Andar per libri: Il sorriso di Don Giovanni

Un libro sull’amore per i libri…”se le persone leggessero sarebbe un mondo migliore”. Buona lettura, dunque. ()
Il sorriso Don Giovanni

Un elogio ad Ermanno Rea che ha saputo scrivere al femminile un libro indispensabile, che tutti dovrebbero leggere per imparare a navigare sulle onde della nostra mente, traendo dalla lettura le rotte per raggiungere il piacere e le emozioni che via via si incontrano.

Si chiama Adele la protagonista, ha 57 anni e da quando ne aveva 14 era “smaniosa di essere un’altra, anzi svariate altre, a seconda dei casi. Creatura di carta sfogliavo pagine in continuazione pretendendo di entrarci dentro per farmi personaggio a mia volta”.

“Lo dicevo al maschile, da grande voglio fare il libraio”

Adele entra nei libri, fa suoi i sentimenti e gli umori dei personaggi, si immedesima completamente, si rende personaggio essa stessa.

Avere un nuovo libro è per lei la vera felicità ed ogni esperienza le resta dentro arricchendola man mano che invecchia, la matura, le perfeziona la capacità di incamerare e gestire i sentimenti che siano positivi o dolenti. Ma non cerebralmente, per lei leggere è un’esperienza sensuale.

Adele avrà la fortuna di incontrare nel suo paesino, Maiori, il competente ed appassionato libraio Arturo Mastrocinque, che l’accompagnerà nei suoi viaggi letterari attingendo dalla “intelligent room”i volumi da incontrare.

Per Adele, orfana di padre fin da bambina, Mastrocinque diventerà una figura maschile di riferimento nella vita, condividendo l’accanimento per la lettura come valore primario.

Soprannominerà’ Macondo il suo paesino ed avrà anche la fortuna di una nonna Serafina altrettanto appassionata alla cultura. Quando la nonna non ci vedrà più bene, sarà lei a leggerle i volumi.

La casa di Serafina, con i suoi 15.000 volumi, diverrà in ultimo la abitazione di Adele trasformata in biblioteca comunale.

La passione vera inizia con “Cent’anni di solitudine” di Garcia Marquez e da lì si appassionerà a tutta la nuova letteratura sudamericana.

La sua iniziazione procede dalle favole ai gialli e poi ai classici.

Il primo libro che la fa sentir adulta è “Per le antiche scale” di Tobino, doloroso incontro con la schizofrenia e il dolore della mente dove “la parola scritta è capace di straziare non meno della punta di un coltello”.

Sul suo cammino incontrerà alcuni uomini, Fausto, l’amore della vita, Alessandro, compagno gay di università che con lei creerà un corso di lettura collettiva. Addirittura un vero boss che si innamorerà di lei attratto dalla grande bellezza, ma anche dal suo sapere.

Ma finirà sola, per scelta, nessuno di loro la possiederà come la sua vera passione, la lettura.

“Detesto la televisione, mi limito ad ascoltare le notizie politiche poi spengo” dopo di che Adele si tuffa fino a tarda notte nei viaggi che i libri le propongono, negli eroi che incontra e che la riempiono di appagamento, convinta “che noi lettori siamo una minoranza, che se le persone leggessero sarebbe un mondo migliore”

Il ritmo e lo stile ricordano molto, per intensità e forza, Elena Ferrante che è uno pseudonimo, chissà che….

(Marina Marcucci)


Il sorriso di Don Giovanni
Feltrinelli



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