione e chi avrebbe dovuto controllare come Clini che mi diceva che ero io un cretino a chiedere energia dal mare a Taranto a poco e acciaio pulito con sistemi Siemens.Con piu' forza dico che sbaglia la vecchia Confindustria Energia fossile-Acciaio sporco, che si batte contro la decarbonizzazione e digitale collegato che sarebbero i motori veri verso i 4 milioni di posti che assicurano insieme decarbonizzazione e digitale.Tedeschi e francesi gia' la attuano per non parlare di USA e Svezia con i paesi asiatici che sono all'avanguardia.
3.Innovazione:i troppi spread della tecnologia.
Oggi il Corsera a pp.3 dei commenti sulla Relazione Bankitalia,specifica che piu' delle infrastrutture fisse trasporti,ci giochiamo il futuro e gli investimenti esteri su banda ultralarga,venture capital e start up.Poi in fondo pagina 3 Corsera di oggi 27.5.15, c'è una intervista a Rocca-Presidente Assolombarda che dice di puntare molto su ingegneri ma contemporaneamente avverte di non considerare le aziende come un problema per l'ambiente e sicurezza.Come dire non fate la decarbonizzazione.Poi sul digitale applicato al manufacturing,Rocca insiste sulla silicon valley.Rispondo che l'Italia non ha soldi per creare a Milano una silicon da 20 miliardi di investimenti e non ha i 20 labs trainanti che servono per far girare l'innovazione.Allora che fare?Consiglio a Rocca che è intelligente, di fare come Cesare che vinse i galli con poderose macchine del genio italico,cioe' diminuiamo i costi in entrata dell'energia che serve sempre di piu' per far girare le nuove tecnologie digitali ed usiamo quelle che ci servono per digitalizzare la nostra industria che si fa, non per atti di governi ma creando 20 città del digitale in ogni regione e magari 20 Confindustrie Regionali.Il test sarà il mio Post Expo di Milano dove confluisce il meglio del digital manufacturing del mondo.
4.Scuola e Università.
L'unica vera riforma che i sindacati non faranno mai, ma serve invece per dare lavoro o mentalità di lavoro ai giovani e il 5° o 6° anno obbligatorio in fabbrica come in Germania. Sulle Università dico che le città della scienza proposte dai Rettori come Vago o i colliders del prof.Rossi sono ricerche costose a lungo termine che andranno a regime industriale tra 15-20 anni,mentre invece abbiamo bisogno di un digital manufacturing che non è quello proposto da Vago che è di vecchia impostazione IBM.
5.Cultura e Museo Digitale.
Il mio Post Expo è una vera industria digitale con 20 labs e 50 incubatori solo industriali e non ha niente a che fare con eventi culturali che lascio alla Triennale
o Fiera.Ma ho inserito nel mio progetto il primo Museo Digitale Italiano che si rifà all'esperienza dei migliori Musei Digitali al Mondo.A dire il vero l'avevo ideato per Genova ed era piu' bello e moderno di quello in auge a Marsiglia.Poi ho capito che alla Regione Liguria e Comune Genova non interessava ed alloro lo sposto a Milano facendo perno su vie d'acqua romane 1000 anni prima dei navigli di Leonardo.
6.La città della Scienza non deve impoverire un quartiere di Milano come città Studi dove sono le Facoltà attuali.
L'errore vero del Progetto Vago-Rossi avvallato dal Comune e Regione è la speculazione edilizia per costruire al Post Expo le Facoltà che non sono nuove ma traslochi per 650 milioni che provocherebbe danni per 1 miliardo all'economia di Città Studi.Questa oprazione disennata fatta passare sulla testa dei residenti senza nemmeno interpellarli è nefasta perchè capirei a Rho la costruzione dei labs e incubatori mancanti,ma non capisco a cosa serve traslocare Facoltà senza innovarle.


