A teatro a teatro: La stagione 2013/2014 del Teatro Menotti

Una presentazione/spettacolo della prossima stagione del Teatro Menotti con un programma, come ha spiegato il direttore artistico Emilio Russo, caratterizzato da una forte vena di follia. ()
Mercuzio non vuole morire photo Carlo Gattai
Tante parole e tanta musica per la prossima stagione del Teatro Menotti che sottolinea così una sua vocazione alla leggerezza impegnata. Parola, musica, mito sono la chiave di lettura per interpretare un percorso artistico che affronta classici del teatro classico e del teatro contemporaneo, comicità e lirica, letteratura e buona musica d’autore.
L’inizio è strepitoso. Per due soli giorni (5 e 6 ottobre) saranno in scena gli attori della Compagnia della Fortezza che portano con loro una storia che è cresciuta all’interno del carcere di Volterra e che si è mostrata al mondo intero con grande forza emotiva. Qui andrà in scena Mercuzio non vuole morire. La vera tragedia in Romeo e Giulietta (in apertura, una foto della piece) che rilegge con occhi diversi la tragedia shakespeariana. Imperdibile. Attenzione: è previsto il coinvolgimento del pubblico.
Dal 5 novembre Alarico Salaroli e Marco Balbi, con la regia di Emilio Russo che, per ottimizzare, dirigerà in stagione ben cinque spettacoli, saranno in scena con Don Cisciotte-Opera Pop, una rilettura tragicomica del capolavoro di Cervantes.
Il grande teatro contemporaneo approda al Menotti con Lo zoo di vetro di Tennessee Williams nell’interpretazione, molto attesa, di Arturo Cirillo, che ne è anche il regista, e Milvia Marigliano. È un debutto nazionale della trasposizione di un dramma che continua a essere rappresentato per la sua attualità. Dal 9 al 26 gennaio 2014.

Due sole date (31 gennaio e 1 febbraio 2014) anche per Chisciottimisti che vede in scena, in una curiosa ma collaudata compagnia, Erri De Luca (nella foto), Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi alla scoperta della follia ottimistica del “cavaliere dalla triste figura”.
John Osborne rappresentò nella metà degli anni ’50 una nuova prospettiva del teatro inglese e europeo. Un teatro che interrogava se stesso sulle angosce e sulle ansie delle nuove generazioni di allora. Quasi sessant’anni dopo ritorna Ricorda con rabbia per la regia di Luciano Melchionna e l’interpretazione, tra gli altri, di Stefania Rocca. La rabbia sembra essere una presenza costante anche nei giovani dei nostri giorni. Assisteremo a un confronto generazionale. Con rabbia. Dal 4 al 9 febbraio 2014.
Un ritorno al Teatro Menotti anche per Filippo Nigro con Pretty. Un motivo per essere carini, una commedia degli equivoci, feroce ed esilarante. Per la regia di Fabrizio Arcuri, dall’11 al 23 febbraio 2014.
Ancora un classico del teatro italiano che ha come autore Eduardo De Filippo: Sik Sik. L’artefice magico, comicità pura con risvolti amari, un una versione poco rappresentata. Alla regia Pierpaolo Sepe che promette una riflessione sulla Napoli di oggi e, in scena, Benedetto Casillo. Dal 25 febbraio al 9 marzo.
Sempre a marzo (dall’11 al 23), Matteo Tarasca, “per credere alle cose impossibili”, mette in scena Alice rivisitata in un contesto manicomiale, con Romina Mondello.

La musica trionfa invece ne Il flauto magico (Papageno nella foto) che l’Orchestra di Piazza Vittorio, campione di interculturalità, proporrà dal 25 al 29 marzo. Una rilettura moderna dell’opera di Mozart in sei lingue e infiniti ritmi, un coro multiculturale a sottolineare l’universalità della musica.

Ci si avvia a fine stagione con Il tramonto sulla pianura di Guido Conti, un interessante esperimento con attori anziani non professionisti che verranno coinvolti in stage e laboratori. La regia è di Emilio Russo.
Qui e là, nel corso dell’intera stagione, qualche gradito ritorno come Agnes Browne con l’eterea Lucia Vasini e Bennisuite, oltre alla ripresa, si dice a furor di popolo, di All’ombra dell’ultimo sole, omaggio doveroso al genio di Fabrizio De Andrè, proposto al Menotti per il terzo anno consecutivo.
Nel corso della conferenza stampa, introdotta da Emilio Russo, sono stati proiettati filmati delle opere in cartellone e qualche divertente anticipo dal vivo con Lucia Vasini, Alarico Salaroli, Marco Balbi e l’irriverente verve musicale della Microband. Non ci si è annoiati.
La stagione, anche in onore di Enzo Jannacci che è stato spesso ospitato da questo teatro, è dedicata a Scarp de’tenis, il mensile della strada.
Per favorire la partecipazione del pubblico, da subito il Teatro Menotti mette in vendita 10mila biglietti a 10 euro, mentre per sapere tutto ma proprio tutto sulla prossima stagione basta visitare il sito www.tieffeteatro.it
Il teatro non vuole (non deve) morire.
Dimenticavo, il motto della stagione recita: ”Mi piacciono i matti, dicono la verità un po’ più spesso delle persone normali”. Ben detto.

Massimo Cecconi

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