SOS ERM - Emergenza Rifugiati Milano
Susy Iovieno, che è l’ideatrice e la promotrice di questo gruppo, coordina, tiene i contatti con isoggetti istituzionali coinvolti (AmministrazioneComunale,Prefettura, Polizia Ferroviaria,Protezione Civile) e con le altreassociazioni. Rende conto diquello che avviene giorno per giorno, risolve i problemi, anima il gruppo. Soserm ha bisogno di un aiuto percomprare cibo e beni di prima necessità. Non ricevono e non accettano direttamente soldi. Qualche volta passa dal mezzanino qualche amico, cittadino, turista che lascia un sacchetto con qualche dolce o del pane, che accettano con piacere. È molto difficile prevedere l’entità degli arrivi e di cosa avrebbero più bisogno il giorno dopo, "dosare" le risorse (persone, cibo, mezzi) da mettere in campo. Per questo si occupano quasi quotidianamente della spesa, adattandola alle necessità del momento.
Comprano tenendo assieme generosità e parsimonia, risparmio e qualità: formaggio spalmabile e pancarrè in offerta, qualche prodotto discount, più latte e meno succhi di frutta. Se ci sono molti arrivi e poche risorse, frutta e cibi semplici, qualche concessione alla cioccolata, che consola piccoli e grandi, senza strutto e carne di maiale. Per aiutarli basta effettuare un bonifico a ASSOCIAZIONE SOS EMERGENZA RIFUGIATI MILANO - IBAN IT20T0359901899050188525658 presso BANCA ETICA nel fare il bonifico uscirà CASSA CENTRALE BANCA CREDITO COOPERATIVO DEL NORD EST. Oppure ci si può offrire di andare a fare la spesa usando le donazioni che ricevono, oppure portare succhi e omogeneizzati al mezzanino e pannolini. Si può diventare volontari recandosi direttamente o scrivendo all'associazione soserm2014@gmail.com.
I profughi Arrivano in Stazione Centrale aogni ora del giorno e della notte, prevalentemente coi treni dal Sud Italia. Alcuni anche in bus. Altri con gli scafisti di terra. E il passaparola li orienta. Trovano i volontari di Soserm al mezzanino (quello che qualcuno chiama Hub) della Stazione Centrale, e li riconoscono dalle pettorine arancioni e forse, soprattutto, perché c’è sempre qualcosa pronto da offrire loro: un panino con formaggio, latte, acqua, biscotti, un succo di frutta, pannolini per bambini, un paio di scarpe, briochine, sorrisi, un “afuan” (Afwan=prego) di risposta al loro “sciucran” (Shukran=grazie). Milano è una delle tappe del loro lungo viaggio verso il Nord Europa. Il 50% di loro per fare un esempio richiederà asilo politico in Svezia. E’ un viaggio di migliaia di Km che costa loro tutto quel che hanno. Un viaggio di mesi e mesi, passando dai paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, poi attraverso il Mediterraneo e poi dalle coste del Sud Italia verso Nord. Si fermano a Milano pochi giorni e poi proseguono per raggiungere i loro familiari e, lavorando, ricostruirsi una vita. Prevalentemente sono cittadini siriani,che scappano dalla guerra. Qualcuno è palestinese. Sono famiglie intere, anche di 12-14 persone, con anziani al seguito e tanti bambini, che d’improvviso hanno avuto la loro casa bombardata e la loro
città distrutta. Come sempre il volontariato può dar loro il primo segnale di speranza e di solidarietà di questa città e di questo mondo che è stato per loro così ostile.