Re: Abbandonare Città Studi? E perché?
03/05/2015 Pier Luigi Caffese

POST Expo:perchè i lombardi non vogliono traslochi universitari e città della scienza con progetti dementi tipo collider ma vogliono una Resilience Smart Community da 60,000 jobs che cambi la manifattura industriale in digitale e decarbonizzazione.Il contrario della Moratti,Di Vago e Pisapia.
Resilienza, secondo progetto 100 Resilient Cities della Fondazione Rockefeller , è "la capacità di individui, comunità, istituzioni, imprese e sistemi all'interno di una città per sopravvivere, adattarsi e crescere non importa che tipo di stress cronico e gli shock acuti che sperimentano."La foto del sommergibile con propulsione solo rinnovabile ad idrogeno dimostra che in poco spazio è possibile una grande energia rinnovabile,quella che Vago,La Moratti,L'eni non vogliono a Milano al Post Expo.Per questo vogliamo la Resilience Smart Community Milan.

Come suggerisce questa definizione, ci sono molti componenti per la costruzione di comunità resilienti. Una recente conferenza ospitata dalla Alliance for Innovation, per esempio, ha esplorato una versione modificata del "3 Es" di resilienza - ambiente, economia e il benessere emotivo di leader pubblici - come le chiavi per la costruzione di comunità resilienti. Presentazioni di operatori degli enti territoriali attuali ed ex, accademici e altri esperti fornito un sacco di spunti di riflessione per i funzionari pubblici sugli aspetti interconnessi di resilienza:

Ambiente: Mentre la rapida urbanizzazione ha spianato la strada per una forte crescita economica e riduzione della povertà in molte regioni, le relative sollecitazioni - aumento della domanda per i servizi comunali come l'energia, l'acqua e l'alloggio - posto enormi oneri a carico delle amministrazioni locali. Scambi e partnership città a città consentono di tecnico di capacità, il personale CityLinks la Città / Provincia Management Association International e Fort Lauderdale Assistant city manager Susanne Torriente sottolineato.

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Piuttosto che aderendo alla premessa che i modelli meteorologici e climatici rimarrà costante nel tempo, dobbiamo investire in nuove infrastrutture di comunità che sono resistenti ai cambiamenti questi modelli, come quello di Arizona State University Clark Miller ha sottolineato. Tali alto profilo disastri naturali come lo tsunami giapponese 2011, gli uragani Katrina e Sandy, ei recenti temperature fredde e la neve nel Midwest degli Stati Uniti e Oriente impongono la necessità di comprendere che le nostre infrastrutture attuali possono essere vulnerabili al mutare radicalmente meteorologici e climatici modelli e potrebbe non essere più in grado di fornire i servizi per i quali sono stati originariamente progettati.

Economia: La capacità delle comunità di ottenere resilienza economica è diventato più impegnativo come emergiamo dalla Grande Recessione e l'economia globale diventa più strettamente intrecciate, osservato l'ex contea di Pinellas, in Florida, amministratore County Bob LaSala..

Successo, ha detto, dipende tre ingredienti principali: lo sviluppo di comunità di attributi come infrastruttura fisica, un ambiente sicuro, sistemi di trasporto efficaci e di un'istruzione di qualità; la promozione di una massa critica di attività / commercio-settore di attività; e la comprensione dell'impatto dei problemi socio-economici e della forza lavoro sulla comunità.

Affrontare questi problemi richiede una leadership adattivo - determinare quali passato di una comunità e politiche attuali lavorerà per assicurare la continuità resilienza economica.

Benessere emotivo: I leader della comunità resiliente sviluppare uno stile di vita-lavoro per se stessi che li aiuta a evitare il cinismo, che possono metastatizzare in negatività e pessimismo e diffondere in profondità nell'organizzazione, nota Charlotte City manager Ron Carlee. Manager resilienti sanno che ciò che accade sul lavoro non è personale, e capiscono che la resilienza personale richiede forti convinzioni personali.

Durante lo sviluppo ognuno di questi aspetti è fondamentale per garantire la capacità di una comunità di rimbalzo, le 3 Es della sostenibilità sottovalutare una componente importante: la resilienza istituzionale. Per essere resiliente, le comunità devono coltivare una rete di istituzioni solide - inclusi i governi locali, organizzazioni non profit, business e settori civili e le organizzazioni basate sulla fede e di solidarietà - a loro sostegno.

