L'orto in cascina. ZUCCHINA TROMBETTA

Lunga, stretta e a pasta compatta, la "cucurbita moschata", tipica della Liguria, è ben accetta nell’orto sinergico, ma è sensibile all’oidio.
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In Liguria viene chiamata "zucchina della regina", è la zucchina di Albenga, unica al mondo, dicono i sacri testi. La sua forma ricorda una lunga trombetta, sottile con una parte terminale molto più grossa. Tende ad arrotolarsi su se stessa.

È più cara delle altre ed è molto ricercata perché ha una polpa compatta e quasi priva di semi ed è dolce e morbida. Il colore del frutto è verde chiaro o medio, quando è giovane si mangia stufata o bollita, resta croccante; ma se si lascia crescere (può raggiungere un metro e più e un diametro di dieci centimetri), la buccia si ispessisce e diventa gialla, a questo punto può essere conservata intera per l'inverno, tagliandone un pezzo ogni giorno e consumata sbucciandola prima di cuocerla.
Non buttate via i semi che si sono nel frattempo formati, asciugateli su un pezzo di carta e riusateli l'anno successivo: vanno seminati in primavera.

Nella foto si vedono le prime foglie della zucchina trombetta che, rispetto alle altre zucchine che ho comprato già sviluppate, tende ad allungarsi di più. Conoscendo vagamente le sue caratteristiche perché l'aveva piantata il mio vicino l'anno scorso, ho dislocato le quattro piantine del plateau molto lontane l'una dall'altra, tutte però vicine alla recinzione per permettere loro di arrampicarsi, come ho visto che gli piace fare. Se sarà necessario, l'aiuterò a stare in alto legandola senza stringere.

È la prima volta che coltivo questo tipo di zucchina che da noi in Friuli non si usa. L'anno scorso l'ho anche mangiata, perché le piante del vicino erano talmente sviluppate che ho potuto farla crescere sui fili alti dalla mia parte e cogliere i frutti. Ricordo che l'ultima zucchina l'ho vista in novembre; è rimasta però piccola, perché nel frattempo si era ammalata di oidio.

Nell'orto sinergico le zucchine di qualsiasi tipo e misura sono ben accette, anzi consigliate, come del resto le zucche, i cetrioli, i meloni e le angurie, che sono della stessa famiglia e tutte sensibili all'oidio, che si trasmette con facilità, essendo un fungo microscopico. Per questa ragione non vanno coltivate nello stesso luogo in successione temporale; è bene alternare sia prima che dopo: cavolo, pisello, fava, porro, lattuga, fagiolo, sedano, carota.
Potete però coltivarle contemporaneamente lungo la banchina e se si ammalano, le trattate tutte con zolfo o in polvere o bagnabile.




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