A teatro e al cinema…a piedi. The History Boys
Avete tempo sino al 31 dicembre e potete anche festeggiare il nuovo anno con The History Boys, una delle opere più convincenti della recente scena inglese, magistralmente riletta dai boys del Teatro dell’Elfo.
(Massimo Cecconi)13/12/2013
(Massimo Cecconi)13/12/2013
Anni ’80 del secolo scorso in una scuola superiore della provincia inglese. L’autore Alan Bennet racconta, in una straordinaria narrazione in gran parte autobiografica, le storie incrociate di otto studenti e dei loro insegnanti di riferimento, per non parlare del preside.
Gli studenti hanno l’obiettivo di accedere a un'università prestigiosa sia essa Oxford o Cambridge, gli insegnanti l’impegno di valorizzare al meglio il loro insegnamento non solo nozionistico.
Si intrecciano dunque, nelle diverse personalità in scena, le ambizioni e le incertezze dei giovani, le frustrazioni e le velleità degli adulti.
Su tutti emerge la figura di Hector, il professore di General Studies, interpretato alla grandissima da Elio De Capitani, che introduce nell’insegnamento tutta la sua ambigua vitalità, accostando ai classici della cultura inglese, materie nuove che vengono dal teatro, dal cinema e dalla musica contemporanea. Hector blandisce gli studenti, li motiva, stabilisce con loro un rapporto ai limiti del consentito, li stimola a conquistare sicurezza, a diventare adulti.
Si sovrappongono sfide e prove di vita, sentimenti e bassezze morali in un crescendo di confronti diretti e di enunciazioni, teatro nel teatro umano, di sentimenti e di incertezze certe (certezze incerte?).
In quel piccolo mondo scolastico della provincia inglese si riconoscono figure universali, descritte con ironico distacco, con partecipata commozione.
Il testo, ottimamente tradotto, è galvanizzato da una lingua scoppiettante, mai aulica, una sceneggiatura perfetta, calibrata sui vissuti probabilissimi degli attori sulla non scena della sala Fassbinder, più arena forse.
Del resto gli attori sono tutti eccellenti, gli adulti nei loro ruoli eccentricamente canonici e i giovani che trasmettono la loro vitale voglia di vivere, di crescere. La regia nasce da una collaudata coppia che qui raggiunge livelli elevatissimi.
Lo spettacolo torna all’Elfo Puccini a grande richiesta dopo le precedenti, trionfali, edizioni. Viene voglia di rivederlo. Chi non lo ha visto non ha idea di cosa si perde.
The History Boys
di Alan Bennett
traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose
regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Elio De Capitani, Gabriele Calindri, Debora Zurin e un gruppo (straordinario) di giovani attori
In programmazione al Teatro Elfo Puccini sino al 31.12.2013
Massimo Cecconi
Gli studenti hanno l’obiettivo di accedere a un'università prestigiosa sia essa Oxford o Cambridge, gli insegnanti l’impegno di valorizzare al meglio il loro insegnamento non solo nozionistico.
Si intrecciano dunque, nelle diverse personalità in scena, le ambizioni e le incertezze dei giovani, le frustrazioni e le velleità degli adulti.
Su tutti emerge la figura di Hector, il professore di General Studies, interpretato alla grandissima da Elio De Capitani, che introduce nell’insegnamento tutta la sua ambigua vitalità, accostando ai classici della cultura inglese, materie nuove che vengono dal teatro, dal cinema e dalla musica contemporanea. Hector blandisce gli studenti, li motiva, stabilisce con loro un rapporto ai limiti del consentito, li stimola a conquistare sicurezza, a diventare adulti.
Si sovrappongono sfide e prove di vita, sentimenti e bassezze morali in un crescendo di confronti diretti e di enunciazioni, teatro nel teatro umano, di sentimenti e di incertezze certe (certezze incerte?).
In quel piccolo mondo scolastico della provincia inglese si riconoscono figure universali, descritte con ironico distacco, con partecipata commozione.
Il testo, ottimamente tradotto, è galvanizzato da una lingua scoppiettante, mai aulica, una sceneggiatura perfetta, calibrata sui vissuti probabilissimi degli attori sulla non scena della sala Fassbinder, più arena forse.
Del resto gli attori sono tutti eccellenti, gli adulti nei loro ruoli eccentricamente canonici e i giovani che trasmettono la loro vitale voglia di vivere, di crescere. La regia nasce da una collaudata coppia che qui raggiunge livelli elevatissimi.
Lo spettacolo torna all’Elfo Puccini a grande richiesta dopo le precedenti, trionfali, edizioni. Viene voglia di rivederlo. Chi non lo ha visto non ha idea di cosa si perde.
The History Boys
di Alan Bennett
traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose
regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Elio De Capitani, Gabriele Calindri, Debora Zurin e un gruppo (straordinario) di giovani attori
In programmazione al Teatro Elfo Puccini sino al 31.12.2013
Massimo Cecconi