Comunità non rimangono le stesse - che sia migliorano o peggiorano. Comunità resilienti richiedono che le loro organizzazioni locali governative siano trasparenti e responsabili, che funzionino forum come efficaci per individuare le esigenze e le priorità della comunità, e che forniscono servizi in modo efficiente ed efficace. Resilienza istituzionale, in combinazione con i 3 Es della sostenibilità, non solo può aiutare le nostre comunità a prepararsi per rispondere alle sfide di disastri ambientali ed economici, ma anche in grado di aiutarli a rimbalzo da e superare queste sfide. Mentre le istituzioni solide non garantiranno resilienza, sappiamo per esperienza che senza di loro le comunità forti, sicure, sane e sono impossibili.ÿ


Re: Abbandonare Città Studi? E perché?
23/04/2015 Ennio Galante
Alcuni giorni fa avevo inviato un commento. Caravita mi aveva chiesto l'assenso a pubblicarlo. Forse non sono stato chiaro nella mia risposta: ho scritto "d'accordo" ma ho continuato con un commento più generale. Riconfermo il mio assenso alla pubblicazione del mio testo. Grazie. Cordialmente.
Ennio Galante


Re: Abbandonare Città Studi? E perché?
02/04/2015 Giuseppe Maria Greco
Non vorrei sbagliarmi, ma quest'idea mi sembra di averla già letta da qualche parte all'epoca della Moratti, che non mi sembrava particolarmente versata per le questioni relative alla scuola in generale e alla ricerca in particolare. Ma guardiamo la cosa dimenticando la Moratti.La zona Città Studi non è esattamente "a basso contenuto". Anzi, ne ha molti: architettonici, urbanistici, culturali, storici, artistici, economici, viabilistici, assistenziali eccetera. Non credo che la città potrebbe avere un beneficio ghettizzando fuori di essa aspetti radicati all'interno, nè sconvolgendo la sua fisionomia per motivi economicamente specifici. Si è già sperimentato che, senza il contributo dei cittadini, i mutamenti imposti alla città erano destinati al peggioramento della sua vita e al disastro economico. Possiamo ricordare i parcheggi sotterranei, le inascoltate osservazioni che precedettero lo scandalo del Santa Rita, i progetti di spostamento dell'Istituto dei Tumori ecc. Ma occorre anche tener conto della diversificazione della Zona, del cui equilibrio non si sono tanto occupate le amministrazioni cittadine quanto i cittadini stessi. E' certamente legittimo che un Rettore esponga una sua ipotesi, ma non lo è certamente il farla passare sulla testa dei cittadini della metropoli. Quindi, il sollecito degli altri commentatori al Consiglio di Zona va inteso in chiave più allargata nello spirito culturale della partecipazione che ha animato la proposta del sindaco Pisapia dall'epoca della sua elezione, quello stesso che ha consentito di dare esito logico e propositivo al piano di gestione del territorio, alla raccolta differenziata, alle scelte sui percorsi stradali e metropolitani ecc. ecc.


Re: Abbandonare Città Studi? E perchè?
29/03/2015 Emanuele Breveglieri
Ecco, si. Il CDZ che dice?


Re: Abbandonare Città Studi? E perchè?
29/03/2015 ErmannoFugazza
Vorrei aggiungere a questo progetto della Citta' della Scienza l'altro di cui non si parla piu' che sta andando avanti sotto traccia e cioe' la Citta' della Salute(trasferimento Besta e Istituto Tumori a Sesto s.Giovanni).Altri 500Milioni (un Miliardo probabile a fine lavori)di cui non c'e traccia di un reale bilancio ufficiale dei costi benefici.A questo punto avremo desertificato l'ex Citta' Studi con annesso impatto sulle attivita'del terziario del quartiere.
Si puo' chiedere al nostro Consiglio di Zona una coerente presa di posizione?
Ermanno Fugazza


 
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