Andar per mostre: Nanni Balestrini Dominare il visibile

Sino al 31 maggio alla Fondazione Marconi una mostra atipica che coniuga parole e immagini, segni e significati. Merita attenzione.

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E’ sempre piacevole visitare le mostre organizzate presso la Fondazione Marconi. Gli spazi essenziali, le pareti bianche conciliano con le opere di arte contemporanea che la galleria propone con ammirevole dedizione alla propria storia e alla propria vocazione.

È ora in corso sino al 31 maggio una mostra di opere nuove e inedite di un protagonista della cultura italiana del ‘900, Nanni Balestrini, che ai più è noto come scrittore, poeta, organizzatore culturale.

Maestro di parola e di ricerca intorno alla comunicazione, qui Balestrini si misura con la storia dell’arte costruendo collage su immagini tratte dalla raccolta I maestri del colore, pubblicata negli anni ’60 del secolo che fu da Fratelli Fabbri. Una collana divulgativa che portò, a quel tempo, nelle case degli italiani un po’ di conoscenza intorno alla storia dell’arte.

I pittori “omaggiati” da Balestrini sono tra i più grandi di sempre: Paolo Uccello, Fernand Léger, Paolo Caliari detto il Veronese, El Greco, Paul Rubens e Eugène Delacroix.

Un esempio per tutti: Balestrini rivisita il Ritratto di gentildonna di Veronese, contestualizzandolo con inserti testuali ritagliati, lo stralcio di un articolo di giornale, una cartina di guerra (fredda). Intorno al collo della donna corre la parola “silenzio”, gli orecchini sono rappresentati da una i e da una g. Sul fondo nero, grandi lettere cubitali.

La dama è vestita di parole, con ironia e con allusione. Il titolo dell’opera è, per l’appunto,Silenzio (2014).

Simile l’intervento sugli altri autori. Il Ritratto di giovane di Paolo Uccello mostra sul petto una spilla con falce e martello ed ecco Sono un vero comunista (2014).

Dice Balestrini:” messa in scena tumultuosa/ lo spazio sembra vibrare e dilatarsi/ dà ordine ai lucidi deliri/ disposti in una vorticosa continuità/ finestre aperte su un paese inventato/organizzano una turbolenza vitale/svincolata dalla prigione lineare/tutta la parola al movimento”.

In parallelo, nella sala superiore dello spazio espositivo, corre una mostra in bianco e nero, dove i ritagli di parole in nero si insertano con macchie scure in campo bianco. I titoli delle opere (tecnica mista su tela) sono emblematici: La rivolta, Cuore, Mi spezzo, Ultimi…

Ne risultano collage di comunicazione espressiva accompagnati da un’ambientazione sonora concepita dall’autore stesso per l’occasione.

Libertà di linguaggio ma anche sovrapposizione di linguaggi, di segni e di significati sostanziati dalla “necessità di dominare il visibile”. Libere associazioni in libero pensiero.

Nanni Balestrini, milanese classe 1935, è transitato attraverso tutte le avanguardie, dal Gruppo 63, festeggiato lo scorso anno anche dalla Fondazione Marconi con una bella mostra in occasione del cinquantennale, ai Novissimi, dalla letteratura all’ “estremismo” culturale e politico, artista per tutte le stagioni del ‘900 e oltre.

L’impatto è forte, da vedere.

Nanni Balestrini
Dominare il visibile

Fondazione Marconi
Via Tadino, 15 Milano

Martedì-sabato 10-13 15-19
Ingresso libero

(Massimo Cecconi)



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