Andare a meta nel carcere di Bollate

Dal 2008 l’AS Rugby Milano è impegnata a insegnare e trasmettere i valori del rugby presso l’Istituto di Pena Minorile Beccaria di Milano; dal marzo 2013 l’iniziativa è stata estesa ai reclusi del Carcere di Bollate. Lo scopo è di coinvolgere i ragazzi detenuti in un gioco di squadra, che è anche sport di combattimento basato sulla gestione dell’aggressività e su un sistema di regole sia tecniche che etiche. In questo avvincente racconto, vi è il reportage della finale del campionato che si è tenuta il 7 giugno. Ringraziamo Giorgio Terruzzi della collaborazione. ()
rugby carcere bollate web
La partita è finita 2 mete a 5. Barbari Bollate contro AS Rugby Milano. Il campo: quello del carcere di Bollate, II Casa di Reclusione di Milano. L’atmosfera: festosa e carica di orgoglio.

Sabato 7 giugno 2014 vale come data da segnare dentro una stagione colma di buone notizie, dentro un’avventura carica di significato.
Da un anno e mezzo Federico Pozzi, con il sostegno impareggiabile di Sergio Carnovali, con il contributo di molti volontari (tutti giocatori o ex, motivati, informati, dedicati) portano avanti il progetto “Rugby Bol”, sostenuto da Edison e Mediafriends con il consueto entusiasmo. Palla ovale all’interno del carcere di Bollate, secondo criteri che la lunga esperienza con i minorenni del Beccaria ha reso più efficace.

Così, mentre Michele Festa concludeva con soddisfazione il settimo anno di lavoro nell’Istituto Penale Minorile, è venuto il momento di ufficializzare l’avventura a Bollate.
I detenuti hanno formato una squadra, l’hanno battezzata. Sono i “Barbari”, a indicare un gruppo eterogeneo ma ormai unito, fatto di storie, di etnie, di percorsi diversi, alle prese con uno sport introdotto per la prima volta nel carcere. Il cammino è stato come previsto, complesso e faticoso, per tutti.
Il risultato è ormai una evidenza.
La partita si è subito trasformata in una prima festa. Con un livello di gioco sorprendente e ammirevole. Terzo tempo in campo, con rinfresco preparato a Bollate, con la voglia di andare avanti, di ripetere l’esperienza e il sogno (realizzabile a detta della direzione penitenziaria) di portare i Barbari fuori dalle mura del carcere il prossimo anno. Magari per un torneo vero e proprio da organizzare nella nuova casa dell’ASR Milano all’Idroscalo.

Orgoglio e felicità. Proprio così. Un altro capitolo importante e felice per un Club che continua a muoversi, ad evolversi, a lavorare molto e bene anche sul fronte sociale.
Tra pochi giorni comincerà il Camp al Barrio’s, secondo una formula inedita (rugby e musica per bambini e bambine) che verrà probabilmente portata avanti nella stagione prossima, così come continueranno i progetti al Beccaria e a Bollate.
Per i quali, lo ricordiamo, servono e serviranno volontari. Perché impegnarsi su questi fronti fa parte dei doveri, bellissimi e utili, di chi fa davvero parte dell’ASR.
Intanto, grazie. Ai Barbari, a chi ha contribuito a quest’altro successo così carico di significato.

Giorgio Terruzzi

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