Il Comune investe sulle startup

Nasce oggi Fabriq, a Quarto Oggiaro. Il primo incubatore per nuove inprese di innovazione sociale promosso dal dipartimento guidato da Cristina Tajani. Connesso un concorso per le 5 migliori startup che avranno gratis i servizi di incubazione e 28mila euro di contributo. Obiettivo almeno 15 aziende ad alto impatto sociale, innovativo e su Milano. ()
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Anche il Comune di Milano vuole creare lavoro con un suo incubatore di nuove imprese (startup). Si chiama Fabriq, sta a Quarto Oggiaro in Via Val Trompia 45/a, uno spazio ristrutturato di 650 metri quadri, con auditorium interno e la capienza per almeno 15 startup. Un investimento di 250 mila euro da parte dell’assessorato allo Sviluppo del Comune (in co finanziamento con i fondi europei di Urban 2).  L'obbiettivo è farne il laboratorio strategico milanese sulla Smart City, in versione però inclusiva e sostenibile.

Fabriq, infatti, si rivolge esclusivamente all’innovazione sociale. Per il suo decollo, ha spiegato l’assessore al lavoro e allo sviluppo Cristina Tajani, è stato avviato (da oggi) un bando da 140 mila euro complessivi, per la selezione di 5 startup portatrici di significative innovazioni sociali. Queste riceveranno un finanziamento di 28 mila euro. E potranno seguire gratuitamente il percorso standard di Fabriq. Ovvero nove mesi di “allenamento” intensivo, con esperti e un tutor, per evolvere verso uno status di vera e propria azienda stabile. In alternativa, per altre imprese interessate, è prevista una selezione diretta da parte dello staff dell’incubatore. E poi un normale pagamento dei servizi.

 “Dopo gli incubatori nati con le Università, abbiamo scelto di investire spazi e risorse in questo progetto dalla forte vocazione sociale che, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, vuole offrire servizi e possibilità di impiego in un quartiere periferico dal punto di vista geografico, ma centrale per le priorità che ci siamo dati in questa seconda fase del mandato”, ha spiegato Tajani. “Con questa iniziativa l’Amministrazione si dimostra ancora una volta presente e al fianco dei giovani che hanno voglia di trasformare le proprie idee in progetti d’impresa, conciliando attività imprenditoriale, etica e attenzione all’ambiente e al terzo settore”.  

Il bando, che parte oggi 22 gennaio vedrà la raccolta di domande (progetti di investimento) aperta fino al 21 marzo incluso. Poi vi sarà un primo screening sull’impatto sociale della proposta, sull’area metropolitana di Milano, la fattibilità, sostenibilità e grado di innovazione del progetto.

Di qui una rosa di 10 progetti che passeranno al veglio di un giuria di esperti. E,  al più un mese e mezzo dopo la chiusura delle domende, saranno dichiarati i primi 5 classificati, che avranno diritto all’incubazione gratuita dentro Fabriq e il contributo comunale di 28mila euro.

Ma non è tutto. L’intera iniziativa si basa su una collaborazione tra il Comune di Milano, la fondazione Brodolini (da sempre attiva sulle politiche del lavoro, la formazione e la creazione d’impresa) e Impact Hub Milano, il nodo milanese della maggiore rete al mondo di incubatori per startup sociali (e esso stesso il più ampio incubatore e spazio di coworking della città).

In pratica, ha spiegato Marco Nannini, amministratore delegato di Impact Hub Milano, le competenze dell’Hub saranno direttamente presenti a Fabriq, compresa l’attivazione, per le startup di interesse, anche di reti di business angels e di altre associazioni di sostegno all’innovazione. Un mondo che in Italia ormai si sta formando, nonostante perduri il blocco assoluto delle banche al finanziamento di rischio delle nuove imprese.

Beppe Caravita


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Le precedenti puntate sulla creazione di lavoro a Milano e in Zona 3  le trovate a questi link.

La prima sugli incubatori e il coworking: Via Ampère, Bikes of Fire

La seconda è dedicata a: Piano C, una statup per aiutare le mamme

La terza è sulle sei aziende di coworking della Zona 3: Una rete anticrisi

Quarta: L'acceleratore di Telecom Italia e le opportunità per il Venture Capital

Quinta:  le nuove imprese nate dai carcerati nell'Acceleratore di impresa ristretta.


 

 


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