A teatro e al cinema… a piedi: E pensare che c’era il pensiero
Al Tieffe Teatro Milano, E pensare che c’era il pensiero di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con Maddalena Crippa e la regia di Emanuela Giordano.
(Massimo Cecconi)24/02/2012
Da quanto è scomparso Giorgio Gaber (1 gennaio 2003), numerosi artisti si sono misurati e si misurano con il suo repertorio teatrale di carattere civile e sociale che va sotto il nome di Teatro Canzone.
Epigoni maschili soprattutto, anche di notevole spessore, hanno reintepretato e reinterpretano Gaber, e Luporini naturalmente, per sottolinearne l’attualità e la sagacia.
E’ un fenomeno pressoché unico in Italia che non fa il paio con nient’altro, forse perché l’esperienza di Gaber e Luporini è unica nel suo genere.
Gli artisti che ripropongono con successo Gaber sul palcoscenico hanno la tendenza, a volte, a ripeterne i gesti e la maschera, le movenze e le cadenze.
Il Gaber (con Luporini) che propone Maddalena Crippa è invece tutt’altra cosa, vuoi perché l’interprete è femminile, vuoi perché Maddalena Crippa presenta una sua lettura di Gaber, molto personale e, appunto, molto femminile.
I testi, e le musiche, di “E pensare che c’era il pensiero” risalgono al biennio 1994 e 1995 ma presentano ancora una forte attualità e la Crippa, con grande vitalità, ne sottolinea bene il carattere di materia su cui pensare e riflettere. Con sensibilità tutta femminile, ripercorre e ripropone il clima di una stagione in cui la politica stava conoscendo momenti di degenerazione e in cui la società civile faticava (come fatica oggi) a trovare un suo spazio nell’imbarbarimento progressivo e globalizzato.
In parte ci si riconosce, in parte si realizza che è andata persino peggio di quanto il pessimismo di Gaber e Luporini aveva paventato quasi vent’anni fa. Anche se è bene non dimenticare che sono pur sempre solo canzonette.
Sul palco Maddalena Crippa, che ha grande esperienza nel teatro più significativo, si muove con vitale irruenza e con ottima voce, accompagnata da tre perfette vocalist e da un pianista che, all’occorrenza, ci mette anche il gesto e la voce.
In occasione dei bis, vengono riproposte “a cappella” alcune delle canzoni più famose di Gaber ed è un momento di grande suggestione.
Applausi lunghi, caldi e meritati.
E pensare che c’era il pensiero è al Teatro Menotti, via Menotti 11, sino al 4 marzo
Tieffe Teatro Milano
E pensare che c’era il pensiero
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Maddalena Crippa
regia Emanuela Giordano
Epigoni maschili soprattutto, anche di notevole spessore, hanno reintepretato e reinterpretano Gaber, e Luporini naturalmente, per sottolinearne l’attualità e la sagacia.
E’ un fenomeno pressoché unico in Italia che non fa il paio con nient’altro, forse perché l’esperienza di Gaber e Luporini è unica nel suo genere.
Gli artisti che ripropongono con successo Gaber sul palcoscenico hanno la tendenza, a volte, a ripeterne i gesti e la maschera, le movenze e le cadenze.
Il Gaber (con Luporini) che propone Maddalena Crippa è invece tutt’altra cosa, vuoi perché l’interprete è femminile, vuoi perché Maddalena Crippa presenta una sua lettura di Gaber, molto personale e, appunto, molto femminile.
I testi, e le musiche, di “E pensare che c’era il pensiero” risalgono al biennio 1994 e 1995 ma presentano ancora una forte attualità e la Crippa, con grande vitalità, ne sottolinea bene il carattere di materia su cui pensare e riflettere. Con sensibilità tutta femminile, ripercorre e ripropone il clima di una stagione in cui la politica stava conoscendo momenti di degenerazione e in cui la società civile faticava (come fatica oggi) a trovare un suo spazio nell’imbarbarimento progressivo e globalizzato.
In parte ci si riconosce, in parte si realizza che è andata persino peggio di quanto il pessimismo di Gaber e Luporini aveva paventato quasi vent’anni fa. Anche se è bene non dimenticare che sono pur sempre solo canzonette.
Sul palco Maddalena Crippa, che ha grande esperienza nel teatro più significativo, si muove con vitale irruenza e con ottima voce, accompagnata da tre perfette vocalist e da un pianista che, all’occorrenza, ci mette anche il gesto e la voce.
In occasione dei bis, vengono riproposte “a cappella” alcune delle canzoni più famose di Gaber ed è un momento di grande suggestione.
Applausi lunghi, caldi e meritati.
E pensare che c’era il pensiero è al Teatro Menotti, via Menotti 11, sino al 4 marzo
Tieffe Teatro Milano
E pensare che c’era il pensiero
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Maddalena Crippa
regia Emanuela Giordano