Tutela della maternità: non parole, ma fatti
Si continua a parlare di "aberranti pratiche", "clausole che indignano", ma le risoluzioni, dopo il botto iniziale, sembrano cadere nel vuoto, irrisolte e inique mannaie sul diritto alla tutela della maternità. Ne sono un esempio i recenti fatti che riguardano i contratti dei precari alla RAI. Ma ora basta: il 23 febbraio una delegazione di donne ha presentato un appello unitario indirizzato alle più alte cariche dello Stato per il ripristino della legge 188 contro le dimissioni in bianco.
(Marzia Franteschi)29/02/2012
Gli ultimi eventi non ci tranquillizzano.
È di questi giorni la denuncia di Errori di stampa per la clausola che permette l'interruzione del rapporto di lavoro in caso di maternità per le giornaliste precarie.
E neppure la risposta ambigua della Direttrice Generale della Rai, ci rassicura. Lorenza Lei dichiara, infatti, di ''non avere alcuna difficoltà a togliere la clausola dai contratti, per una diversa formulazione che non urti la suscettibilità, fatta salva la normativa vigente che non è nella disponibilità della Rai poter cambiare''.
Suscettibilità? Diversa formulazione? Bontà sua. Pur apprezzando sicuramente la squisita sensibilità femminile della DG in carica, la sensazione rimane quella di un ambiguo imbonimento politico e non di una reale trasparente proposta risolutiva.
A questo proposito, aspetteremo con ansia il suo dichiarato incontro con la Fornero per illuminarci e ricrederci. Stiamo però parlando della stessa Ministra Elsa Fornero, che pochi mesi fa, sullo spinoso problema delle dimissioni in bianco riproposto all'attenzione del governo, si era affannata a dichiarare: "... tale pratica pesa fortemente e negativamente sulla condizione lavorativa delle donne e sulla loro stessa dignità, costituendo una vera e propria devianza dai principi di libertà alla base della società civile".
Ma le dimissioni in bianco sono più che “una devianza” stiamo parlando di una pratica illegale che obbliga la lavoratrice, all'atto dell'assunzione, a firmare una lettera di dimissioni priva di data, che sarà utilizzata in caso di maternità.
La legge 188 contro le dimissioni in bianco venne varata dal governo Prodi il 17 ottobre 2007 per essere poi cancellata, solo un anno dopo, con decreto d'urgenza, dal governo Berlusconi nel giugno del 2008.
Attualmente, oltre "l'indignazione" forse già tramontata da parte del Governo, non sembra esserci molto altro. Non a caso, dal 23 febbraio è stata indetta una prima giornata di mobilitazione nazionale dove una delegazione di donne del sindacato, della politica, del giornalismo, della società civile, riunite sotto l'iniziativa "188 donne per la 188", ha depositato presso le Prefetture di tutta Italia, un appello al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, alla Ministra Elsa Fornero, alle parlamentari di Camera e Senato, richiedendo il ripristino della legge 188 per il diritto alla maternità.
Che sia la volta buona?
Speriamo.
Marzia Frateschi
Comitato Zona 3