Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?

La Linea Blu si fermerà fino a dopo l’EXPO? In base all'esperienza di M5 si parla di canoni esorbitanti, di finanziamenti pubblici superiori al 70% e di margini operativi netti per i costruttori addirittura del 37%. Il sistema adottato dalle Amministrazioni di centrodestra favorisce i privati e mette in difficoltà il bilancio del Comune? Allora non si tratta solo di salvare gli alberi: prima di finire stritolati non sarebbe bene ricontrattare tutta la partita? Ma se quella Arancione è davvero un'Amministrazione diversa deve anche informare compiutamente i cittadini. ()
Tunnel
Non è ancora ufficiale ma ormai la voce corre e si consolida: i cantieri della Linea Blu, a parte (forse) quelli da Linate fino alla stazione Forlanini, si fermeranno fino a dopo l'EXPO. Quindi i visitatori dell'Esposizione universale del maggio 2015, scendendo dall'aereo a Linate con ogni probabilità dovranno accontentarsi di un tradizionale e poco avveniristico servizio di bus navetta. E almeno per il momento chi era preoccupato per i platani di viale Argonne, gli ailanti di Plebisciti e le altre essenze più o meno pregiate di quell'importante asse stradale (uno dei più verdi di Milano), probabilmente tirerà un respiro di sollievo.

Rischia di essere una ben magra soddisfazione però, perché sotto questa (non ancora ufficiale) decisione si percepisce una situazione non del tutto chiara, che rimanda ancora una volta al modo in cui la Moratti e il centrodestra hanno amministrato il Comune di Milano negli anni passati. Per dirla in sintesi: sembrano emergere elementi che fanno pensare a un'operazione costruita più sugli interessi e le convenienze dei costruttori privati che su quelli della città. Perchè ad esempio a Milano, c'è chi dice sia l'unico caso al mondo, la costruzione delle nuove linee metropolitane grava sulle finanze pubbliche sia dal lato del capitale (investimento) che da quello della gestione (canone)? Secondo la rivista Altreconomia proprio a una disproporzione a favore del privato fa pensare l'analisi di quanto è successo e sta succedendo all'altra nuova linea, la M5 o Lilla, già operativa nella prima tratta da Bignami a Zara: consigliamo vivamente di dare un'occhiata al relativo video di cui qui trovate il link. Qualcuno dice che perfino in Sudamerica la finanza di progetto è costruita meglio, dal punto di vista degli interessi pubblici, ed è abbastanza inquietante che quest'analisi, seppure sostenuta anche da un docente della cattedra di Gestione esecutiva del procedimento per le opere pubbliche alla facoltà di Ingegneria del Politecnico, abbia avuto così poca circolazione o non sia ritenuta neppure degna di una smentita. Il nesso con la M4 poi sta nelle cose: entrambe le linee facevano parte del pacchetto con cui Milano si è aggiudicata l'EXPO superando di poco la candidatura di Smirne, Turchia; per entrambe vengono consentite deroghe alle normative ordinarie proprio a ragione dell'EXPO; entrambe si stanno facendo senza ricorrere a una normale gara di appalto ma al sistema della cosiddetta finanza di progetto; lo schema di entrambe prevede che i concessionari privati, oltre ai consistenti finanziamenti pubblici con la conseguente diminuzione del rischio di impresa, riscuotano dal Comune un canone più o meno trentennale per la loro gestione.

Per capire le motivazioni dell'adozione di queste soluzioni bisogna certo tenere presente i vincoli imposti dal Patto di stabilità, con la conseguente impossibilità per i Comuni di indebitarsi, neppure per investire nella creazione di opere strategiche indispensabili. Ma il modo in cui questo vincolo è stato, per così dire, aggirato ossia con l'adozione della citata Finanza di progetto (o Project financing com'è più di moda chiamarla) nella versione morattiana sembra appunto si sia configurato come un sistema che tutela in modo abnorme gli interessi privati e fa gravare sul pubblico, ossia nella fattispecie sul Comune di Milano, costi al limite dell'insostenibilità. Almeno questo è quanto ritengono appunto Altreconomia e altri esperti che preferiscono non essere citati. Si parla di canoni basati su previsioni di flussi passeggeri forse sovrastimati (chi li ha fatti?) e per giunta con il vincolo per il Comune di versare quasi lo stesso canone anche nel caso detti flussi fossero molto minori, di un'eccessivo aumento dei costi a seguito di varianti dovute a eventi che potevano e dovevano essere previsti, di finanziamenti pubblici per la realizzazione superiori al 70% e di margini operativi netti per i costruttori addirittura del 37%.

