Diversamente donna

Casa delle Donne di Milano, 26 giugno 2014. Un percorso artistico inedito che riunisce molteplici esperienze di autrici affermate e di giovani emergenti. Organizzato da " Fraternità e Amicizia", cooperativa sociale impegnata a favore dei disabili.

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Si entra nel corridoio affacciato su via Marsala ed è subito una gioia per gli occhi. Tra un brulicare di persone, sono collocati manufatti di ogni genere, variopinti e festosi.
Le stanze debordano e ci si prepara con la massima professionalità a celebrare un evento di arte integrata, senza etichette. Questa rassegna organizzata da Fraternità e Amicizia, intitolata "Diversamente Donna", offre al territorio milanese una speciale esperienza di integrazione.
Gli spazi si animano di sculture, dipinti, disegni e poi canto, danza, poesia, racconti biografici di giovani artiste che in questa giornata donano la loro esperienza di vita. Chi ha potuto accogliere l’invito, prendendosi del tempo, immedesimandosi nelle storie di donne diverse, ha condiviso momenti di forte pathos, di ascolto e di crescita.
È nato un nuovo tipo di espressione, dove i linguaggi e gli strumenti sanno comunicare il valore animico di chi sta dietro l’opera.

Le artiste di Fraternità, con un messaggio semplice, con colori vivaci e caldi parlano di riflessioni interiori a cui si dà voce con l’immagine. Nell'interazione con le opere di autrici più note nasce un intreccio complesso e ricercato, teso alla ricerca di un messaggio universale dell’arte. Le due polarità sviluppano una dimensione di crescita sociale, dove il confronto e l’ascolto diventano valori.

Particolarmente rappresentativa di questa atmosfera è la creazione di Paola Angelini, “il mondo che vorrei”. Paola qui utilizza per la prima volta la creta, ideando un mondo simbolico: un emisfero con fessurazioni che emanano luce dall'interno e proiettano un riflesso illuminato sul volto di chi osserva.
Dopo varie esperienze artistiche Paola Angelini trova quest’anno con l’utilizzo della creta un nuovo modo di raccontarsi. Accompagnata dall’arte-terapeuta Paola Ghinatti indaga il linguaggio della materia scoprendo significati nuovi e spunti di crescita fondamentali. Solo un anno fa in una poesia dal titolo "Il Buio" evocava una oscurità che avvolgeva tutto e tutti, senza scampo. Oggi lascia intravvedere la luce del mondo che vorrebbe.

La scultrice e docente Monica Sgrò dichiara: "Partecipare è stata una scelta importante perché volevo essere autentica e integrata nell’atmosfera che creano le ragazze e i ragazzi di Fraternità e Amicizia. Ho quindi selezionato alcuni gruppi scultorei, che sono stati ambientati in uno spazio protetto e raccolto, adorno alle pareti con foto delle lotte femministe degli anni 1960-'70. Qui i miei "Monks" hanno instaurato un dialogo di impegno sociale, fuori dal tempo, dove lottare per la propria dignità è sacro. L'esperienza meravigliosa di questo evento nasce da un incontro con Fraternità e Amicizia, avvenuto un anno fa. Con compagne e compagni di questa associazione condivido l'indagine dell’arte come percorso di crescita interiore".
Che dire di queste persone se non che sono semplicemente autentiche?


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