CONSUMO SUOLO, PD: "DAI NUOVI PGT IN LOMBARDIA IL DOPPIO DEGLI ABITANTI"

Dieci milioni di abitanti in più. I piani di governo del territorio dei Comuni lombardi dicono proprio questo: le previsioni parlano di un raddoppio della popolazione insediata. Un dato allarmante, impossibile da sostenere. Lo crede il Partito democratico, che oggi ha organizzato un convegno proprio per parlare di come arginare il cosiddetto consumo di suolo, ma lo crede anche Regione Lombardia, come ha
assicurato l'assessore al Territorio. E su molti punti maggioranza e opposizione sono d'accordo. Tanto da voler portare a casa una legge in materia nel giro di poco tempo.
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A Francesco Prina, consigliere regionale del Pd, il compito di spiegare perchá serve una normativa che lui ha definito "cogente": "Vuol dire che ha carattere obbligatorio, inderogabile, esprime una volontà ferma e gli strumenti cogenti intendono avere l'effetto di misura, monitoraggio e controllo. La norma regionale oggi non è così stringente e può dunque accadere ciò che avviene in Lombardia: cementificazione selvaggia".
Prina ha fatto poi una chiara distinzione tra occupazione e consumo di suolo: "Nel primo caso si risponde a bisogni primari (servizi alla persona, infrastrutture, residenza); nel secondo si intende uno spreco del suolo da parte di urbanizzazioni irrazionali (seconde case, nuovi appartamenti,
capannoni). Insomma, a fronte di molto invenduto, si continua a costruire. Al punto che i nuovi Pgt approvati dai Comuni lombardi, più o meno la metà, prevedono altri 10 milioni di persone in Lombardia. Altro dato preoccupante: la superficie agricola utile perde 60mila ettari ogni 10 anni".
Ecco allora le proposte del Pd: "Vogliamo fare in modo che gli oneri di urbanizzazione non siano più utilizzati per le spese correnti dei bilanci comunali. I candidati sindaci nel loro programma devono dire prima quanti metri quadrati di suolo intendono occupare. Va introdotto l'obbligo al
riuso delle aree dimesse. Vanno previsti incentivi e premialità sui comportamenti virtuosi dei comuni".
La risposta della Regione era già in sala: "Siamo la prima regione ad avere il triste primato del consumo di suolo con una media di 7 volte quella nazionale. Ma abbiamo anche il paradosso che tutti sono d'accordo sul fatto che così non va bene, tranne poi presentarsi al sindaco per chiedere cambi
di destinazione d'uso del terreno agricolo in edificabile - ha esordito Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e urbanistica - E d'altra parte fuori dal mio ufficio ho la coda di sindaci di ogni colore
politico che aspettano con ansia la realizzazione di un polo commerciale sul loro territorio perchá non hanno più soldi in bilancio".
Regione Lombardia una strada l'ha intrapresa, ha detto Belotti: "Nell'ultima Giunta abbiamo deciso le tappe per arrivare a provvedimenti per il risparmio di suolo. Il problema sono le decine di migliaia di alloggi invenduti, edifici poco appetibili, in classi energetiche basse. Abbiamo pensato di costituire, insieme a Finlombarda, un fondo al quale i costruttori conferiscano i loro alloggi a prezzo scontato rispetto al prezzo di costruzione, anche insieme alle banche, per rimetterli sul mercato tramite
edilizia convenzionata, facendo housing sociale. Inoltre, nei prossimi giorni stenderemo una bozza di piano d'area delle valli prealpine che ha come obiettivo di dare una regia di pianificazione urbanistica, perchá sono devastate dalle seconde case. E sul piano casa prevediamo altri provvedimenti
che andremo ad analizzare nel Consiglio di martedì".
Ha fretta anche Regione Lombardia: "La legge sul consumo di suolo va avviata quanto prima nelle commissioni per poi essere operativa già dal 2013", ha concluso Belotti.
Per il momento, l'unico progetto di legge, di iniziativa popolare, è di Legambiente, come ha spiegato il suo presidente lombardo Damiano Di Simine: "I tempi e le sensibilità sono cambiate: quando abbiamo raccolto le firme, bastava parlare di consumo di suolo e la gente sottoscriveva". Forse
perchá "la pianificazione come è stata fino a oggi non è sufficiente" o perchá "i parchi non fermano il consumo di suolo, anzi, a ridosso si consuma di più". Fatto sta, ha ricordato Di Simine, che se "su aria e acqua ci sono leggi di ogni genere, sul suolo esiste poco". Cosa proporre, dunque? "Innanzitutto la compensazione ecologica preventiva, ovvero il consumo di suolo agricolo deve costare di più, deve essere più impegnativo.
Mentre ora è il contrario. Ma anche un ciclo di investimenti per il recupero delle nostre città". Il concetto di fondo di Legambiente è che "dobbiamo lasciare ai nostri figli un territorio dove anche loro possano fare ciò che vogliono", ha concluso Di Simine.
Da un punto di vista strettamente giuridico, secondo Lorenzo Spallino, avvocato e docente di Diritto urbanistico all'Università dell'Insubria, "le forme della tutela non passano per i confini dei singoli Comuni, ma sull'aggregazione dei Comuni". Questo perchá "l'urbanistica ha bisogno di regole e non di eccezioni al sistema e la sicurezza deve essere quella dell'impronta pubblica sul territorio". Come dire che solo uniti si argina il lento sparire della Lombardia sotto colate di cemento e asfalto.

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