Ma il cittadino, la città di Milano, cosa ne sa? Se si dovesse basare su quanto esposto dall'assessore alla viabilità Pierfrancesco Maran nel suo recente tour per le varie Zone del decentramento bisognerebbe dire: poco o niente. In quelle sedi (molti ricorderanno ad esempio l'incontro presso l'Auditorium di Valvassori Peroni con i suoi rendering tanto eterei quanto privi di problematicità) il quadro delineato è stato pressoché idilliaco. I cantieri sarebbero partiti in primavera, sarebbero durati più o meno 55 mesi, si sarebbe tagliato qualche alberello interferente (ma sarebbero stati ripiantumati tutti), i disagi sarebbero stati rilevanti ma ampiamente ripagati dai futuri vantaggi. Dei problemi veri, primi tra tutti quelli finanziari, nessuna traccia. Dopodiché praticamente più nulla.

Invece sta proprio qui il punto: quanto ci costeranno queste opere? Saranno sostenibili per le finanze già non floride del Comune di Milano? Se le cifre di cui si parla fossero vere, oltre all'onere della realizzazione, sommando i canoni che la città dovrà pagare per la gestione delle due linee si arriverebbe al bel totale di 93+86= 179 milioni di euro all'anno per trent'anni. Per di più, a quanto si sa (ma non si sa molto), questa spesa graverebbe sulle spese correnti. Ossia restando invariati i totali diminuirebbero in proporzione le spese del Comune per personale, servizi, manutenzione, acquisto di beni eccetera e si potrebbe arrivare perfino, sostengono alcuni, a determinarne la bancarotta. A meno di drammatici aumenti delle entrate, ossia di tassazione e tariffe.

Allora la questione potrebbe essere: se davvero fossimo in presenza di contratti leonini non sarebbe il caso, prima di finire stritolati da un meccanismo che la Giunta Pisapia si è trovato già bell'e confezionato, di andare a una rinegoziazione di tutta la partita come è stato fatto, mutatis mutandis, nella vicenda dei Derivati (altro lascito avvelenato della ventennale amministrazione di centrodestra), operazione per una volta coronata da successo?

Certamente ciò non sarebbe possibile senza aprire una trattativa anche con il Governo e, tramite questo, perfino con l'Unione Europea dato che il problema potrebbe essere quello di ottenere una deroga, se non addirittura il superamento, del Patto di stabilità. Temiamo che questa sia la sfida che Giuliano Pisapia dovrà affrontare perché potrebbe essere questa la posta in gioco dopo i micidiali anni di Albertini e Moratti (e del loro boss al governo). Dunque non solo la salvezza dei poveri alberi di Argonne e Plebisciti che continuano ignari a dare quel po' di ossigeno che ancora possono dare, ma ancora una volta la salvezza (finanziaria) della città di Milano.

E un'ultima domanda, magari un poco retorica: cara Giunta Arancione, non vi è dubbio che il tema sia di una complessità estrema, ma dato che alla fin fine lo affrontate usando i soldi pubblici, ossia i nostri, volete informare compiutamente i cittadini confidando nella loro capacità di comprensione o le decisioni che riguardano il futuro di tutti devono essere presi sempre al chiuso di stanze segrete? Ve lo ricordate il famoso arcobaleno o già è tornata la notte?

AB


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Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
21/02/2014 Precisiamo
Dai 16 mesi devi detrarne 6, conseguenti alla rottura della condotta idrica che allago l'intera linea 5 e parte della linea 3, deteriorando alcuni impianti già installati.

