L'M4? Assieme riduciamone i danni

Carlo Monguzzi, consigliere comunale Pd e ambientalista non ha dubbi. La Metropolitana Quattro, anche se utile, rischia di divenire una caporetto per l'ambiente a Milano. Solo uno stretto controllo dei cittadini, fino a influire su Palazzo Marino, può ridurre inutili devastazioni lungo una dorsale in gran parte alberata.
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E ora che si fa con la metropolitana quattro (M4), approvata in giunta comunale lo scorso 28 novembre e confermata dalla costituzione della società operativa (l’M4 Spa) il 16 dicembre? Che si fa con la linea dritta di scavo, per sette anni, che va da Linate a San Babila e poi al parco Solari? Con Viale Argonne e i suoi maestosi alberi, con Piazzale Dateo e corso Indipendenza. E poi con il parco Solari che, sulla carta del progetto iniziale, dovrebbe essere sventrato per il 30%? Lo chiediamo a Carlo Monguzzi, da sempre ambientalista e verde, che in consiglio comunale tiene le fila di una rete critica e di controllo non solo di consiglieri comunali ma anche di associazioni che si stanno mobilitando di fronte all’apertura, da gennaio, dei cantieri a est e ovest del centro di Milano.


Monguzzi, Come siamo arrivati a questa partenza a razzo di M4? 

E’ una cosa che arriva dalla giunta precedente, dalla giunta Moratti. Che aveva già fatto tutto. E stavano per scadere i 174 milioni del finanziamento governativo, più gli ulteriori 480 promessi.  Forse la giunta Pisapia è intervenuta un po’ in ritardo. Ma c’erano già i cantieri aperti nel tratto tra Linate e Forlanini per l’Expo. Forse intervenendo prima si sarebbe potuto contrattare qualcosa di più sul piano economico. Che è un po’ un disastro.

Però il punto è a monte. Serve o no un’altra metropolitana? Io dico che serve. Magari mi sarebbe piaciuta di più una metropolitana circolare che un'altra radiale, dalla periferia verso il centro. Però quella ci siamo trovata e non era possibile intervenire sulla strategia dell’opera. Nè siamo riusciti a intervenire sulla questione dei costi, che parte da dieci milioni che il comune deve sborsare ogni dodici mesi, però andando avanti negli anni sale anche a 120-130 milioni. E se questi si sommano ai 100 milioni di canone della metro cinque il tutto diviene un onere molto pesante per le casse comunali.

A questo punto che cosa si può fare? L’importante è che, per pagare le metropolitane non vengano intaccati i servizi. Ovvero asili nido, scuole, assistenza per gli anziani. E poi che non venga innalzato il biglietto del tram, perché in questo caso la gente ci tirerebbe, e a ragione, i pomodori.


Verrebbe vista come un’altra tassa.

C’è poi un aspetto altrettanto importante. L’impatto sull’ambiente della città. Si pensa erroneamente che una metropolitana sia un fatto di scavo sottoterra. Il percorso sì, ma poi ci sono tutte le stazioni di superficie, le vie di fuga….Nel progetto originario si prevede un abbattimento di 6-800 alberi, una cosa inaccettabile per una città come Milano.

Come ridurre il disboscamento?

Qui c’è bisogno che la politica, ovvero la giunta, dia delle indicazioni severissime. A Milano una linea dritta non la si può tirare, c’è troppa roba in mezzo. Non siamo nel deserto né in mezzo al mare.

Bisogna adattare il progetto alle esigenze del territorio e non il contrario. Per quanto ho potuto vedere su alcuni pezzettini del progetto è invece il contrario. Certo, così costa di meno, però buttare giù 6-700 alberi a Milano è una cosa impraticabile.

Già in primavera c’è stato molto fermento in zona 3 e 4 quando è stato sventrato il pratone, luogo storico di ritrovo di coloro che amano i loro cani. Da un giorno all’altro sbarrato e oggi c’è dentro una grande talpa di scavo. 

Tutta la linea che parte dal pratone, va su viale Argonne, Dateo, corso Plebisciti, corso Indipendenza, Concordia. Tutti alberati, con piante, che siano di valore o meno, ma che fanno parte della nostra città.

Intendiamoci, i non sono un talebano degli alberi. Per un progetto importante come una metropolitana si possono anche abbattere 50 alberi. Ma così mi pare una strage.

Mi pare che la scelta dell’Impregilo sia stata quella di ridurre il più possibile gli scavi in profondità.

