Il Crespi continua ad offrire servizi ed eventi alla zona, ma nessuno è interessato alla sua gestione, o forse non è così?

Il Centro Sportivo Crespi continua ad offriere nuovi servizi ed eventi, eppure sono già due bandi di gara di affidamento che vengono disertati.
Perchè? E' proprio vero che non c'è interesse alla sua gestione?
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Crespi 01
In questi giorni al Crespi parte un'iniziativa che vede ZeroGravity, un'associazione molto attiva presso il centro,  organizzare, in collaborazione con il Consiglio di Zona 3, lo Zero-Gravity Beach Park.
Questa iniziativa fa seguito alla seconda edizione del Summer Camp organizzato dalla Union Rugby, altra associazione attiva presso il Crespi, e alla messa in palio, il 21/6, del titolo di boxe dei superleggeri da parte di De Donato proprio presso il Crespi.

Tante attività, tanto interesse, eppure i due bandi del comune per l'assegnazione della convenzione di gestione del centro sono andati deserti.

Il Consiglio di Zona 3 aveva dettato, nel gennaio dello scorso anno, la loro linea guida per la prossima gestione del Centro Sportivo Crespi, delibera che coinvolgeva le Associazioni e Società Sportive di base presenti in Zona 3 e aveva come principio il maggior accesso possibile ai cittadini, con garanzia di qualità e costi. Un atto coraggioso che voleva essere un principio fondante sul sistema di affidamento in Concessione dell'impiantistica sportiva comunale.

Rispondendo alla richiesta del Consiglio di Zona,  si era anche formata una cordata di associazioni interessate alla  gestione del Centro Sportivo Crespi, ma, nella fase di analisi costi-benefici, è miseramente arenata di fronte alla mancata presa in carico da parte del Comune di alcune spese di adeguamento strutturale, come, ad esempio, la rimozione e sostituzione dei tetti delle palestre, attualmente in Ethernit, e la messa in sicurezza delle tribune del campo di rugby.

La realtà vuole che il Centro Sportivo Crespi perda ogni anno circa 250.000 € di costi di gestione e che abbia bisogno di un'importante lavoro di intervento, sia per la sistemazione strutturale, sia per il ripristino delle funzionalità esistenti, a volte, vedi campo di calcetto, non più usufruibili a causa del loro degrado.

Come può il Comune pensare di togliersi un costo di gestione così importante (in effetti è a carico a Milano Sport, ma poi è il Comune a rifinanziare annualmente il deficit) e scaricarlo sul concessionario?
O il Comune decide un piano di ristrutturazione per consegnare al Concessionario un impianto funzionante e adeguato, oppure deve trovare il modo di agevolare l'investimento da parte del Concessionario.
Il lavoro dell'Officine per la Città avevano identificato alcuni punti per facilitare la presa in carico da parte di consorzi o cordate di Associazioni/Società Sportive di base di impianti comunali:
  • l'impegno del Comune a fornire tariffe super agevolate per elettricità, acqua e gas o, in alternativa, un investimento teso al miglioramento energetico delle infrastrutture, in modo da ridurre fortemente  quello che rappresenta il costo maggiore di gestione
  • l'annullamento della Tassa Rifiuti o la sua forte riduzione
  • il comune impegno dell'Assessorato allo Sport e dell'Assessorato alle Politiche Sociali affinché lo Sport venga utilizzato maggiormente quale mezzo di emancipazione, dirottando anche finanze volte a questo scopo
  • lo spostamento fisico di Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) presso impianti sportivi, per rendere possibile un lavoro comune sui giovani finalizzato alla non dispersione, con conseguente dirottamente di parte dei fondi sull'impiantistica
  • gestione del verde pubblico presente nei centri sportivi da parte del Comune e non a carico dei Concessionari
Questi punti sono da applicarsi, ovviamente, a fronte dell'impegno da parte dei Concessionari di applicare tariffe calmierate e all'impegno di un'azione volta al miglioramento non solo sportivo ma anche sociale e all'apertura dei centri ad altre Associazioni/Società sportive operanti in zona finalizzato alla fruizione degli impianti da partedel più grande numero di cittadini .

Queste riflessioni vogliono essere anche una risposta alle domande poste dal dottor Moneta (direttore dell'Assessorato allo Sport) che, intervenuto in Commissione Sport del 24/6, rilanciava alle accuse di non aver riconosciuto le richieste della Zona e della cordata di Associazioni, chiedendo indicazioni su come fare. Io risposi, provocatoriamente, che sarebbe bastato che andasse a rileggersi il lavoro fatto dalle Officine che poi è stato ripreso dal programma elettorale di Pisapia.

Io penso che uno dei punti fondamentali dell'agire di un'amministrazione sia il far valere i princìpi politici che sono alla base del programma elettorale per cui sono stati eletti. Il timore è che molti di questi punti si stiano arenando di fronte ad una dirigenza comunale, ereditata dalle scorse amministrazioni, non pienamente coinvolta in questi cambiamenti. Inoltre, in un momento di grave crisi finanziaria che intristisce i bilanci comunali, è fondamentale, per dare maggiori risposte ai cittadini, ottimizzare percorsi ed azione da parte dei diversi Assessorati .


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