Il City Manager entusiasma i Comitati

"Non tradiremo il patto con gli elettori" Intenso, applauditissimo intervento di Davide Corritore alla 2 Giorni per Milano, il seminario del 22 e 23 ottobre scorso, in cui i Comitati X Milano hanno incontrato la Giunta Pisapia sul tema della costruzione di una città partecipata e solidale. ()
20111023 Corritore

“Tutti ricordiamo l’'arcobaleno, il giorno del comizio conclusivo della campagna elettorale che ha portato alla sconfitta della destra e all’elezione di Giuliano Pisapia. La nostra vittoria é una grande responsabilità. L’arcobaleno è il segno che la tempesta è finita. La tempesta a Milano rappresenta i lunghi anni di saccheggio della città. Nella Bibbia l’arcobaleno rappresenta il patto con gli uomini, ossia per noi con gli elettori. E noi dobbiamo continuamente osservarci per vedere se stiamo violiando il patto. Ciò che abbiamo fatto finora lo ha violato?

Avevamo 400 ore al mese degli autisti per gli assessori. Ora noi non abbiamo quasi più autisti. 28 ore al mese per gli assessori. Il resto lo copriamo col car sharing. Gli autisti ora fanno servizi per la comunità e tra breve la loro esperienza sarà usata per migliorare la viabilità generale.

Abbiamo rimosso il Consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione. Il nuovo ha lavorato due mesi con gli esperti e le associazioni dei genitori per fare il programma. I nuovi amministratori hanno competenze e chiare linee di indirizzo. Si fa l’analisi della qualità e della soddisfazione degli utenti. Avevamo 4000 reclami all'anno e fino ad ora solo 2. Ora i dirigenti guadagnano la metà.

Per Atm è da ricostruire la funzione di city servant. Un'azienda pubblica non deve partecipare ad una campagna elettorale. Noi siamo contrari allo spoil system: nelle municipalizzarte devono prevalere le competenze e non l’appartenenza politica, perché si è al servizio di un disegno istituzionale.

Abbiamo preso l’impegno di realizzare un sistema  wi-fi gratuito per chi non ha i mezzi per farsi una connessione privata. E lo rispetteremo. Abbiamo detto no a 500 spot per i luoghi ricchi della città. Il nostro criterio è la cosiddetta "Ciambella". Ossia inizieremo dalle periferie ed il centro sarà l'ultima delle location. Il nostro compito è arrivare a tutti partendo da quelli che non hanno accesso alla rete.

Stiamo riorganizzando tutta la macchina comunale. Operazione complessa, si tratta di 17.000 persone che arrivano a 30.000 con le Partecipate. I 2/3 dei dipendenti sono donne. Ma comandano gli uomini. Nelle funzioni apicali arriveremo al 50% di donne. Ridurremo la dipendenza dalla politica, la nomina dei dirigenti non è più per appartenenza. Si vedrà già nelle prossime settimane che l’organizzazione funzionale non sarà più monocratica. Adesso tutto dipende dal Direttore Generale. Ciò ha bloccato la macchina comunale. Noi affermeremo il metodo della delega, sulla base di principi di lavoro armonici. Il criterio che ci ispira è che tutti i dipendenti comunali a tutti i livelli sono al servizio dei cittadini e devono garantire per prima cosa un corretto flusso di informazioni.

Vogliamo, malgrado le ristrettezze economiche, ridurre progressivamente il numero dei precari.

Sulle risorse disponibili, a Milano c'è una grande menzogna: per rispettare il patto di stabilità non si pagano o addirittura non si registrano le fatture. Noi dobbiamo fare una grande operazione verità, perché l'anno prossimo avremo difficoltà ancora maggiori. Il primo gennaio prossimo avremo uno sbilancio, un saldo negativo di 420 milioni. Milano ha usato i dividendi delle partecipate e ha svenduto quasi tutti gli asset non strategici per coprire le spese correnti. Ma il centrosinistra a Milano deve affrontare la sfida di garantire i servizi, seppure con i problemi di bilancio a cui ho accennato. E anche fare investimenti. Occorrono scelte coraggiose e nelle prossime settimane farò una proposta organica al sindaco.

Dobbiamo realizzare un'offensiva contro le banche perchè restituiscano 100 milioni euro di interessi occulti percepiti illegalmente. Le abbiamo portate in tribunale. La loro tattica è cercare di arrivare alla prescrizione. Noi diciamo invece che devono restituire quel denaro alla città per ricostruire un patto. Altrimenti faremo azioni durissime.

Vogliamo che l’equità diventi un concreto modello di amministrazione. Non è tollerabile vedere che qualcuno esce da una casa popolare con una grande macchina. Dobbiamo rivedere l’ISEE, perché chi evade distorce questo strumento. Stiamo lavorando all’ Equometria: un nuovo questionario per definire lo stile di vita. il cittadino dovrà rispondere, se vuole accedere ai servizi. Se dichiara il falso commette un reato e potrà avere pesanti conseguenze. In questo modo daremo i servizi a chi ne ha realmente bisogno. Altrimenti staremmo violando la nostra missione.

Abbiamo costituito una Task force di lotta all'evasione che incrocerà tutti i data base. Chi non paga sta mettendo in difficoltà gli altri. Si tratta di un grande esperimento per ripensare la spesa sociale.

Ogni cosa che facciamo deve servire a ricostruire quell'arcobaleno, quel patto con gli elettori. Noi non abbiamo bisogno di riconfermarci, ma di lavorare per chi verrà dopo di noi.”

Al ternine dell’intervento si sono registrati applausi scroscianti e prolungati

Adalberto Belfiore


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