Una casa delle arti in memoria di Alda Merini

Riapre la casa museo della poetessa Alda Merini chiusa nel 2013 per mancanza di fondi. É un’associazione non profit tutta al femminile  “La casa delle artiste” a vincere il bando con destinazione gratuita dello spazio a fini culturali e ricreativi.
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Alda Merini
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

Alda Merini

 
La storia che vi raccontiamo oggi alterna grigi giorni autunnali a sorridenti giornate primaverili. Ada Merini, nota poeta milanese, amorevolmente cara a moltissime di noi, è morta  nel giorno di ognissanti del 2009 ed è nata, come si legge nella poesia in esergo, il primo giorno di primavera; anche la Casa-Museo, che la città di Milano le ha voluto dedicare, conosce giorni bui e momenti di fiorenti promesse.

Il 21 marzo 2011 era stato aperto sui Navigli, in Via Magolfa 32, uno spazio museale per ricordarla, riattando un’ex tabaccheria su due livelli. Al piano di sopra,  una ricostruzione suggestiva delle atmosfere quotidiane della vita della poeta, dei momenti in cui, in preda a un improvviso slancio, dettava poesie al telefono agli amici o graffiava numeri e parole sulla “Parete degli angeli”. Lì diversi pannelli riproducono, con testi e immagini, poesie e performance di Merini; lì è conservato il suo pianoforte, la sua macchina per scrivere, i suoi ingenui gingilli… in un tempo sospeso, che mantiene tutto come se lei fosse fra noi, con il suo cappotto sulle spalle, la sigaretta fra le dita, gli occhi attoniti, come se la ricordano tutti coloro che l’hanno conosciuta. Al piano di sotto, come disse, in occasione dell’inaugurazione alla presenza della sindaca Moratti, l’allora Assessore alla cultura, Massimiliano Finazzer Flory, si prevedeva uno spazio per la promozione dei giovani poeti e scrittori e laboratori, corsi di scrittura creativa e altre iniziative promozionali realizzati dall’Atelier della Parola.

A ottobre 2013 - giornata uggiosa - lo spazio museo Alda Merini chiude i battenti per carenza di fondi, per i costi eccessivi del personale, per la scarsità di visitatori, per iniziative culturali troppo sporadiche. Ma il nuovo assessore Filippo Del Corno dell’amministrazione di Centro sinistra, che intanto aveva  vinto le elezioni - a quanto pare con l’interessamento preoccupato dell’allora ministro Bray - annuncia un bando per la destinazione gratuita dello spazio a un ente no profit che si offra di gestirlo con ingresso gratuito a favore della cittadinanza, e realizzi attività culturali in base a un progetto valido ed economicamente sostenibile.
Ancora un giorno di promettente e soleggiata primavera: venerdì 21 marzo 2014, la settimana scorsa, l’Amministrazione comunale presenta alla cittadinanza l’associazione milanese vincitrice del Bando, La Casa delle artiste che, nei prossimi mesi aprirà lo Spazio - museo Alda Merini - Casa delle arti, su prenotazione dal lunedì al mercoledì e senza prenotazione il giovedì e venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e domenica dalle 10 alle 13. Sono annunciati un caffè letterario, una libreria-biblioteca artistica, uno spazio-lettura, postazioni multimediali, eventi dedicati alla poeta, serate, corsi e seminari in collaborazione con associazioni di quartiere e centri sociali. Gli spazi per attività ricreative e di ritrovo saranno aperti dal martedì al venerdì (11-20) e sabato e domenica (10-13), e solo su prenotazione il lunedì.

Corre l’obbligo di dichiarare apertamente il nostro conflitto d’interesse: di questa associazione siamo state socie fondatrici e prime presidenti. Possiamo testimoniare che La casa delle artiste è nata nell’ambito delle iniziative della Commissione per le Pari opportunità di Zona 6, come percorso partecipativo per la valorizzazione e la promozione dei saperi e dei talenti femminili e per l’empowerment di tutte le donne. Ha richiamato energie da tutta la città e dalla Provincia: donne di tutte le età, estrazione e formazione professionale, artiste e collaboratrici dell’arte, hanno percorso un cammino comune per giungere a formulare un progetto condiviso, che nasce aperto e rivolto a tutta la cittadinanza.
Esprimiamo quindi un desiderio: che questa nuova Casa non sia la sede della solita associazione culturale, fatta da poche e per poche, ma continui a rappresentare un’iniziativa aperta alla partecipazione cittadina, in continuità con i suoi esordi.
 
Per prima cosa si potrebbe chiamare a un tavolo di consultazione progettuale proprio le Associazioni - quasi tutte al femminile - che hanno partecipato al Bando. Ciascuna ha un sogno, un progetto nel nome di Alda Merini.
Dopo il concorso che ha investito un’Associazione vincitrice, si apra un dialogo, si dia ascolto e considerazione alle competitor “sconfitte”. Un altro stile. Al femminile? Forse. In fondo, perché no?
I migliori auguri, nostri e della Città delle Donne: che non tornino i giorni foschi, anzi sulla nuova Casa delle arti, dedicata ad Alda Merini, resti il sole di una primavera di rinascita artistica a favore di tutte le donne.

Loredana Metta
Ass. La casa delle artiste

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