“Città, ambiente e beni comuni”

Esponenti dell’amministrazione cittadina e della società civile si confrontano sul tema del “ben essere” e del “mal essere” nella nostra città durante il primo dei cinque incontri, "ecologie per la vita", organizzati dalla Casa della Cultura.
casa cultura ecologie per la vita
I cambiamenti radicali che investono tutte le aree metropolitane del pianeta spingono a una riflessione e a una ricerca sulle nuove modalità di vita, sulle opportunità e i rischi riguardanti l’ambiente urbano, tanto più nel caso di una grande città metropolitana come Milano. 

Con un ciclo di cinque incontri, fino a fine marzo, la Casa della Cultura intende aprire una discussione pubblica, con esponenti dell’amministrazione cittadina e della società civile, per comprendere quali siano oggi le aree di “ben essere” e di “mal essere” presenti nella nostra città, così da promuovere buone pratiche per una migliore qualità della vita metropolitana.

Piera Antonelli, Giampiero Comolli, Duccio Demetrio, Mario Sanchini, con il contributo di Gigliola Foschi per la parte fotografica sono i curatori degli incontri. Di cui il primo si è tenuto lo scorso 4 febbraio, “Città, ambiente e beni comuni”, introdotto da Ferruccio Capelli, moderato da Duccio Demetrio e che ha visto la partecipazione di Maurizio Pallante, Renato Aquilani, Fabrizio Zara, Giovanna Zucconi, Pio Tarantini.

Con un’apertura tutta visiva. Un excursus fotografico sulle mutazioni della metropoli milanese.  Introdotte dalla critica d’arte Gigliola Foschi sono state proiettate le fotografie di Pio Tarantini,  scrittore, fotografo e collaboratore dell’Archivio dello spazio del Museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo. Tratte dall’opera “Milanopoli”, un racconto che copre più di quarant’anni, nato dal  progetto di Sociologia visuale  “Photometropolis”, realizzato tra il 1996 e il 1999  presso il corso di Sociologia Urbana dell’Università di Milano-Bicocca, le fotografie descrivono le trasformazioni dell’area metropolitana milanese,  partendo da uno sguardo in bianco e nero “affettivo” sulla città-fabbrica dei primi lavori di reportage sociale degli anni settanta (spicca “Capodanno alla Geloso occupata” del 1973), fino alle sgomente visioni del messaggio pubblicitario protagonista del paesaggio urbano (la “Barbie” rosa e blu sul Corso Buenos Aires, la bandiera delI’Inter con la didascalia “Ti amo”) , tra svettanti grattacieli, macerie di capannoni e sotterranei delle metro. 

“Il termine “Ecologia” – ha introdotto Duccio Demetrio  - deriva dal greco oikos (casa, ambiente, dimora) e nel corso del tempo ha avuto diverse declinazioni: il naturalista che l’ha usato in partenza se n’è servito nientemeno che per dimostrare la superiorità della razza ariana sulle altre… Ma poi il tragitto del termine l’ha portato dentro tanti linguaggi e punti di vista: letterario,  scientifico, mistico, dando luogo a diverse interpretazioni: umanistica, spirituale, profonda. Occorre sottolineare la volontà fattiva e innovativa dei promotori di quest’incontri, che ci lavorano da molto tempo, di far emergere il punto di vista “ecologico” di chi vive ed opera quotidianamente  per un  nuovo paesaggio urbano”.

Un possibile nuovo modello di riferimento  è la  Cascina Sant’Ambrogio, spiega Renato Aquilani, presidente dell’Associazione per il Parco Sud di Milano. Si tratta di un edificio di grande interesse storico-artistico, che ospita ancora le tracce di un affresco del Trecento e le antiche strutture di una chiesa romanica: una cascina con orti condivisi, un’azienda agricola partecipata sul modello della “fattoria didattica”, con laboratori per bambini e studenti, spettacoli all’aperto, feste agricole stagionali, spazi per creativi e makers, servizi di “camping artistico” e di street food. Il tutto nella la sottovalutazione generale di quest’area così importante, il Parco Sud, dal punto di vista della nuova città metropolitana.

