Andar per mostre: Con il Gruppo 63. Artisti

La Fondazione Marconi ospita sino al 19 novembre una mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata ad artisti che hanno condiviso la ricerca c reativa del movimento di neoavanguardia del Gruppo 63.

Una antologia che ben rappresenta un momento artistico che ha segnato un’epoca.


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achille paoloini

La via Tadino è una lunga strada ricca di testimonianze di arte e di cultura. Parallela al fantasmagorico corso Buenos Aires, è una sobria arteria popolata da gallerie d’arte, librerie e luoghi polifunzionali come Spazio Oberdan dove, tra l’altro, ha casa la Fondazione Cineteca Italiana.

Le due gallerie più importanti sono impegnate a ricordare, a cinquant’anni dalla nascita, il Gruppo 63 attraverso la fotografia (Fondazione Mudima) e attraverso la pittura (Fondazione Marconi). Della bella mostra in corso presso Mudima abbiamo già dato conto, ora l’attenzione si focalizza sulla pittura attraverso una mostra antologica ospitata dalla Fondazione Marconi che presenta un piccolo ma ragguardevole manipolo di artisti che sono stati attivi, combattivi e propositivi negli anni ’60.

E’ noto che il Gruppo 63, battezzato così da Luigi Nono, nasce come movimento letterario di avanguardia che ebbe breve ma intensa vita negli anni dell’Italia del (post) boom economico, quasi in previsione degli esiti contraddittori del ’68.

In quegli anni nacquero esperimenti critici importanti e illuminanti che contaminarono (in senso buono) anche la vicenda artistica nella ricerca di espressioni e di linguaggi nuovi, in rottura con il passato.

Al di là delle dichiarazioni d’intenti, la mostra seleziona 26 artisti tra i più significativi dell’epoca e li pone in dialogo con scrittori e poeti che, nello stesso periodo, hanno lavorato intorno alla ricerca di nuove epifanie. Accanto alle opere esposte, compaiono “didascalie” corpose di, tra gli altri, Alberto Arbasino, Nanni Balestrini, Umberto Eco, Antonio Porta, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti che del Gruppo 63 furono tra i massimi rappresentanti.

E gli artisti esposti ? Tra gli altri, Franco Angeli, Enrico Baj, Dadamaino, Lucio Del Pezzo, Tano Festa, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Emilio Tadini. Anche qui tra i massimi protagonisti di quell’epoca ormai lontana cinquant’anni.

C’è in mostra lo spirito di un cambio generazionale epocale, in cui, per dirla con Piero Manzoni:” Le modificazioni non bastano, la trasformazione dev’essere integrale”.

E particolarmente appropriata appare la “didascalia” tratta da Gillo Dorfles :” Quindi non basta che l’opera sia di avanguardia, bisogna che il pubblico sia d’avanguardia, ossia sia all’altezza dell’avan-guardia per poter capire questa avanguardia…”

Una bella mostra in cui si confrontano linguaggi di coerente diversità.


Con il Gruppo 63. Artisti
a cura di Achille Bonito Oliva

Fondazione Marconi
Via Tadino 15

Sino al 19 novembre, martedì-sabato 10-13, 15-19
Ingresso gratuito

www.fondazionemarconi.org




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