Derivati Milano, Albertini:carte distrutte.Moratti: noi truffati

Apre il processo per truffa aggravata ai danni di Palazzo Marino contro Jp Morgan, Deutsche Bank , la filiale londinese di Ubs  e quella di Dublino di Depfa Bank, insieme a due ex funzionari del Comune e 11 funzionari degli istituti di credito. ()

Alcuni documenti del Comune di Milano relativi ai contratti sui derivati sono stati "sicuramente distrutti", e il fatto che la magistratura non abbia indagato in proposito costituisce "una lacuna epocale".

Lo ha dichiarato oggi l'ex sindaco Gabriele Albertini nella deposizione al processo sui derivati, che vede imputate quattro banche estere e 13 persone, mentre nella stessa udienza, l'ex sindaco Letizia Moratti ha parlato di una presunta truffa ad opera delle banche.

Sui documenti dell'amministrazione comunale milanese che attestavano la convenienza economica dei contratti derivati, e che risultano spariti, Albertini ha spiegato che "sono stati sicuramente distrutti".

"E' impossibile che non ci fossero, perché sono stati sicuramente redatti dai dirigenti" in quanto lo prevede la legge, ha precisato l'ex sindaco, aggiungendo che "la procura dovrebbe indagare su questo, e il fatto che finora non lo abbia fatto è una lacuna epocale".

In proposito, il pm Alfredo Robledo, parlando al termine dell'udienza, ha detto che i calcoli di convenienza del Comune non sono spariti, ma piuttosto non sono mai stati fatti.

Albertini si è poi soffermato sui rapporti con le banche, che "sicuramente non hanno fatto un'operazione di beneficenza: avevano un guadagno".

"Quale fosse esattamente il guadagno delle banche io non lo sapevo... so però che c'era un documento in cui le banche si impegnavano a fare il prestito col migliore tasso di mercato e, qualora fossero state inadempienti, a risarcire il Comune".

"E' un must per un Comune calcolare la convenienza economica, è una cosa imposta dalla legge", ha detto ancora Albertini.

"TRUFFATI DALLE BANCHE"

"Riteniamo di essere stati truffati dalle banche", ha detto Moratti in aula.

Alla domanda di un avvocato sul perché allora non abbia presentato una denuncia penale, l'ex sindaco ha risposto: "Perché c'era un'indagine in corso".

Riguardo al fatto che le banche, relativamente ai fatti contestati, fossero al tempo stesso controparti contrattuali e advisor, parlando coi giornalisti Moratti ha ammesso che "avere un advisor indipendente sarebbe stato per il Comune una maggiore tutela".

Durante la deposizione, in più passaggi, Moratti ha sottolineato che a lei spettava il compito di fissare le linee guida politiche e non la gestione delle operazioni finanziarie, e ha detto di non avere mai incontrato le banche.

"Ho agito nel'interesse del Comune e dei cittadini", ha aggiunto al termine dell'udienza.

Per la vicenda, che ha al centro uno swap trentennale del 2005 tra il Comune di Milano e le banche su un bond bullet da 1,68 miliardi di euro in scadenza nel 2035, sono a processo con l'imputazione di truffa aggravata ai danni di Palazzo Marino Jp Morgan, Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) , la filiale londinese di Ubs (NYSEArca: DJCI - notizie) e quella di Dublino di Depfa Bank, insieme a due ex funzionari del Comune e 11 funzionari degli istituti di credito.

L'accusa sostiene che gli imputati abbiano truffato Palazzo Marino guadagnando illecitamente oltre 100 milioni di euro.

La vicenda ha preso il via nel 2008 quando il gruppo consiliare del Pd a Palazzo Marino aveva depositato alla procura un esposto sulle operazioni in strumenti derivati effettuate dal Comune, in cui si chiedeva l'applicazione del reato di truffa a carico dei quattro istituti di credito.


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha