Architettura & Natura

Architettura & Natura ha lavorato nella nostra zona a lungo come libera associazione impegnata a promuovere e  diffondere le conoscenze ecologiche relative ai progetti di architettura e design. Deliberata la chiusura delle attività nel 2006, ha donato il proprio archivio documentale alla Triennale di Milano, dove può essere consultato a titolo gratuito.
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Negli ultimi tempi anche nella nostra zona stiamo subendo o - a seconda delle occasioni - incoraggiando la trasformazione del territorio. Parimenti, è cresciuta la sensibilità comune verso le istanze di tutela ambientale, non disgiunte dai principi che regolano il benessere collettivo.
L'associazione Architettura & Natura, ormai non più attiva, ha svolto per 14 anni un'attività meritoria in tal senso, cercando di conciliare la trasformazione con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale.

Fondata nel 1993 e con sede in Via Stradella 13, l'associazione ha vissuto dell'impegno volontaristico di architetti, biologi, esperti, tutti alla costante ricerca della "buona architettura", quella "a misura d'uomo" per intenderci.
Si configurava come un organismo operativo per la divulgazione delle tematiche relative al profondo rapporto culturale tra architettura, design e ambiente, e alle implicazioni che ne possono derivare per una reale salvaguardia ambientale.
Il nucleo originario di Architettura & Natura si è rapidamente esteso a un numeroso gruppo di lavoro, in prevalenza al femminile, e a moltissimi associati come "utenti".
Fino al 2006 l'Associazione ha costantemente operato per i propri fini, organizzando e realizzando numerose mostre e pubblicazioni, ma anche raccogliendo e catalogando in un Centro dedicato moltissima documentazione specializzata, che è sempre stata messa a disposizione degli interessati.
Nel 2006 Architectura & Natura ha deliberato infine la chiusura delle proprie attività e tutto il materiale raccolto nel Centro di Documentazione è stato donato alla Triennale di Milano, dove dal 2007 è gratuitamente consultabile presso la biblioteca del Progetto.
Ci auguriamo quindi che qualcuno possa mettere il naso nel materiale accumulato negli anni passati da questa gloriosa associazione e trarne proficua ispirazione per il nostro futuro.
Chi fosse interessato, potrebbe richiedere documentazione specifica a info@architetturaenatura.it.

Principi per abitare  e vivere  meglio
L'associazione si proponeva dunque di suggerire un nuovo modo di abitare, più sano. A questo proposito, sintetizziamo e proponiamo alcune considerazioni riprese dal sito www.architetturaenatura.it.

Realizzare un'abitazione sana, riducendo al contempo l'impatto ambientale della costruzione, sono aspetti distinti e perfettamente complementari, ormai irrimandabili di fronte a evidenti emergenze: un ambiente esterno sempre più degradato e ostile, ambienti interni dai quali vorremmo la massima protezione e che invece si rivelano molto insidiosi, se non addirittura nocivi.
Alle insidie "storiche" dell'ambiente domestico (umidità, scarsa igiene e luce naturale, etc) in epoca contemporanea si sono rapidamente aggiunti ulteriori fattori aggressivi, ma solo negli anni Settanta le prime ricerche hanno dimostrato gli elevati livelli di tossicità negli ambienti interni.
Dato che le persone trascorrono il 90% dell'intera giornata in luoghi chiusi, la nocività di questi elementi è stata poi messa in relazione con sintomi di malessere e patologie molto comuni.
L'inquinamento, in questo caso, ha svariate cause: emissioni di sostanze nocive e tossiche dai materiali edili e dall'arredo, attività degli impianti, climatizzazione eccessiva, umidità o secchezza dell'aria, illuminazione priva di contrasto o vibrante, produzione di ioni positivi e di campi elettromagnetici da parte di apparecchi vari, inquinamento acustico e vibrazioni di elettrodomestici e automobili, combustione dei fornelli, uso di sostanze chimiche varie e di detergenti per la manutenzione della casa e delle piante, fumo di tabacco, attività biologiche e respirazione, presenza di microrganismi, muffe e antropotossine varie.

Progettare secondo natura
Nel costume comune, anziché progettare a misura d'uomo si progetta "a misura di imposizione legislativa", secondo le sole logiche del profitto e dell'ottenimento delle concessioni attraverso norme calcolate al limite inferiore della loro ammissibilità. L'abitudine a progettare non secondo una cultura umanistica, ma in base a rapporti aeroilluminanti e dimensionali minimi consentiti conduce ad ambienti che creano a molti difficoltà di relazione.
Invece, mentre pensa a uno spazio, il progettista non dovrebbe solo vederne gli aspetti estetici e funzionali minimi ma tentare di sentirlo e percepirlo in modo dinamico con tutti i sensi (tatto, udito, olfatto), muovendovisi all'interno e vivendolo con la mente prima ancora che con il fisico.

Progettare sostenibile  
Creare progetti e ambienti "a misura d'uomo", infatti, significa non solo riferirsi alle dimensioni fisiche dell'essere umano, ma anche vedere lo spazio attraverso dimensioni percettive e sensoriali.
Per raggiungere questo obiettivo, più che leggi impositive serve cambiare l'impostazione del progetto, tenendo in considerazione che per "tutti" si deve intendere la popolazione nella sua interezza senza escludere le fasce deboli (bambini, anziani e disabili), e senza mettere in contraddizione le esigenze degli uni con quelle degli altri.
Progettare per "utenze allargate" crea infatti un ambiente amichevole per le categorie più deboli, ma può rendere l'ambiente più piacevole per tutti.

Antonella Nathansohn






 

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Re: Architettura & Natura
02/10/2014 marinascovazzicons@libero.it
Buongiorno,
desidero tanto che questo pregevole articolo sia pubblicato su internet e inviato al nostro Sindaco Pisapia, perchè gli offra un contributo in più per l'eliminazione del futuro cantiere della metropolitana nel Parco Solari e per instaurarne uno di tipo ..."solidale".
Grazie per l'attenzione e vi chiedo cortesemente una risposta.
Marina Scovazzi


 
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