L'ORTO DI CASCINA CAMPAZZO
Torniamo a parlare di terra e di orti e passo dopo passo, con Wanda Gradnik, impariamo come creare un orto giardino dove “in ogni stagione dell'anno si possa trovare qualcosa di edule, una pergola per l'ombra estiva e un po' di erba sui camminamenti per non infangarsi”.
(Wanda Gradnik)07/05/2014
(Wanda Gradnik)07/05/2014
Da due settimane ho in uso un orto tutto per me sempre a cascina Campazzo, accanto a quello che avevo in condivisione. Qui intendo salvare le erbe spontanee eduli, piantare le aromatiche perenni, lasciare molto spazio alle fragole di bosco e creare un orto giardino dove, in ogni stagione dell'anno si possa trovare qualcosa di edule, una pergola per l'ombra estiva e un po' di erba sui camminamenti per non infangarsi.
Prima di cominciare a vangare e trapiantare tutto quello che avevo sistemato nell'orto condiviso, mi sono guardata intorno per pianificare la conformazione delle banchine, salvando le piante spontanee che sono cresciute rigogliose in questi mesi. Nella foto si vedono: tre grandi piante di sonco (col gambo rosso), davanti in basso un grosso cardo e svettanti sulla destra alcune euforbie.
Del sonco avevo già parlato nella rubrica delle erbe eduli, ma volevo farvi vedere quanto grande riesce a diventare una minuscola piantina che si può mangiare tutto l'inverno in insalata; quando invece è così grande, le foglie sono un po' più dure, pertanto il sonco può essere utilizzato cotto, magari mangiato con l'uovo sodo e nella minestra, usando sia le foglie che il gambo che è grosso, ma vuoto: “caule”, si taglia a rondelle e basta una pianta per rinverdire una minestra.
Il grosso cardo tra poco fiorirà e lo lascerò a disposizione delle api che oggi vedevo volare sui fiori dei lamponi con le zampette cariche di polline.
L'euforbia non è una pianta edule, anzi, il suo lattice bianco macchia la pelle, ma per ora la lascio perché tiene lontani i grillitalpa, così dicono! E sto verificando se è proprio vero, perché in realta vangando ne ho già trovati alcuni, nonostante l'euforbia.
Il ciuffo d'erba che si trova in primo piano nella foto, lo sposterò, alla prima occasione, sul camminamento esterno. Se avete un orto, non sradicate l'erba, spostate la zolla intera sul sentiero e vi infangherete di meno.
Prima di cominciare a vangare e trapiantare tutto quello che avevo sistemato nell'orto condiviso, mi sono guardata intorno per pianificare la conformazione delle banchine, salvando le piante spontanee che sono cresciute rigogliose in questi mesi. Nella foto si vedono: tre grandi piante di sonco (col gambo rosso), davanti in basso un grosso cardo e svettanti sulla destra alcune euforbie.
Del sonco avevo già parlato nella rubrica delle erbe eduli, ma volevo farvi vedere quanto grande riesce a diventare una minuscola piantina che si può mangiare tutto l'inverno in insalata; quando invece è così grande, le foglie sono un po' più dure, pertanto il sonco può essere utilizzato cotto, magari mangiato con l'uovo sodo e nella minestra, usando sia le foglie che il gambo che è grosso, ma vuoto: “caule”, si taglia a rondelle e basta una pianta per rinverdire una minestra.
Il grosso cardo tra poco fiorirà e lo lascerò a disposizione delle api che oggi vedevo volare sui fiori dei lamponi con le zampette cariche di polline.
L'euforbia non è una pianta edule, anzi, il suo lattice bianco macchia la pelle, ma per ora la lascio perché tiene lontani i grillitalpa, così dicono! E sto verificando se è proprio vero, perché in realta vangando ne ho già trovati alcuni, nonostante l'euforbia.
Il ciuffo d'erba che si trova in primo piano nella foto, lo sposterò, alla prima occasione, sul camminamento esterno. Se avete un orto, non sradicate l'erba, spostate la zolla intera sul sentiero e vi infangherete di meno.