Inoltre la consegna lavori indicata nel prospetto non coincide con l'apertura. Per esempio i lavori per la tratta Zara-Garibaldi, sono stati consegnati il 31 dicembre 2013, ma ad oggi la linea non è ancora operativa. infatti e solo dopo la fine lavori che può avvenire il collaudo ministeriale il quale può aggiungere altri ritardi, ma in superficie i cantieri sono già ultimati (come lo erano per la tratta Bignami-Zara). Ricordo inoltre che la linea 5 poteva anche essere aperta (con piccole deroghe) già nell'aprile 2012, in occasione di una visita papale.

Il ritardo netto di cui parli, va sia depennato dal ritardo nell'apertura dei cantieri (cosa che non dipende certo dall'esecutore e che nel caso della mm4 stiamo già vivendo), sia il ritardo per l'allagamento (non prevedibile), sia il tempo necessario al collaudo (che, onestamente, non posso calcolare al momento).

Detto questo il ritardo è inferiore a 10 mesi, ne più ne meno di quanto già detto.

Ricordo che sia in casi milanesi (mm3 comasina, mm2 assago) o romani, fino a quelli napoletani (no comment), in cui si è scelta la formula ad appalto classica, i ritardi sono stati ENORMEMENTE superiori. Come tali saranno per il nuovo tratto della mm1.

Se poi parliamo di Amburgo, Colonia o Berlino, allora la mm5 è da record.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
21/02/2014 Precisiamo
Dai 16 mesi devi detrarne 6, conseguenti alla rottura della condotta idrica che allago l'intera linea 5 e parte della linea 3, deteriorando alcuni impianti già installati.

Inoltre la consegna lavori indicata nel prospetto non coincide con l'apertura. Per esempio i lavori per la tratta Zara-Garibaldi, sono stati consegnati il 31 dicembre 2013, ma ad oggi la linea non è ancora operativa. infatti e solo dopo la fine lavori che può avvenire il collaudo ministeriale il quale può aggiungere altri ritardi, ma in superficie i cantieri sono già ultimati (come lo erano per la tratta Bignami-Zara). Ricordo inoltre che la linea 5 poteva anche essere aperta (con piccole deroghe) già nell'aprile 2012, in occasione di una visita papale.

Il ritardo netto di cui parli, va sia depennato dal ritardo nell'apertura dei cantieri (cosa che non dipende certo dall'esecutore e che nel caso della mm4 stiamo già vivendo), sia il ritardo per l'allagamento (non prevedibile), sia il tempo necessario al collaudo (che, onestamente, non posso calcolare al momento).

Detto questo il ritardo è inferiore a 10 mesi, ne più ne meno di quanto già detto.

Ricordo che sia in casi milanesi (mm3 comasina, mm2 assago) o romani, fino a quelli napoletani (no comment), in cui si è scelta la formula ad appalto classica, i ritardi sono stati ENORMEMENTE superiori. Come tali saranno per il nuovo tratto della mm1.

Se poi parliamo di Amburgo, Colonia o Berlino, allora la mm5 è da record.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
21/02/2014 Emanuele Breveglieri
Avevo tempo, ho fatto 2 ricerche:

MM5 .Nel 2003 il gruppo promotore, costituito dalle società Astaldi - Ansaldo Sistemi - Ansaldo Breda - Alstom - ATM - Torno, si aggiudica la concessione del progetto, seguendo i dettami del project financing.

Delibera di approvazione progetto linea MM5 [20 novembre 2006]
L’apertura dei cantieri e prevista per l’inizio del 2007. Di fatto, a 20 anni di distanza dalla realizzazione dell’ultima linea metropolitana (la 3) a Milano. I cantieri apriranno solo a luglio, in ritardo già di 7 mesi.

Durata dei lavori
4 anni e 10 mesi, ultimi 7 mesi ripartiti in 3 mesi per le prove integrali di sistema e 4 mesi di pre-esercizio.

