Arte di parte: Lo spettacolo del cambiamento

Il valore dell'alterità nelle manifestazioni culturali, letteratura, cinema, teatro è testimoniato da eventi messi in scena nel prossimo futuro, appena conclusi o in corso.

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lesbiche fuori salone WEB
Essere altre. Altrove. Quando la diversità è in scena, la cultura preme per il cambiamento. Il teatro, luogo della pubblica messa in scena, è forse l’ultima agorà che resta, ci ricordava di recente dalle colonne del Corriere Dacia Maraini. E in questo movimento di critica e consapevolezza civica è grande il ruolo svolto dalle donne, dalle lesbiche, dalle diverse identità e orientamenti sessuali.

In certe riviste o manifestazioni culturali non crea imbarazzo proporre in schiacciante maggioranza quel modello, che Franca Balsamo e Paola Di Cori su AChAB – Rivista di Antropologia del settembre 2010 hanno chiamato BIM: maschio-bianco-italiano.

Non così il prossimo Festival internazionale del film di Roma, che si svolgerà dall’8 al 17 novembre che, infatti, presenta autori provenienti da moltissimi Paesi del mondo, ma, fra i registi dei film in concorso, solo una donna su dodici.

Nella 57a edizione del London Film Festival non è andata tanto meglio. Per i film in concorso dal 9 - 20 ottobre, solo 2 donne registe accanto a 10 colleghi uomini. No, non è soltanto un problema di numeri. È un fatto che la diversità di nazionalità in certi contesti possa contare di più della diversità di genere. Eppure le donne, come ricorda Marilisa D’amico in un suo libro, sono «uno dei modi di essere del genere umano». Uno fra i molti.

Il valore dell'alterità nelle manifestazioni culturali, letteratura, cinema, teatro è testimoniato da eventi messi in scena nel prossimo futuro, appena conclusi o in corso.

Il festival "Lesbiche fuori salone", organizzato dalla nostra amica Katia Acquafredda, si è concluso il 6 ottobre a Milano, portando la voce della differenza di genere attraverso altri libri, altro cinema e teatro, altri dibattiti.

Sempre a fine ottobre, Rosy Canale è stata al Teatro Parenti di Andrée Ruth Shammah, per merito di un gruppo di professioniste che l’hanno sostenuta, per mettere in scena, dopo un’intensa esperienza di associazionismo femminile, la testimonianza della sua lotta contro la ‘ndrangheta.

Il 27 ottobre presso il Centro Congressi Corridoni si è tenuto l’evento "L’arte dice no alle violenze, sì alle emozioni" organizzato dall’associazione Tutti più Educati, a cura della Presidente Laura Caradonna, ideazione della scrittrice Marta Lock.

Solo, peccato quella figuretta in rosa sulla locandina! Ci ricorda gli anni Sessanta e Claudia Cardinale in Vaghe stelle dell’Orsa di Visconti. Certo, film e attrice meravigliosi, ma le femminilità meriterebbero raffigurazioni più inaspettate, meno tranquillizzanti.

Il ritratto della poliedrica violinista H.E.R. che si esibisce a Bologna per il festival Gender Bender, dà forse un’idea di ciò che intendiamo.

Proprio in questi giorni questo importante festival bolognese, realizzato da diverse personalità con difformi progetti, s’incentra sulla rappresentazione delle identità di genere e sul rispetto delle differenze. Non è possibile raccontare in breve la ricchezza di spunti offerta da questo Festival. Accenniamo solo alla fotografia della danese Goodyn Green, che mette al centro l’amore fra donne contro gli stereotipi e i pregiudizi e la mostra Community of Elsewhere della fotografa newyorkese Alice O’Malley, un’imperdibile prima italiana.

La danza è presente con due importanti progetti sulla diversità generazionale: i belgi Peter Seynaeve e Jan Martens, coreografo e ballerino, in Victor, un duetto per i corpi di un bambino e di un adulto, e lo spettacolo Parkin’son di Giulio e Stefano D’Anna.
Un programma che proviene da tutto il mondo e da tutte le innumerevoli sfumature dell’essere umani.

Per il prossimo futuro: il 22 novembre nella sala Alessi del Comune di Milano e il 25 novembre presso l’Università degli studi di Milano Viole per Enza. Sette storie di donne, sette storie di coraggio, spettacolo di Alessandra Arcadu, Antonetta Carrabs, Iride Enza Funari e Chiara Gelmetti, parte di una campagna di sensibilizzazione di Zeroconfini Onlus sulla violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle donne.
Le donne e le lesbiche attraverso l’iniziativa culturale testimoniano il coraggio e il valore della diversità nella cultura. Per non rischiare che l’irrappresentabile finisca per essere proprio la multiforme realtà delle donne e degli uomini del nostro tempo.

Loredana Metta

Altre info
Le bellissime foto del festival Lesbiche fuori salone:
http://www.flickr.com/photos/101861495@N03/

Informazioni sul movimento femminile Movimento donne di San Luca e della Locride di Rosy Canale:
http://www.donnesanluca.org/portal/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=88&lang=it

Per seguire i progetti di Zeroconfini Onlus
http://www.zeroconfini.it/



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