A teatro e al cinema…a piedi - Omaggio a un maestro: Alain Resnais
Dal 12 al 29 giugno presso Spazio Oberdan, la Cineteca Italiana programma un doveroso omaggio a uno degli autori più interessanti della cinematografia universale.
(Massimo Cecconi)03/06/2014
(Massimo Cecconi)03/06/2014
Alain Resnais, alla veneranda età di anni 92, ha lasciato questo mondo tre mesi fa dopo oltre sessant’anni di autorevole e autorevolissima presenza nel mondo del cinema.
All’interno della così detta Nouvelle Vague, ha rappresentato l’aspetto più aristocratico e, spesso, più intellettualistico.
A partire dall’esordio, con il problematico Hiroshima mon amour (1959), Resnais ha raccontato storie tormentate e emblematiche di una società in cui è difficile comunicare, condividere e, in ultima analisi, vivere. Ne è manifesto L’anno scorso a Marienbad (1961) in cui la realtà viene manipolata sino alla rarefazione.
Dicono che sul set Resnais fosse maniacale, non era solo regista ma anche scenografo e sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia, nella volontà manifesta di essere tutt’uno con il suo cinema.
Ci sono nella sua cinematografia anche film “leggeri” come l’impalpabile Parole, parole, parole… (1997) o come l’intrigante Gli amori folli (2009).
Ci sono documentari che hanno segnato un’epoca come il rigoroso Notte e nebbia (1956) che racconta, come pochi altri, la tragedia dell’Olocausto.
Grandissimo uomo di cinema e di cultura, Resnais ha lasciato una testimonianza unica di un lavoro coerente e persino coraggioso per i temi affrontati e per come sono stati raccontati.
Nella rassegna proposta dalla Cineteca Italiana ci sono tre titoli mai distribuiti in Italia e cinque rari cortometraggi a restituire intatta l’arte di un maestro del cinema universale.
Per la programmazione e le modalità di accesso è consigliata una visita al sito www.cinetecamilano.it
Massimo Cecconi
All’interno della così detta Nouvelle Vague, ha rappresentato l’aspetto più aristocratico e, spesso, più intellettualistico.
A partire dall’esordio, con il problematico Hiroshima mon amour (1959), Resnais ha raccontato storie tormentate e emblematiche di una società in cui è difficile comunicare, condividere e, in ultima analisi, vivere. Ne è manifesto L’anno scorso a Marienbad (1961) in cui la realtà viene manipolata sino alla rarefazione.
Dicono che sul set Resnais fosse maniacale, non era solo regista ma anche scenografo e sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia, nella volontà manifesta di essere tutt’uno con il suo cinema.
Ci sono nella sua cinematografia anche film “leggeri” come l’impalpabile Parole, parole, parole… (1997) o come l’intrigante Gli amori folli (2009).
Ci sono documentari che hanno segnato un’epoca come il rigoroso Notte e nebbia (1956) che racconta, come pochi altri, la tragedia dell’Olocausto.
Grandissimo uomo di cinema e di cultura, Resnais ha lasciato una testimonianza unica di un lavoro coerente e persino coraggioso per i temi affrontati e per come sono stati raccontati.
Nella rassegna proposta dalla Cineteca Italiana ci sono tre titoli mai distribuiti in Italia e cinque rari cortometraggi a restituire intatta l’arte di un maestro del cinema universale.
Per la programmazione e le modalità di accesso è consigliata una visita al sito www.cinetecamilano.it
Massimo Cecconi