Apertura tratta Zara – Bignami
Prevista= settembre 2011,
Effettiva= febbraio 2013 (ritardo di 16 mesi)

fonte(verificabile)
http://www.sottomilano.it/lineacinque.htm


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
21/02/2014 Emanuele Breveglieri
Solo chiacchiere, come pensavo.
Il confronto lo si fa qui, mica a casa sua, davanti a tutti.Il web asfalta tutti quelli come lei che parlano nascosti dietro ad una tastiera e friggono l'aria. Non ha citato quando dovevano partire questi cantieri e quando sono stati consegnati. Io faccio domande precise, lei dà risposte approssimative. E per di più, e scusi se è poco, io mi prendo la responsabilità di quello che dico firmando con nome e cognome.
Notte.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
20/02/2014 Precisiamo
Che cosa vuole? Link su cosa?
Venga a casa mia è la sommergo di file e carta.
Lotto 1: cantieri aperti il 16 luglio 2007, linea aperta il 10 febbraio 2013.
Lotto 1/bis: cantieri aperti nel 2008, apertura imminente (1 o 8 marzo)
Lotto 2: cantieri aperti nel 2010, apertura completa a fine 2015, parziale ad inizio 2015, tunnel già completi, stazioni con strutture quasi del tutto complete, impianti in allestimento, si stanno realizzando le scale di uscita.

Si è sempre parlato di 5 anni, il ritardo è stato di pochi mesi.

Per la linea 4 i cantieri sono stati aperti l'anno scorso e da un paio di mesi procedono a tutta velocità (si faccia un giro a Linate).

Il resto della linea 4 ancora non è cantierizzata percui il conteggio non può partire. Non mescoli i ritardi burocratici con i ritardi dei centier, altrimenti siamo in ritardo di più di 10 anni.

Comunque credo che se va su wikipedia trova tutto.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
20/02/2014 Emanuele Breveglieri
MM5:due link verificabili, non le si chiede altro.
Altrimenti è parlare a vanvera. Quando era prevista la consegna di ogni stazione(all'inizio del progetto, non 10.000 anni dopo), quando è stata consegnata(nella realtà), in cosa consisteva questa tratta "complessa"(terreno liquefatto? Fiumi sotterranei? Residuati bellici da disinnescare)? Sui dati ci si può confrontare, altrimenti sono solo chiacchiere. I dati che le possono fornire gli articoli di qualsiasi giornale online ci dicono invece che per quanto riguarda la MM4 siamo abbondantemente fuori tempo massimo, che l'apertura prevista per l'Expo è saltata e che forse non ci sono nenache i soldi per andare oltre lo scempio del pratone. E tutto ciò sempre e costantemente passando sulla testa dei cittadini, senza nemmeno un coinvolgimento su tempi e modi di attuazione delle misure di mitigazione.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
17/02/2014 Precisiamo
Un bell'articolo disfattista e di pura lagna. Così siamo capaci tutti.
La MM5 non viaggia affatto in ritardo. La tratta che aprirà a brevissimo era la più complessa, anzi una delle più complesse nel panorama attuale. Ciò a richiesto verifiche su verifiche. Il resto, invece, è da manuale e finirà nel 2015, in due fasi. Ciò a 5 anni dall'apertura dei cantieri; parlare di ritardo è sciocco.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
17/02/2014 Emanuele Breveglieri
Invito a leggere questo articolo
http://www.chiamamilano.it/notiziario/575/1
scritto da chi non può essere certo tacciato di essere all'opposizione.
Mi sembra un'analisi condivisibile.
Al netto di tutto il silenzio omertoso della giunta su queste opere è allucinante.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
16/02/2014 Precisiamo
In realtà la prima parte del finanziamento e l'appalto sono stati fatti sotto la Moratti. E Pisapia non sta mettendo in dicussione l'impanto finanziario perchè significherebbe annullare tutto. Pisapia sta dimostrando solo di aver paura, per motivi mediatici, di aprire i cantieri prima dell'Expo. Aggiungo io che il problema si ripeterà anche dopo perchè si inizierà con la campagna elettorale (le elezioni saranno a maggio 2016) e voglio vederlo lui con cantieri appena aperti cercare i voti.

Comunque stiamo parlando a vuoto, qua ancora manca un ultimo passaggio a Roma e finchè non ci sarà (pubblicazione delibera CIPE), Pisapia può decidere quello che vuole ma non conterebbe nulla.

