I pericoli nell'aria

Cosa c'è nell'aria che respiriamo ogni giorno? Cos'è questo tanto citato PM10? E in che misura una tassa sul traffico contribuisce a ridurlo?


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inquinamento atmosferico

Area C è in vigore ormai da un mese e, stando ai primi dati, sembra funzionare: la riduzione del traffico veicolare all’interno della zona a pagamento c’è stata, ed è significativa.

In queste settimane, una delle obiezioni più frequenti che ho visto fare è stata “ma cosa cambia rispetto al vecchio Ecopass? Di sicuro non si riduce di molto l’inquinamento, visto che ormai quasi tutti avevano cambiato auto per non pagare l’Ecopass”

Di Pollution Charge e Congestion Charge abbiamo già parlato(vi invito a rileggervi l’articolo, se ancora non vi è chiara la filosofia alla base dei due provvedimenti), cerchiamo ora di capire quanto incide il traffico veicolare sulla nostra salute.

Non mi soffermerò qui sui vantaggi più “tangibili”, come la riduzione del numero di incidenti (con conseguente risparmio sui costi sociali) e il miglioramento della velocità di percorrenza dei mezzi pubblici (se siete interessati, leggete qui), per concentrarmi invece sui vantaggi relativi alla qualità dell’aria.

Che cosa respiriamo ogni giorno?

L’inquinamento atmosferico è formato da diverse componenti: monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, idrocarburi incombusti, polveri, metalli pesanti (piombo, cadmio, arsenico, etc.), prodotti dalle emissioni degli impianti industriali, dal riscaldamento, dal traffico veicolare (consumo di motori, freni, frizione e pneumatici).

In particolare, le polveri che derivano dal traffico automobilistico e che vengono indicate con PM10, PM2,5 e PM0,1 (sigla che sta per "Particulate Matter" con dimensioni rispettivamente sino a 10, 2,5 e 0,1 millesimi di millimetro) sono microscopiche particelle solide che, se inalate, sono in grado di penetrare a fondo nel nostro organismo, insediandosi direttamente nei polmoni (PM10), negli alveoli polmonari (PM2,5) o nel sangue (PM0,1).


Quanto sono dannose queste sostanze?

Parecchio. Studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano che ogni anno nel mondo 800.000 morti siano attribuibili all’inquinamento. Solo a Milano si è stimato che ogni 10.000 morti, 300 sono determinati dall’inquinamento dall’aria.

Certo, non è facile calcolare il numero esatto di decessi dovuti all’inquinamento dell’aria, anche perché gli inquinanti non uccidono direttamente: è stato dimostrato però che, penetrando nel sangue e attivando il meccanismo della coagulazione, aumentano l’incidenza di malattie cardiovascolari (infarto, ictus cerebrale, trombosi venosa, embolia polmonare), l’insorgere di ischemie e aritmie, talvolta anche mortali. A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che non tutte sono state oggetto di studio allo stesso modo negli anni: mentre alcune si conoscono da anni, come il benzo(a)pyrene, l’arsenico e il piombo, ed è ormai certo che favoriscano l’insorgere di tumori, di altre, la cui scoperta e rilevazione sono più recenti (ad esempio il PM2,5 e il PM0,1), ancora non si conosce l’esatta portata dei possibili danni sull’organismo. Come spesso accade, i soggetti più a rischio sono anziani e bambini, più esposti a malattie cardiovascolari, asma e bronchiti croniche.

Una delle componenti più nocive dell’inquinamento è senza dubbio il PM10, da anni ben oltre ai limiti imposti per legge dalla Comunità Europea (40 µg/m3 di media annuale).

Basti pensare che è stato calcolato che se tali limiti venissero rispettati, si avrebbe un risparmio netto annuo di 19 milioni di euro per mancati ricoveri ospedalieri e di ben 227 decessi in meno!

Come influisce la riduzione del traffico sul PM10?

Da un recente studio commissionato dalla Regione Lombardia, emerge un dato sorprendente sull’origine del PM10 nell’aria di Milano: quasi il 40% delle polveri generate dal traffico non dipendono infatti dalla combustione, ma dall'usura di freni e pneumatici e dal sollevamento delle polveri dal suolo. In particolare, il consumo di freni e pneumatici da solo contribuisce per il 16%, mentre un altro 20% è formato dal semplice passaggio dei veicoli che sollevano da terra polveri già depositate al suolo.

Alla luce di questi dati, conclude lo studio, il rinnovo del parco macchine dai mezzi più inquinanti ai più “verdi” euro 6, iniziato grazie ad Ecopass, è essenziale per abbattere questi valori, ma da solo non è sufficiente: si impongono misure di restrizione al numero di veicoli circolanti, per abbattere in maniera sostanziale queste fonti “indirette” di inquinamento, altrettanto pericolose, se non di più, di ciò che esce ogni giorno dai tubi di scappamento della auto.

Ben venga, quindi, Area C, se, come dicono i dati diffusi dall'Arpa sulle prime tre settimane di sperimentazione, contribuisce a far restare in garage più di un terzo delle automobili che circolavano prima della sua introduzione, 40.000 veicoli in meno ogni giorno per le strade cittadine, automobili che altrimenti intaserebbero le nostre strade ed i nostri polmoni!

Riferimenti:http://it.wikipedia.org/wiki/Inquinamento_atmosferico

http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/Inquinamento-dellaria-quanto-fa-male

http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/costo-dellinquinamento

https://www.z3xmi.it/get_file.phtml?name=Full_IX_Report-final.pdf

 

 


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