Lambrate a fine ottocento

Gli “echi della modernità” rappresentati, in primo luogo, dalle strade ferrate incominciarono a fare capolino nel sonnacchioso borgo rurale di Lambrate nella seconda metà dell’ottocento. Sono gli inizi di un vasto processo di modernizzazione che, nello svolgere di pochi decenni, produrranno profonde trasformazione sul nostro territorio.
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elicotero di Forlanini
Nella seconda metà dell’ottocento, lo stesso nucleo centrale della Lambrate Superiore ed Inferiore incominciano a dotarsi di strutture e servizi fino a quel momento assenti.

Nel 1875 Lambrate ha un nuovo sindaco, il Rag. Egidio Folli che restò in carica per ben 36 anni (1911) e che in seguito venne ricordato nella toponomastica cittadina. E in quegli anni di fine ottocento le “novità” non mancarono di certo. Cita il Bellavita nel suo bel libro sulla storia lambratese* che un cantastorie alla sagra di Lambrate del 1877 cantava di aver visto volare una strana macchina che, con ogni probabilità, era l’elicottero progettato dall’ing. Forlanini che nel giugno di quell’anno, ai giardini pubblici di Milano, si librò in volo fino a 13 metri di altezza per una ventina di secondi.

Sempre a fine Ottocento, esattamente nel 1886 vengono inglobate nel comune di Lambrate le cascine San Pietro (oggi sede del vivaista Galbiati in via Rombon) e la cascina Acquabella (sempre in via Rombon vicino all’istituto Sacro Cuore) con i relativi territori. Il comune raggiunge così la sua massima estensione (946 ha) prima dell’annessione a Milano del 1923.

Una nota sulla cascina Acquabella: oggi, avendo perso molti dei terreni agricoli, a causa dell’espansione delle reti stradali, giace in stato di abbandono, anche se mantiene intatti i suoi corpi di fabbrica e un discreto spazio verde tutto intorno ad essa.

Infine, Il giorno 11 novembre del 1890, festa di San Martino, in via Conte Rosso vengono inaugurate contemporaneamente il nuovo Palazzo comunale (civico n°14 – ora giardinetti pubblici) e, di fronte ad esso, il nuovo edificio scolastico, tuttora esistente, seppur fortemente rimaneggiato da una successiva ristrutturazione.
I nuovi edifici pubblici sono il simbolo più evidente di un salto di qualità del nostro territorio che da comune prettamente rurale assume connotati più “urbani”.

Consultando la guida Savallo del 1893, preziosa fonte documentaria per ricostruire la storia della nostra città, Lambrate contava 2352 abitanti e, tra le novità del periodo disponeva di Ufficio Postale e di Posto Telefonico ubicati all’interno del Municipio.


* Bellavita P., Lambrate storia e storie, La Tipografica, Gessate 1998

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