Ci sono margini per ridurre i danni?

Certamente. Prendiamo il Solari. Il progetto originale interessava il 30% del parco Solari. Quello che si può fare è scendere, e di molto. Persino al 3,5-4% del parco. Questo sarebbe un contributo doloroso ma accettabile.

Va quindi modificato il percorso?

Certo, se tu consenti a un imprenditore di andare per una linea dritta, lui lo fa. Ma tu amministratore devi imporre percorsi diversi. La mano pubblica è maggioritaria dentro l’M4 spa, ha il 66%, e deve farsi sentire. E così noi che rappresentiamo gli interessi della gente.

Sei isolato nella tua posizione?

Altrochè. Nessuno è contro l’M4, intendiamoci. Ma vi sono tantissimi consiglieri comunali che sono esterrefatti dai costi e dall’impatto ambientale. Formalmente non passa nulla dal consiglio, perché quelli dell’M4 sono atti già avvenuti.

E’ davvero una cosa pasticciata. Noi cercheremo di esercitare il massimo di controllo. E così spero il sindaco.

 

 

 

 

 


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Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
22/12/2014 Associazione MetroxMilano
Le voci non contano nulla. Perfino nel progetto definitivo non venivano tagiati "tutti" i platani dell'asse Argonne-Tricolore. Con il progetto esecutivo l'assessore Maran ha parlato di 70 alberi che poi verranno ripiantumati. Ricordo che gli alberi piantumati presso la stazione Porta Vittoria del Passante, dopo 10 anni (inaugurazione 12 dicembre 2004) hanno già toccato i 20 metri e si trattava di piante giovani.
Per quanto riguarda l'immane fesseria dello scavo a cielo aperto tra Dateo e Forlaini, che dire? Ad alcuni piace dire il falso per istigare la rissa perenne. Il tunnel a cielo aperto terminerà presso il muro di recinzione del pratone, poi verranno fatte a cielo aperto le stazioni e il manufatto di incrocio (serve a cambiare binario) presso Piazzale Susa (a est) Al contrario l'iniziale passaggio della M4 sopra il Passante a Dateo, con chiusura di viale Piceno e scavo per metà della piazza, è stato sostituito con un passaggio sotto il passante, tramite talpa (TBM) e lo scavo riguaderà ora la sola stazione nell'area dove esiste già una parte del cantiere.
Riguardo al Pratone, area privata affitata dal Comune, al termine dei lavori diventerà area comunale vi verrà installato un VERO giardino.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
21/12/2014 adalberto
Per adesso purtroppo la realtà, almeno nella nostra Zona, è la distruzione del Pratone (non certo inevitabile, data la presenza di aree più idonee all'ingresso delle TBM, come la vecchia santabarbara dell' aviazione), la quasi totale mancanza di provvedimenti tempestivi e concordati per la mitigazione dell'impatto e la pressoché sicura distruzione dei platani storici di viale Argonne. Corre voce addirittura che per motivi di risparmio tutto il tracciato dalla stazione Forlanini a Dateo verrà fatta a cielo aperto. Sarebbe bello essere smentiti, ma da fonti ufficiali e soprattutto dai fatti. Vedremo, ma i cittadini devono attivarsi e pretendere prima di tutto di essere corretamente informati, cosa che non è certo avvenuta fino a questo momento, e poi di poter far valere i propri diritti.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
20/12/2014 Associazione MetroxMilano
Quanto di più lontanto dalla realtà. Tra preliminare ed esecutivo sono state eliminate molte criticità che avrebbero arrecato danni alla popolazione.
Quando la Regione approva il preliminare nel 2007 (10 anni dopo la prima ipotesi della M4) La fermata San Babila non esisteva (era in via Visconti di Modrone), Dateo andava fatta in superficie chiudendo di nuovo la piazza e viale Piceno, in centro gli scavi sarebbero andati avanti per anni chiudendo via Sforza.

Col definitivo vincitore del 2011 Dateo è finita in profondità riducendo il cantiere a meno del 50%, San Babila ora ha un interscambio, via Sforza non verrà chiusa e tutte le stazioni in centro richiederanno un impatto dei cantieri ridotto della metà.

Con l'esecutivo in corso sappiamo già che nel cantiere Solari (l'unico noto per adesso) verranno tagliati meno di 30 alberi e risparmiati i filari di via Dezza, ridotto a meno del 3% l'area di parco toccata (e che verrà, come tutto, ripristinata), sappiamo che è stata ripensata la viabilità e progettati sistemi di contenimento delle polveri innovativi.

