Studenti violenti o autorità indifferenti?

Protesta degli studenti contro i Buoni Scuola e scontri con la polizia davanti al palazzo della Regione mentre si teneva  il Consiglio per l’approvazione del bilancio preventivo. La giunta Maroni stava approvando per il prossimo anno i fondi concessi ai privati, ridotti del 10% circa, mentre quelli a sostegno dell'istruzione pubblica subiscono una decurtazione dell'80%.

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Avevamo riferito la scorsa settimana che in Regione Lombardia erano state consegnate da parte di una delegazione dei rappresentanti delle associazioni promotrici 15.000 firme raccolte per chiedere l'abolizione dei Buoni Scuola. Parte di quella delegazione ed alcuni studenti hanno chiesto e regolarmente partecipato al Consiglio Regionale del 16 dicembre, convocato per approvare il bilancio preventivo. I giornali hanno dato rilievo alle manifestazioni di protesta degli studenti, la vernice rossa versata nella fontana davanti al Castello, il corteo sino al Pirellone e lo scontro con gli agenti di polizia davanti al palazzo mentre era in corso la seduta del Consiglio. Non vogliamo certo giustificare chi imbratta le fontane (il Comune è uscito con un comunicato stampa che annunciava il pronto intervento di una squadra di tecnici per constatare i danni, lo svuotamento della vasca e il completamento della pulizia entro 24 ore per un costo stimato di 8000 euro) né tantomeno giustificare eventuali eccessi da parte dei giovani in corteo, ma ci sembra che quando si tratta di controllare le manifestazioni studentesche le forze dell'ordine usino due pesi e due misure (vedi i forconi e gli studenti).

E sì che la questione dei buoni scuola è abbastanza scandalosa; negli ultimi dieci anni sono stati erogati circa 600 milioni di euro alle scuole private in Lombardia, mentre alla scuola pubblica sono stati continuamente sottratti fondi e al corpo insegnante tolte risorse, diminuiti gli organici e azzerati i sostegni pedagogici, che nelle scuole private si possono avere, ma a pagamento ovvviamente. E Maroni stigmatizza le richieste di abolizione dei buoni scuola sostenendo che deve essere salvaguardata la libertà di scelta, che nessuno nega, come dice la Costituzione, a patto che scegliendo la scuola pubblica, che va garantita a tutti senza discriminazioni, non si debbano sopportare ulteriori oneri a causa di chi alla scuola pubblica sceglie di non andare.

Il clamore delle proteste e degli scontri non deve far passare in secondo piano la sostanza della giusta rivendicazione in atto e riportiamo qui di seguito il Comunicato diffuso dal Presidente dell'associazione NonUnodiMeno Giansandro Barzaghi, dopo la sospensione da parte di Maroni del Consiglio Regionale.


QUESTA MATTINA INTERROTTO IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA - 16-12-13

Questa mattina una delegazione di 4 studenti dell'Uds e di tre rappresentanti dell'Associazione NonUnodiMeno, da tempo impegnati nella battaglia contro i Buoni Scuola, dopo aver presentato regolare richiesta, hanno voluto esprimere nell'Aula Consiliare il loro netto dissenso a ciò che è previsto dal Bilancio Preventivo della Regione:  e cioè la piena riconferma dei 30 milioni di euro per la "Dote per la libertà di scelta"( naturalmente solo per le scuole private ) mentre per il sostegno al reddito ( aperto anche agli studenti delle scuole statali) viene prevista una drastica riduzione - da 23 a 5 milioni di euro - e vengono addirittura azzerati sia il sostegno al merito che quello all'handicap.
La delegazione ha anche invitato le forze dell'opposizione a porre nelle prossime sedute del Consiglio Regionale la pregiudiziale di INCOSTITUZIONALITÀ, OGGETTO ANCHE DEL RICORSO AL TAR REGIONALE ( prima udienza il 28 gennaio 2014) DA PARTE DI DUE STUDENTESSE DELLE SCUOLE STATALI, in quanto l'erogazione dei Buoni Scuola è soltanto ed unicamente a vantaggio dei soli studenti delle scuole private, mentre gli studenti delle scuole statali vengono anche formalmente esclusi e ciò in contrasto con il principio di eguaglianza sancito dall'alto Art. 3 della nostra Costituzione.
Il Consiglio Regionale e' stato pertanto sospeso per una quarantina di minuti e questo lo consideriamo un successo della battaglia di democrazia e di costituzionalità che abbiamo intrapreso con la raccolta delle 15.000 firme sulla PETIZIONE CHE CHIEDE L'ABROGAZIONE DEI BUONI SCUOLA.
Quando abbiamo avuto rassicurazione che la situazione all'esterno si era tranquillizzata e non erano più in corso cariche contro la legittima manifestazione degli studenti, solo allora abbiamo abbandonato l'Aula del Consiglio Regionale.

PER L'ASSOCIAZIONE NONUNODIMENO - GIANSANDRO BARZAGHI
16-12-2013


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