Ensemble Harmonia Cordis. Tenebrae et Lux

Un concerto di musica corale polifonica nella piccola chiesa del cimitero di Pasturo in Valsassina. Potente scontro di luce e tenebre nella riproposizione di un rito antico.
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Valsassina 2 ape web
Si torna al villaggio tanto caro ad Antonia Pozzi in quel di Pasturo per assistere a un concerto vocale di musica sacra che viene officiato nella chiesa di S. Andrea al Cimitero, a pochi passi dalla tomba della poetessa.
La chiesa ha origini nel lontano XIII secolo e conobbe il suo massimo splendore, dopo restauro che ne modificò l’originario impianto medioevale, nel ‘600.
Oggi, dopo aver rischiato l’abbattimento e addirittura l’allagamento, conserva un suo fascino asciutto nella pur evidente necessità di un nuovo restauro che la recuperi definitivamente alle iniziative, non solo religiose, della comunità.

Sull’altare si esibisce l’Ensemble corale Harmonia Cordis, diretto da Giuditta Comerci: belle voci bene educate, specializzate in musica sacra del repertorio polifonico e nel canto ambrosiano e gregoriano.

Il programma ha come esprit dichiarato il contrasto benefico tra le tenebre e la luce, che il sottotitolo del concerto, “dai responsori delle tenebre del Venerdì Santo alla luce del Risorto”, ben definisce.
Il coro si cimenta, tra gli altri, con brani a cappella di Tomàs Luis de Victoria, musicista spagnolo attivo soprattutto in Italia nella seconda metà del XVI secolo, Andrea Gabrieli, Gregor Aichinger, padre Giovanni Battista Martini e Manuel Cardoso.
Proprio al de Victoria si deve il responsorio Tenebrae factae sunt che costituisce un momento molto suggestivo del concerto: si spengono le luci artificiali mentre vengono calati i candelabri appesi al soffitto e accese le relative candele in modo che ritorni ancora la luce, più calda, più naturale.
Il brano segue la liturgia del Mattutino nell’Ufficio delle tenebre quando, per sconfiggere il buio della morte, venivano accese le candele di un candelabro a quindici bracci detto, per la sua forma triangolare, “saetta”.
Le forti tonalità delle voci si esaltano poi nell’esecuzione del responsorio Christus factus est: la luce è tornata.
Il concerto si esprime a livelli commoventi tra simbolismi religiosi e abilità canore, raccontando una spiritualità di cui forse si è perso il senso. Forti le suggestioni musicali e culturali che rimandano a un mondo in cui la religiosità popolare si intrecciava con la maestria di raffinati musicisti. Di pari forza comunicativa sono i canti del Mistero presenti nelle tradizioni popolari come ben sanno e ben ripropongono i Baraban, associazione culturale ed ensemble musicale che ben conosce le voci del popolo.
La chiesa gremita di pubblico tributa il giusto riconoscimento all’Ensemble e agli organizzatori dell’evento.

Il progetto Voces, festival di musica tradizionale e antica promette ancora appuntamenti allettanti in Valsassina e nel lecchese almeno sino a ottobre.
Resta da dire che l’Ensemble Harmonia Cordis ha casa a Milano, dove spesso si esibisce durante la messa vespertina domenicale presso la Basilica di San Calimero. Nel suo repertorio compaiono anche canti della tradizione profana, eseguiti con altrettanta capacità vocale.

Per approfondire gli argomenti:
www.voces.artemusicfestival.it
oppure su facebook
https://www.facebook.com/pages/Ensemble-Vocale-Harmonia-Cordis/106275739446351

Massimo Cecconi


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