Ma l'esempio migliore resta la MM5 2° lotto, che verrà inaugurata come e quando previsto all'inizio, senza un centesimo di extra-costi. Le aree sopra le stazioni sono già in fase di ripristino (alcune avanzate). E sulla prima tratta tutto è tornato alla normalità da quasi due anni, nessuno si ricorda più i cantieri, viale Zara non è collassato e ora c'è una metro che ha già superato le stime iniziali d'uso (55000 pax/giorno).

L'ottimismo e il pessimismo sono pratiche per chi non approfondice un tema, non lo capisce, però non si sottrae dal parlarne.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
20/12/2014 adalberto
Neppure io sono contrario alla M4, ma il fatto è che verrà costruita come se dovessero farla in una periferia di Karthoum o in un deserto, non in un'area densamente popolata, densa di problemi e di storia. Questa era la logica della Moratti che il Tenero Giuly non ha voluto o saputo sovvertire. In generale, più o meno consapevolmente, è quella e di tutti i lorsignori): prima di tutto gli interessi dei costruttori (e degli speculatori), tanto si sa che il popolo è bue, con i sui campi da bocce e le aree per cani. D'altronde di corifei se ne trovano sempre a frotte, ci penseranno loro a confondere acque e coscienze. E poi, che indecenza parlare di danni davanti alle magnifiche sorti e progressive dell'industria (e della speculazione). Per quattro platani poi, con tutte quelle fogliacce che si appiccicano alle suole. Beati gli ottimisti! Allora, signori ottimisti, scommetto che non ne rimarrà in piedi uno di quei platani, perché costava troppo scavare un metro più sotto come si fa in paesi più civili. A meno che non siano i cittadini a sparigliare, altro che ipotetici controllori provenienti dal Palazzo. Quelli hanno i piedi troppo al caldo per prendersela davvero a cuore.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
19/12/2014 precisiamo
I danni? Caspita! i Danni della quattro! se dovessero costruire un asilo pubblico vicino a casa mia, o anche solo una area cani o una pista ciclabile griderò subito "che danni!"


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
19/12/2014 Associazione MetroxMilano
Caro Adalberto, i cittadini in maggioranza vogliono M4 e anno votato in tre elezioni giunte che volevano la M4. Solo che chi vuole uqalcosa fa meno "casino" di chi non la vuole. Francamente poi parlare di "danni" riferendosi ad una metropolitana lo trovo un po' strano.
Se invece si riferisce ai cantieri, sappia che si sono già pensate tutte le possibili azioni di mitigazione, e sono certo che Monguzzi sarà tra quelli che vigileranno sull'applicazione di tali procedure.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
18/12/2014 adalberto
Sempre più inquietante. Anche Monguzzi non può che fare vaghe promesse senza riuscire a dire nulla di preciso. Vedremo vigileremo... troppo poco per chi, profumatamente pagato coi soldi pubblici, starebbe "tenendo le fila di una rete critica e di controllo". Ma dov'è questa rete, e cosa controlla? Semmai Basilio Rizzo ha avuto il coraggio di esprimere parole di opposizione. Ma anche le sue, solo parole appunto, mentre la Giunta dell'Arcobaleno (quanto sono lontani gli arcobaleni?) va spedita lungo la linea traccita dalla Moratti. L'unica residua speranza di limitare i danni sta probabilmente nell'autonoma capacità di mobilitazione dei cittadini. E di che pasta sono fatti i milanesi lo sapremo presto.


Re: L'M4? Assieme riduciamone i danni
18/12/2014 Associazione MetroxMilano
Ma perchè non studiare un po' il progetto invece di dare parole in libertà? "cambiare percorso"? Impossibile in un progetto esecutivo appaltato e finanziato! E infatti non cambierà di un centrimetro. A cambiere e molto saranno i cantieri. Possono essere modificati, ridotti, ripensati e così è stato fatto. Grazie a questo si è ridotto l'impatto su alberi e contesto. Bastava che il Comune lo chiedesse e lo ha ottenuto.
Poi fa sempre bene ricordare che in tutto il mondo civilizzato e non la metropolitana è considerata un servizio, e di ottimo livello e qualità per il cittadino.
PS "partire a razzo" dal 1998 ad oggi sarebbe a "razzo"? l'appalto viene assegnano nel 2011, quando arriva il progetto definitivo. E dopo altri tre anni parliamo di "razzo". Per noi è "da lumaca"!


 
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