Piazza Oberdan. Giornate Fai di Primavera: oltre 6.500 visite in due giorni all’Albergo Diurno
Sindaco Pisapia: “Grazie a tutti
i volontari Fai per questa bellissima iniziativa”
(CS Comune di Milano)23/03/2014
(CS Comune di Milano)23/03/2014
Si sta concludendo
la seconda giornata di visite guidate all’Albergo Diurno di piazza Oberdan,
i cui locali sono stati risistemati e ripuliti dai volontari del Fai lo
scorso 9 marzo e che in questi due giorni ha ospitato oltre 6.500 visitatori
(2.600 sabato e circa 4.000 domenica) nell’ambito delle Giornate Fai di
Primavera.
“È stato davvero bello vedere così tante persone, sia giovani ragazzi sia intere famiglie, incuriosite da questo bene prezioso della città. Voglio ringraziare il Fai e tutti i suoi volontari per questa bellissima iniziativa, grazie alla quale è stato possibile riscoprire un gioiello architettonico di Milano”, ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia in visita all’Albergo Diurno di piazza Oberdan, dove questa mattina è stata anche l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza.
“Siamo molto soddisfatti per il successo di questa straordinaria apertura che ha permesso nel weekend a più di 6.500 milanesi di riappropriarsi dell’Albergo Diurno Venezia. La volontà del FAI è ora quella di consolidare questa forte sinergia con il Comune e proseguire la strada per il recupero e la valorizzazione di questo luogo così amato dai cittadini”, ha commentato Andrea Rurale, Presidente Fai Lombardia.
L’Albergo Diurno, che si trova sotto piazza Oberdan, ha una superficie di 1.200 metri quadrati e un‘altezza di circa 3 metri e 30. È composto da 6 bagni di lusso, 30 promiscui con vasche da bagno e docce. Nel salone, in una parte separata, sono presenti gli spazi in cui venivano offerti il servizio di manicure, pedicure e parrucchiere. Ci sono, inoltre, gli ambienti in cui si trovavano le stirerie e il servizio di pulitura della biancheria.
Inaugurato nel 1925, l’Albergo Diurno ha rappresentato per decenni un passaggio obbligato per coloro che arrivavano a Milano e avevano necessità di un momento di relax. E anche molti milanesi, che non possedevano i bagni nella propria abitazione, li frequentavano. Nel dopoguerra il servizio dei bagni ha iniziato a perdere attrattività sino a chiudere nel 1985; solo il parrucchiere resistette sino al 2006.
Gli ex bagni, di proprietà del Comune di Milano fin dalla nascita, sono stati sempre affidati in concessione a consorzi privati fino alla loro chiusura definitiva.
“È stato davvero bello vedere così tante persone, sia giovani ragazzi sia intere famiglie, incuriosite da questo bene prezioso della città. Voglio ringraziare il Fai e tutti i suoi volontari per questa bellissima iniziativa, grazie alla quale è stato possibile riscoprire un gioiello architettonico di Milano”, ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia in visita all’Albergo Diurno di piazza Oberdan, dove questa mattina è stata anche l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza.
“Siamo molto soddisfatti per il successo di questa straordinaria apertura che ha permesso nel weekend a più di 6.500 milanesi di riappropriarsi dell’Albergo Diurno Venezia. La volontà del FAI è ora quella di consolidare questa forte sinergia con il Comune e proseguire la strada per il recupero e la valorizzazione di questo luogo così amato dai cittadini”, ha commentato Andrea Rurale, Presidente Fai Lombardia.
L’Albergo Diurno, che si trova sotto piazza Oberdan, ha una superficie di 1.200 metri quadrati e un‘altezza di circa 3 metri e 30. È composto da 6 bagni di lusso, 30 promiscui con vasche da bagno e docce. Nel salone, in una parte separata, sono presenti gli spazi in cui venivano offerti il servizio di manicure, pedicure e parrucchiere. Ci sono, inoltre, gli ambienti in cui si trovavano le stirerie e il servizio di pulitura della biancheria.
Inaugurato nel 1925, l’Albergo Diurno ha rappresentato per decenni un passaggio obbligato per coloro che arrivavano a Milano e avevano necessità di un momento di relax. E anche molti milanesi, che non possedevano i bagni nella propria abitazione, li frequentavano. Nel dopoguerra il servizio dei bagni ha iniziato a perdere attrattività sino a chiudere nel 1985; solo il parrucchiere resistette sino al 2006.
Gli ex bagni, di proprietà del Comune di Milano fin dalla nascita, sono stati sempre affidati in concessione a consorzi privati fino alla loro chiusura definitiva.