Via Scarlatti


Con non altri che te

è il colloquio.


Non lunga tra due golfi di clamore

va, tutta case, la via;

ma l’apre d’un tratto uno squarcio

ove irrompono sparuti

monelli e forse il sole a primavera.

Adesso dentro lei par sempre sera.

Oltre anche più s’abbuia,

è cenere e fumo la via.

Ma i volti i volti non so dire:

ombra più ombra di fatica e d’ira.

A quella pena irride

uno scatto di tacchi adolescenti,

l’improvviso sgolarsi d’un duetto

d’opera a un accorso capannello.


E qui t’aspetto.



VITTORIO SERENI 

Luino, 1913 - Milano, 1983


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