Questi luoghi sono modelli di costruzione di rapporti non fondati sul denaro, ma sulla solidarietà comunitaria - osserva Maurizio Pallante, autore del Manifesto del Movimento per la Decrescita felice e ultimamente del libro Monasteri del Terzo Millennio - occorre oggi ridurre l’”impronta ecologica” (consumiamo troppo e produciamo un’altissima quantità di veleni). 
I motivi ispiratori del monachesimo sono ancora più utili che mai e  il modello monastico viene riproposto: 1) in economia, come richiamo all’autosufficienza, allo scambio non mediato dal mercato, al legame con il territorio,  2) rispetto alla socialità, come esaltazione dei valori della solidarietà, della gratuità, dell’insegnamento 3) da un punto di vista spirituale, come realizzazione della contemplazione, della ricerca di un senso nella vita a partire da sé stessi: la riflessione interiore, che nel monachesimo permeava ogni aspetto della vita, sarebbe di grande aiuto per costruire una società migliore. 
Si ripropone il motto benedettino “Ora et labora” sottolineando che il lavoro creativo rende l’essere umano più simile al divino ed espone il tentativo di realizzare la riduzione dell’impronta ecologica nel progetto dell’”Agrivillaggio” di Parma,  un nuovo tipo di insediamento urbano caratterizzato da impronta ecologica 1 (cioè consuma tutto ciò che produce, senza generare sprechi).

Il professor Demetrio ha poi presentato Giovanna Zucconi e il suo nuovo libro, La sua voce è profumo, Passeggiata letteraria tra aromi, odori, fragranze (Mondadori), un viaggio che aiuta a rileggere in maniera diversa libri memorabili e l’olfatto dei secoli passati. L’autrice sottolinea che oggi vivere nella Pianura Padana significa stare dentro una “conca grigia”, circondata da centinaia di migliaia di sostanze chimiche, i cui effetti sono noti soltanto per una piccolissima percentuale. Aggiunge che oggi il lavoro proprio non c’è e che quindi è indispensabile ribaltare i modelli evolutivi che ci hanno guidati finora nell’agricoltura e nell’industria convenzionale per gli effetti sul mercato, sul clima, sulla salute, sull’ambiente. Ricorda le passeggiate tra piante e natura in Vallarsa, a pochi chilometri da Rovereto, propone all’attenzione l’esperienza di Aboca, azienda toscana famosa per la produzione di prodotti al 100% naturali, nel pieno rispetto ambientale con una forte attenzione alla sostenibilità, presenta infine il giovane e simpaticissimo Fabrizio Zara, autore del libro Botanica urbana, un’agile guida per il riconoscimento delle più comuni piante medicinali in ambiente urbano. 
Fabrizio  racconta di aver passato una buona parte della vita in un paese di 12 abitanti (metà dei quali parenti) e di aver girato oggi Milano con Giovanna Zucconi, trovando un sacco di piante medicinali, che mostra ed illustra con la proiezione di fotografie. Sottolinea che il nostro sguardo sulle foto è condizionato dai processi evolutivi dell’essere umano: per esempio, se vediamo una foto con degli elefanti nel verde, ricordiamo prevalentemente gli elefanti e non le decine di piante diverse che li circondano. Invita perciò alle sane e nuove “Passeggiate botaniche”!

I prossimi incontri:
MERCOLEDI’ 11 FEBBRAIO, ORE 18: Bellezza e arte nella città Intervengono: Filippo Del Corno, Giulia Maria Crespi, Roberta Valtorta, Emilio Battisti, Gabi Scardi Introduce  e modera Gigliola Foschi

MERCOLEDI’ 18 FEBBRAIO, ORE 18: Raccontare la città Intervengono: Salvatore Settis, Maurizio Cucchi, Gianni Biondillo,  Pap Khouma, Giangiacomo Schiavi Introduce e modera Giampiero Comolli

MERCOLEDI’ 25 FEBBRAIO, ORE 18: Operosità e otium nella città Intervengono: Nicoletta Polla-Mattiot, Gian Paolo Nuvolati, Samuele Bernardini, Marco Lanza Introduce  e modera Mario Sanchini

MERCOLEDI’  4 MARZO,      ORE 18: Buone pratiche di volontariato a Milano Intervengono: don Virginio Colmegna, Gianumberto Accinelli, Enzo Parisi, Marco Granelli, Roberto Chiapella Introduce e modera Duccio Demetrio 

Associazione Casa della Cultura – Via Borgogna 3 – 20122 Milano (MM1 – San Babila) 02 795567 – 02 76005383 – fax 02 76008247 e-mail:  segreteria@casadellacultura.it - www.casadellacultura.it




 


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