A teatro e al cinema…a piedi: Sguardi al lavoro 2013

Spazio Oberdan ospita un’articolata rassegna sui temi del lavoro con numerosi ospiti e qualche anteprima da non perdere. Dal 22 al 25 ottobre.


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CON ILFIATO

Da qualche anno a questa parte, l’INAIL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni) promuove, con la fondamentale complicità della Cineteca Italiana, una rassegna cinematografica sui temi del lavoro. Mai quanto oggi l’argomento è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e, soprattutto, al centro del pensiero (fisso) delle famiglie italiane che dal lavoro dipendono e che, sempre più spesso, il lavoro non ce l’hanno. I dati statistici sono sempre più angoscianti, aziende che chiudono i battenti o riducono drasticamente il personale, controversie questioni di rapporto tra lavoro e pensione che non trovano facile risoluzione, il dramma dei giovani che, dicono sempre le statistiche, quattro su dieci risultano essere disoccupati.

Ben venga dunque questa rassegna che propone e ripropone, attraverso il linguaggio anche spettacolare del cinema, le numerose sfaccettature di un mondo che vede i suoi addetti diminuire sempre più.

Sicuramente da vedere, o rivedere,Furore (1940) di John Ford che rievoca la terribile depressione economica degli anni ’30 nelle campagne degli Stati Uniti, con l’augurio che il passato non ritorni.

Nel presente, invece, si colloca Benur(2013) di Massimo Andrei che narra di fantasiosi espedienti per sopravvivere nella giungla dei nostri giorni.

Attualissimo, ed è un’anteprima, il tema affrontato da Con il fiato sospeso (2013) di Costanza Quatriglio che mette al centro le questioni della sicurezza sul lavoro. Nel cast, Alba Rohrwacher e Michele Riondino.

In termini meno drammatici si esprime invece Sinfonia fra cielo e terra. Un viaggio nei vini delVeneto (2013) di Massimo Zanichelli che racconta una sfida vincente di persone che il lavoro se lo sono conquistato sul campo (in vigna, in verità).

Altrettanto positivo il tema affrontato dall’ultimo documentario di Silvio Soldini e Giorgio Garini.

In Per altri occhi (2013) sono al centro dell’attenzione un gruppo di persone non vedenti che hanno trovato nel lavoro, ma non solo, una loro quotidiana soddisfazione.

Il lavoro è anche al centro diL’intrepido (2013) di Gianni Amelio, in concorso all’ultimo Festival di Venezia, in cui una sorta di incantato naif (Antonio Albanese) si è inventato il lavoro del “rimpiazzo”. Film amaro con qualche spiraglio di ottimismo. Gianni Amelio sarà in sala venerdì 25 ottobre (ore 21) per incontrare il pubblico.

Decisamente drammatico invece il tema trattato da Polvere. Il grande processo dell’amianto (2011) di Niccolò Bruna e Andrea Prandstaller dedicato al processo di Torino contro i “padroni dell’amianto”. Qui il dramma ci sta tutto: i morti sono migliaia e ancora non è finita.

Bella rassegna si diceva, nel segno dell’impegno e della discussione con qualche concessione allo spettacolo (che non guasta) in Tutti pazzi per Rose (2012) di Regis Roinsard dove il lavoro diviene un’occasione di riscatto e di emancipazione.

A commentare le varie proiezioni, spesso alla presenza degli autori, autorevoli critici come Maurizio Porro, Giancarlo Zappoli e Enrico Nosei che della Cineteca è il responsabile della programmazione.

Per l’intero programma andate al sito della Cineteca Italiana: www.cinetecamilano.it

Con i tempi che corrono è buona l’idea che l’ingresso sia libero.


(Massimo Cecconi)




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