Expo: un'analisi critica. La storia

Il convegno del 7 febbraio a Milano è stato un grande successo. Molti gli interventi degni di nota di cui nelle prossime settimane continueremo a darvi conto. Pubblichiamo qui la relazione introduttiva di Piero Basso, dell’Associazione Costituzione Beni Comuni, che dell’Expo 2015 traccia la storia.
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basilio rizzo
“… è avvenuto il rovesciamento, il mezzo che diventa il fine, cioè Expo diventa il mezzo attraverso cui tu raggiungi il fine di fare speculazione immobiliare, determinati cambiamenti urbanistici, operazioni corruttive, rafforzamenti di gruppi di potere…..Abbiamo sempre detto che noi non siamo mai stati contro l’Expo in quanto tale ma contro questa Expo…” (da un’intervista a Basilio Rizzo, presidente del Consiglio Comunale)


Molti tra il pubblico e i relatori  presenti a Sala Alessi sabato 7 febbraio si sono ritrovati e riconosciuti come compagni di strada dai tempi del comitato milanese “NO EXPO”, nato già nel 2007 contro la candidatura di Milano, ritenendo fin da allora che non sarebbe stata un’opportunità, ma una sciagura per il territorio, i beni comuni, le casse pubbliche.

Ecco alcune delle motivazioni (dal sito: www.noexpo.org/contatti-2/).

No Expo perché nel 2015 non si contesteranno le politiche dell’Agro-Industria, degli OGM,delle monoculture e delle sementi ibride che affamano 4/5 del Pianeta, non si parlerà di land-grabbing o di modelli alimentari imposti a chi per secoli ha vissuto mangiando e bevendo e che di colpo si ritrova senza cibo e acqua non per folli, ma per un modello di sviluppo da secoli basato sullo scippo di risorse e futuro. Un modello che le tante campagne ONU, comprese quelle che sponsorizzano Expo 2015, non hanno certo scalfito.

No Expo perché Expo 2015 nasce viziato da un deficit di democrazia e da un grosso conflitto di interesse: nessun organo elettivo e di rappresentanza democratica ha mai votato di fare Expo 2015 a Milano.

No Expo perché lo pagheremo tutti noi in termini di tagli da altre voci di spesa pubblica (vedere legge 133-2009), di beni comuni privatizzati, di territori agricoli e a parco devastati. Come in tutti gli scenari da shock economy, Expo alimenta un meccanismo , peraltro già consolidato a Milano, di gentrificazione e privatizzazione, con spoliazione e trasferimento di ricchezza dal Pubblico agli interessi di pochi.

Pubblichiamo il testo della relazione introduttiva di Piero Basso e il video dell’intervento di Basilio Rizzo, che si integrano a vicenda nella denuncia puntuale e circostanziata delle troppe vicende di corruzione e malaffare che stanno accompagnando Expo verso un traguardo ancora oscuro.



Introduzione Piero Basso                                                          Video Basilio Rizzo


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