Cinema una volta (seconda parte)


Una volta Milano era la città dei cinema. Nel centro storico operavano decine di sale di prima visione e tutti i quartieri della città avevano le loro sale di seconda e di terza visione. Sul filo della memoria, ripercorriamo il territorio per ricordare i cinema d’antan.
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cinema arcobaleno
L’asse  principale dei cinema della zona si sviluppa, naturalmente, lungo Corso Buenos Aires. Alla sua sinistra, dal centro alla periferia, in viale Tunisia, opera ancora il Cinema Arcobaleno, aperto nell’autunno del 1955 e divenuto nel 2000 una multisala di prima visione che garantisce un'interessante programmazione.

Dove c'era un cinema, ora c'è...
Alla destra del corso, in via Cadamosto, c’era, a partire dal 1935, il Cinema Littorio che, nel 1944, assume il nome di Cinema Alhambra che ospitava anche spettacoli di varietà. Chiuso nel 1962 è ora sede di un posto di Polizia.

Ancora sulla sinistra del corso, in via San Gregorio 3, nel 1905 viene fondato il Cineteatro Modena, sull’area dell’ex Lazzaretto che era stato demolito alla fine dell’800. Nei primissimi anni è prevalente l’attività teatrale con, in abbinata, proiezioni cinematografiche che, nel tempo, diventano predominanti. La sala è spesso frequentata dalla ligèra milanese, con ricorrenti risse durante gli spettacoli. Nel 1922 qui si esibisce anche la Compagnia dei Colla. La sala assume una marcata vocazione di cinema di quartiere con la formula “due film al prezzo di uno”.
Nel 1959 il cinema viene ristrutturato dall’architetto Vico Magistretti e presenta, curiosamente, la platea in leggera salita verso lo schermo. Dopo anni senza infamia e senza lode, la sala chiude nel 1985. Al suo posto opera ora un piccolo supermercato.

Un "politeama" milanese
Sempre lungo il corso, all’incirca all’altezza di piazza Lima, sono segnalate quattro sale cinematografiche. La più antica è quella del Cinema Puccini, nata agli inizi del ‘900 come Politeama Milanese, ambito in cui si rappresentava teatro popolare, ma si tenevano anche incontri di boxe e spettacoli equestri. Dal 1930 opera esclusivamente come teatro (lirica e rivista), ospita i balletti della Scala, dopo il bombardamento di quel teatro, e spettacoli di varietà con la partecipazione di Wanda Osiris, Macario e Renato Rascel, alternando ad essi proiezioni cinematografiche.
Nel 1953, si esibisce Buster Keaton (in compagnia c’era anche Gino Bramieri) e continua a operare  come cinema di prima visione sino al 1986, anno della sua chiusura, dopo aver ospitato negli anni ‘70 anche spettacoli di spogliarello.
Ora lo spazio ospita una bellissima multisala teatrale ottimamente gestita dal Teatro dell’Elfo.

Film e varietà
Accanto al Puccini, si segnala dal 1909 il Cinema Venezia, una terza visione popolare, che nel 1973 riapre come Cinema Tiffany, di prima visione. La chiusura è del 1998 ed ora è un negozio di abbigliamento.

Ma nella stessa galleria del Puccini, nel 1976 aprì i battenti il Cinema Fiammetta con velleità di prima visione. Ebbe vita breve. Chiuse nel 1986 ed ora al suo posto ci sono un albergo e un bar.

Sull’altro lato del corso, per molti anni ha operato il Cinema Astor, ospitato nel Palazzo Argentina progettato da Bottoni e Ulrich nel 1949. Il cinema apre nel 1955 come proseguimento di prima visione. Nel 1991, inesorabilmente, diviene cinema a luci rosse e chiude definitivamente nel 2009.

Altri testi ricordano l'esistenza in corso Buenos Aires del Cinema Pace, costruito intorno agli anni '20 del secolo scorso. Era sala di seconda visione che ospitava spesso spettacoli di varietà. Qui si esibirono, tra gli altri, i fratelli De Rege.

La prima sala per il sonoro
In via Vitruvio, dal 1929 al 1989 opera il Gran Cinema Teatro Impero che è la prima sala milanese in cui viene sperimentato il sonoro. Anche qui il cinema convive con la rivista (Gorni Kramer, Luciano Tajoli, i Cetra…) per poi decadere nel 1980 in  cinema a luci rosse. Al suo posto ora c’è un grande parcheggio per automobili.

Cinema d'essai
Quasi alla fine del corso, al numero civico 74, apre nel 1918 il Cinema teatro Triestino, cinema “povero” con prezzi estremamente popolari. Nel 1931, la denominazione della via si trasforma in piazza Argentina e nel 1933 il Cinema Argentina assume il nome della piazza. In quegli anni era usuale la presenza davanti al cinema di imbonitori che invitavano i passanti ad entrare.
I gestori del cinema si segnalano per la loro intraprendenza, a partire dagli anni ’60 nell’atrio era collocato un cartellone per raccogliere i suggerimenti degli spettatori sul programma. Vennero organizzate “maratone” tematiche con relative spaghettate di mezzanotte. Malgrado una interessante programmazione d’essai, il cinema cessa l’attività nel 1990.

Lunga vita invece al Cinema Palestrina che, dal 1936, grazie alla Parrocchia del Santissimo Redentore di via Palestrina, garantisce un’ottima programmazione d’essai e svolge un’importante funzione di cinema (di qualità) di quartiere.




Per chi volesse approfondire questi temi, si rimanda al sito www.giusepperausa.it che offre notizie e documenti veramente interessanti sui cinema milanesi.



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Re: Cinema una volta (seconda parte)
08/05/2012 Mario Nuzzo
C'era anche il cinema Leonardo da Vinci, che adesso è diventato stabilmente un teatro gestito dalla compagnia teatrale Quelli di Grock.


 
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