Quello che è il mio auspici ed invito e di aprire comunque subito i cantieri, e ogni rinvio significherà una dilatazione dei tempi. Percui se si rinviano quelli in centro (ammettiamo che Sant'ambrogio con cantiere non sarebbe presentabile per l'expo) questo significherà che la linea aprirà in ritardo, ma comunque con molti cantieri finiti e disagi annullati.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
16/02/2014 Emanuele Breveglieri
Preciso:
1. Non sono contro la MM4, anzi(così sgomberiamo il campo da ventuali equivoci).

2. Dico la mia(intesa come opinione personale): i cantieri non sono apparsi dal nulla;da tempo si sapeva che sarebbero partiti e su quali presupposti. Il problema è che la giunta arancione ha fatto le orecchie da mercante per 3(dico 3!) anni per poi "accorgersi" dei contratti capestro, dei problemi, dei ritardi. Ma per 3 anni dove hanno vissuto? D'accordo "l'eredità Moratti" ma i tempi per cambiare le cose c'erano, eccome! "I soldi non ci sono"= eredità Moratti, "I contratti sono capestro" = eredità Moratti, "E' tutto in ritardo" = eredità Moratti. Una scusa che poteva funzionare per i primi 6 mesi, poi basta. Io giudico l'amministrazione dai risultati, quindi ZERO! Maran nei suoi incontri non ha fornito nessun tipo di risposta, per forza, ha dormito per 3 anni(degno delfino politico di Penati).


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
15/02/2014 Precisiamo
Ma chiedere trasparenza e maggiore informazione sul progetto è una cosa (peraltro legittima, e mi associo anche io), provocare come si sta facendo da ormai un paio di mesi a questa parte sta portando un'amministrazione debole a scelte folli. E lasciatemi dire, per mera finalità elettorale, che visto l'anticipo, è ancora più triste.

Quello che invece chiedo io al Comune è di darsi una mossa e avviare subito i cantieri. Ne va non solo del benessere futuro di chi viaggia con i mezzi anche già oggi (con mille difficoltà), ma anche di tutti e della dignità di una città che non può e non deve scivolare ai livelli di incocludenza di altri esempi italiani.

Ribadisco, avviare oggi i cantieri, non significa chiudere alle costanti migliorie tecniche.

Dal punto di vista economico, se il contratto viene rispettato, vista la storia italiana in questo settore, è meglio scolpire il tutto su un contratto.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
15/02/2014 AB
Gentile lettore, innanzitutto la ringrazio per il tono più dialogante che ha assunto. Le sue osservazioni sono sensate e nessuno di noi ha la pretesa di avere, tantopiù in una materia così complessa, la verità in tasca. L'idea di rinegoziare vuole solo essere uno stimolo, una provocazione se vuole, affinché vengano alla luce le vere questioni che sono a quanto pare essenzialmente di natura economico finanziaria. Ci auguriamo che chi rappresenta i cittadini e i loro legittimi interessi senta il dovere di essere più trasparente. Ma anche più coraggioso se necessario.
AB


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
15/02/2014 Precisiamo
Rinegoziare oggi? Ma lei lo sa a che punto è tutta la faccenda? Adesso ci sarà (Maran e governo permettendo) da firmare il contratto, e l'unica trattativa aperta è quella con le banche (ahinoi). In questo momento ridiscutere i termini contrattuali nello specifico della percentuale tra capitale privato e pubblico significa ripartire da zero. Altro che ridiscutere.

Per quanto riguarda i controbuti per la gestione, il suo "potrebbe" dice già tutto.

Riguardo ai cantieri, le lo anticipo io con una sostanziale sicurezza, la MM4 non aprirà mai per l' Expo. Ma questo non è il nocciolo della questione, non si realizza una metro in 18 mesi, nemmeno in Cina. Quello che importa a me che sia pronta in max 6 anni dall'apertura dei cantieri, esattamente come la lilla (divisa in due lotti). Al netto dei 6 mesi di spospensione Expo.

