A teatro e al cinema…a piedi: Giocando con Orlando
La scena è essenziale, nero su nero, ma là sullo sfondo sette grandiosi cavalli colorati realizzati da Mimmo Paladino per ricordarci che la materia è proprio quel poema cavalleresco inventato secoli fa da Ludovico Ariosto, “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,/le cortesie, l’audaci imprese io canto”.
Sulla scena, “ a cantare” e a reinterpretare mille personaggi, Strefano Accorsi e Marco Balliani, per rispetto dell’ordine alfabetico, che scelgono di riprendere l’ “Orlando furioso” nei suoi aspetti amorosi e, persino, erotici.
Gli interpreti ricostruiscono in ottava i versi dell’Ariosto, ammiccando e ironizzando, con qualche gustoso rimando alle recenti farse di casa nostra.
In poco più di novanta minuti, il poema viene raccontato, svelato, disegnato secondo gli umori e la sapienza degli interpreti che invitano il pubblico nella sala gremita a immaginare armi e cavalli, ippogrifi e costumi, luoghi terreni e crateri lunari.
Stefano Accorsi è Orlando ma anche l’io narrante, Marco Balliani, a cui si deve la superba regia dello spettacolo, si presta a interpretare un elemento di disturbo che riporta su di sé l’essenza stessa dell’operazione teatrale.
Con le parole e con i versi, ampio spazio ai gesti che vanno a mimare giostre cavalleresche e duelli mortali, agonie e slanci amorosi sino alla trasformazione finale degli interpreti in marionette, a metà pupi, a metà Totò.
Giocando con Orlando è prova godibilissima di ottimo teatro, una ballata, un corpo a corpo che si manifesta nei gesti e nelle parole, ma soprattutto nelle evocazioni e nel tripudio della fantasia.
Lunghi e scroscianti gli applausi. Tra i due interpreti, Balliani vale il viaggio.
(Massimo Cecconi)
Giocando con Orlando
adattamento teatrale e regia di Marco
Balliani
scene Mimmo Paladino
con Stefano Accorsi e Marco Balliani
In programmazione all’Elfo Puccini (Sala Shakespeare) sino all’9 febbraio.
www.elfo.org