Social Market: il mercato solidale

L’associazione Terza Settimana, con sedi a Milano e Torino, ha da poco lanciato un’iniziativa solidale per le famiglie in grave crisi economica, aprendo in entrambe le città un mercatino dedicato a loro. ()
social market milano terza settimana web
È questo lo scopo del primo “social market” che aprirà lunedì prossimo in via Leoncavallo, in zona Loreto, nella sede milanese di Terza Settimana. L'idea dell'associazione, da cui è nato il progetto, è semplice: aprire un negozio dove chi non può permettersi neanche di andare al supermercato possa comunque fare la spesa come tutti gli altri, scegliendo in autonomia cosa comprare.
Nonostante sia ormai un'abitudine di molti fare la spesa al discount per risparmiare, il social market vuole offrire un servizio specifico proprio a chi è in estrema difficoltà economica.

Per questo, i clienti saranno solo le famiglie individuate, oltre che dal Comune di Milano, da enti e associazioni del terzo settore che già operano per sostenere le situazioni di povertà. 

Chi farà la spesa nel piccolo negozio, simile a un classico "alimentari", ma dipinto e arredato in modo allegro e accogliente, pagherà con voucher del valore di 20 euro.

Saranno le associazioni e il Comune, insieme alle famiglie, a decidere se e in che misura queste parteciperanno al totale della spesa.

I prezzi sono vantaggiosi. La pasta a 0,45 euro il mezzo chilo, oppure un litro di latte a 0,53 euro. Ma ci sono anche altri prodotti indispensabili che è più difficile trovare scontati, come i pannolini o il detersivo per la lavatrice. E non manca qualche sfizio, come la Nutella.
Per gli utenti poi è prevista la consegna gratuita di frutta e verdura, grazie alla collaborazione con un grossista ortofrutticolo. In media si risparmia il 20-30% rispetto a un normale supermercato, grazie all'accordo con la catena Iper, che fornirà i prodotti a prezzo di costo.
«Non venderemo prodotti in scadenza e cerchiamo di privilegiare marche di qualità» ha spiegato la giornalista Federica Balestrieri, che ha portato l'idea del social market da Torino, dove l'iniziativa è nata nel marzo del 2013, contando finora 1100 spese effettuate da 370 famiglie.

«Non saremo noi a selezionare le famiglie, ma ci fidiamo delle associazioni che ce le inviano. Oggi c'è il rischio per molti di sentirsi privati di identità sociale a causa della perdita di reddito. Con questa iniziativa puntiamo a preservare il senso di cittadinanza e di dignità sociale delle famiglie in grave difficoltà economica» conferma la filosofia del progetto Bruno Ferragatta, fondatore dell'associazione Terza Settimana a Torino. 


Saranno poi le stesse associazioni (che si accrediteranno presso il Comune, ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino) a poter controllare che le famiglie abbiano utilizzato bene il buono spesa, evitando gli sprechi.

Per ora le famiglie saranno inviate dalla Caritas delle zone 2 e 3, a partire dalla parrocchia di via Casoretto. A breve però anche il Comune dovrebbe avere pronta una propria lista di famiglie da indirizzare al servizio, tra quelle che già usufruiscono della social card, ma nono solo. «In totale arriveremo a 300 famiglie - ipotizza Majorino - selezionate anche tra chi già riceve dal Comune i buoni spesa (1.200 famiglie e circa 3.300 anziani)».

Per ora i clienti saranno solamente delle zone 2 e 3 ma Terza settimana, che si basa sul lavoro dei volontari, spera di poter aprire un secondo social market in un'altra zona di Milano.
 

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