Se oggi si ridiscute tutto, salvo alcune piccole varianti in perenne mutazione e che possono migliorare l'impatto con la superficie (queste modifiche avvengono fino alla fine), l'unico risultato sarà la perdita dei soldi! Sarà la fine dalla 4, è non ha torto, se non si cantierizza i soldi non li meritiamo.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
15/02/2014 AB
Gentile signore, dato anche il nome con cui si presenta, non posso che invitarla ad essere più preciso. Innanzitutto dovrebbe prendersela con Altreconomia e non con me. Ma a parte questo, cerchiamo di non fare confusione tra M5 e M4 e non mischiamo tutti i temi in un unico minestrone. M5 funziona nella prima tratta e si può ancora sperare che sia completatata in tempo per l'Expo. Naturalmente ne siamo felici. M4 invece certamente mancherà l'obiettivo e sarà già molto se arriverà da Linate a Forlanini. Prrmette che, anche senza essere talebani ciclisti come lei teme, qualche problema ce lo possiamo porre? Nessuno ha mai sostenuto che non ci sia l'apporto dei capitali privati. Dove l'ha letto? E neppure che gli investimenti privati non debbano essere retribuiti. Il tema è che l'apporto del capitale pubblico sia in M5 che in M4 è di gran lunga superiore a quello privato e che i canoni che il comune dovrà corrispondere ai privati potrebbero essere eccessivi. Questo è il parere di alcuni esperti che noi semplicemete riportiamo senza perciò prenderlo per oro colato. Se fosse così però bisognerebbe affronare seriamente la questione. Non bloccando tutto ma, se dove e come possibile, rinegoziando. Riteniamo però, lo ripeto, che siano opportune informazione e comunicazione corrette e complete. Proprio per fugare dubbi e preoccupazioni che, mi consentirà, sono pienamente legittimi. Si tranquillizzi: l'interesse mio, suo e di tutti i milanesi è quello di avere metropolitane fatte bene, ben integrate col territorio e la sua cultura senza che ciò comporti oneri eccessivi per la comunità. Ossia superare quegli sprechi e inefficienze, che lei giustamente lamenta, ma senza cadere in altri problemi, magari più gravi.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
15/02/2014 Precisiamo
Ma cosa dice quando parla di assenza di capitali privati? Ma secondo lei i sodi li ha messi solo l'amministrazione pubblica?
Si vede che conosce il progetto solo per sentito dire, i soldi privati ci sono eccome. E quali sarebbero gli obiettivi non raggiunti? La MM5 è aperta da un anno e già sa che nei prossimo 30 non verranno raggiunti? Mi da anche i numeri del lotto?
Senza quesi maligni e mefistofelici privati, che come noto dovrebbero fare le cose solo con spirito di volontariato e senza guadagnarci nulla, non solo non ci sarebbeor mai stati i soldi ma neanche la celerità con cui i cantieri sono stati condotti. Ma lei i casi malfunzionanti a Roma o i vecchi medoti alla noapoltena (parlando sempre di metro) li conosce? Non capisco se si preferisca quel passato (con gli appalti fintamenti ribassati e i costi finali moltiplicati) p un futuro in cui il privato non fa un investimento ma butta i soldi dentro per amor-patrio, una sorta di esproprio contrattuale. E ovvio che il privato DEVE guadagnare dal suo investimento, altrimenti i soldi non li metterà mai. Sta poi al Comune far rispettare gli accordi, se le giunte si inventano scuse per cedere più del pattuito, qualcuno farà le debite indagini.

E piantiamola con dire che la MM4 la volete!
Chiedete il rinvio, chiedete la revisione di un progetto che è sui tavole del comune dal 1998 (lo si sapeva benissimo, centinaia di articoli sono stati pubblicati), volete rimettere in discussione l'impianto economico sapendo benissimo che significa ripartire da zero, parlate di appalti quando gli ultimi esempi realizzati con quel metodo (mm3 comasina, mm2 assago, ma anche mm1 verso monza) portano ritardi e produttività imbarazzanti. Lo sapete cosa succede se i cantieri non aprono? Che i soldi se ne ritornano a Roma! Ecco perchè la procedura è bloccata. E una volta tornati sono persi!


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
14/02/2014 Beppe Caravita
Consiglio caldamente, per capire i presupposti delle semplici domande poste nell'articolo questo video di Altreconomia:

http://www.youtube.com/watch?v=DgnWwdtsEJQ


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
14/02/2014 AB
Puro articolo No-MM4? Ma signor Precisiamo, solo facendosi accecare dall'amor di polemica si può pensare una cosa simile. Penso che siano in pochi a Milano a non volere le nuove metro, e io non sono certo tra questi. Però le vorrei realizzate con il massimo dell'efficacia e dell'efficienza, ecco tutto. Se lo rilegge, si accorgerà, mi auguro, che l'articolo non sposa nessuna tesi, limitandosi a segnalare problemi, anzi a riportare problemi segnalati da altri che sembrano dotati di una loro verisimiglianza. Con la speranza di fornire stimoli positivi e aprire un vero dibattito, possibilmente razionale e appunto senza polemiche sterili. L'unica responsabilità che mi sento di prendere personalmente è quella di lamentare la mancanza di un'informazione e comunicazione soddisfacenti. Il tema è complesso e personalmente penso che la Giunta attuale, nella situazione che ha ereditato, stia faccendo il possibile ma che sarebbe più forte se confidasse maggiormente nei cittadini.


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
14/02/2014 Paolo Morandi
Gentile Precisiamo,
è vero che essendoci anche capitale pubblico, i costi di gestione ricadano ANCHE sul pubblico non SOLO. Quello che si può capire dai conti della M5 è invece che il capitale investito dai privati sia stata ben poca cosa ed in cambio il Comune si è esposto su canoni di concessione su numeri presunti (che purtroppo sono molto lontani dalla realtà) per trent'anni, e, come sottolinea giustamente questo articolo, sono spese correnti e cioè tolte da capitoli su cui si fa, ad esempio, il welfare cittadino. Io aspetto con ansia la realizzazione di opere infrastrutturali come la M4, ma vedere i miei figli e i miei nipoti indebitati per garantire solo dei privati, mi fa incazzare come una bestia!
Poi non è vero che ci sia stata una gara d'appalto, bensì una gara di aggiudicazione di Project Financing in cui i parametri decisionali non sono stati quelli della bontà e economicità del progetto, quanto quelli delle presunte partecipazioni private al progetto (tenga conto che sulla M5 di finanza private non se ne sono ancora viste).
Su questi concetti penso che questo articolo svisceri le problematiche e che non sia un NO-MM4, bensì un NO-Project Financing all'italiana (e cioè farcito di favori ai privati).


Re: Se la M4 si ferma che cosa c'è sotto?
14/02/2014 Precisiamo
Articolo NO-MM4 puro.
Ovvio che essendoci anche del capitale pubblico i costi di gestione ricadono ANCHE sul pubblico. Ma ditemi quando avremmo trovaro i quasi 2 miliardi utili per questa metro senza il contributo dei privati.

Ma la perla più grande è quella dell'assenza di appalto. L'appalto c'è stato eccome, i concorrenti furono due, e ci fu anche il simpatico ricorso automatico all'italiana, ovviamente perso della cordata arrivata seconda.

Il problema dei costi extra? Chiedetelo all'attuale sindaco cosa vuole fare, se l'urgenza viene meno, viene meno anche l'extra costo. Ma essere qua a patteggirare perchè in questa città NON venga fatta una metropolitana la dice lunga sull'attuale degrado mentale dell'italiano medio, attento SOLO e SOLAMENTE al suo ego smisurato e tremendamente legato al presente. Dove metto la mia auto? dove porto il MIO cane? Dove vado a passeggiare nelle mie lunghe ore di tempo libero? Posso mai interessarmi della mobilità sostenbile di MASSA? Tanto ci sono le bici, chissenefrega se alla fine sono sempre mezzi individuali, lenti e scomodi, meglio la mia bici che la metropolitana.
Ci sono città nel mondo che leggendo simili pretese verrebbero alle mani.

Anche io contesto questa giunta, ma solo perchè non ha il coraggio di portare avanti questo progetto con decisione e lungimiranza. Una giunta troppo cordarda e deludente, che ho anche contribuito ad eleggere ma che per questo modo di (non)fare, non sarà più degna di nulla.


 
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