A teatro e al cinema…a piedi: Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere

Un bel film documentario sul Gran Lombardo che la Cineteca Italiana presenta a partire dalla fatidica data del 21 maggio. C’è da ingegnarsi. Astenersi perdigiorno. ()
carlo emilio gadda web
Il Gran Lombardo (essendo nato a Milano il 14 novembre 1893) Ingegner Carlo Emilio Gadda morì in quel di Roma (straniero in patria?) il 21 maggio 1973, orsono anni quaranta.
A partire dal 21 maggio 2013 (quarant’anni dopo) la Cineteca Italiana presenta nella sala Alda Merini di Spazio Oberdan della Provincia di Milano il documentario di Mario Sesti Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere che, del massimo scrittore del Novecento italiano, racconta e fa raccontare le sublimi ambiguità letterarie e umane.

Le fiamme, come sostengono nella presentazione della serata della prima Giorgio Pinotti e Matteo Codignola, cultori della materia, potrebbero essere anche quelle del racconto L’incendio di via Keplero che rappresenta, non a caso, la colonna vertebrale del documentario nella lettura interpretativa di Pino Calabrese, ripreso in una performance presso il Teatro Valle Occupato. Calabrese bene assimila l’ironico testo di Gadda con qualche caduta fonetico/interpretativa quando inciampa nei milanesismi dell’Ingegnere che maliziosamente infarciscono il testo.

Conduce le danze nel video Sergio Rubini con dotte citazioni letterarie, intervengono Fabrizio Gifuni, grande interprete a teatro di testi gaddiani, e, tra altri, Maurizio Barletta che, infante, conobbe e frequentò Gadda di cui ricorda le abitudini maniacali tra cui, curiosamente, osservare le persone che escono dalla messa.

Il documentario, ben sostenuto dalle musiche nervose di Teho Teardo e dalle calligrafiche animazioni di Annalisa Corsi, altrettanto ben introduce alle complicatissime vicende gaddiane, al suo linguaggio corrosivamente innovativo, alle sue ritrosie umane, alle ambiguità nei confronti del fascismo, della guerra, dell’Italia. Manca forse proprio la straordinaria “lombardità” di Gadda, quella degli irresistibili racconti (oltre Keplero, naturalmente) e de La cognizione del dolore, di cui abbiamo nelle orecchie, e soprattutto nel palato, il pirobutirro e una sleppa di croconsuelo.
Il documentario svela anche l’uomo di pochi affetti (il fratello aviatore morto nella Prima guerra mondiale, la madre) e di nessun amore (etero/omo) conosciuto. Un signore grande, grosso e ingombrante di cui Valentino Bompiani dice: “Ha un alone come un motore surriscaldato”.

Maurizio Barletta lo definisce, con bella parola, “aggrondato” in quel suo “congedo permanente dalla vita” che sa però scherzare con qualche raro amico, che sa però scrivere oltre ogni immaginazione. Inventore instancabile di neologismi, meticciatore di lingue e dialetti, grande pittore di opere d’inchiostro.

La prima replica del film sarà domenica 26 maggio (ore 17 e 21), sempre domenica (ore 15 e 18.30) non perdetevi la riproposizione di Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi che è l’unico (bel) film tratto da un romanzo di Gadda (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana), dove il milanesissimo autore si misura con il dialetto romanesco. C’entra poco, ma si ricorda qui l’eloquio di Marco Ferreri che parlava un buffo romanesco milanesizzato (omaggio a Gadda? Chissà…).
Il documentario viene poi ripetuto in proiezioni varie sino al 1 giugno.
Per date, orari e modalità d’accesso vale sempre l’indicazione di consultare il sito www.cinetecamilano.it e/o i tamburini dei quotidiani.
Nella sera della prima la sala di Spazio Oberdan era felicemente piena in ogni ordine e grado di posto. Il film meriterebbe così anche per le proiezioni successive. Chi non è gaddiano lo può sempre diventare.

Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere
di Mario Sesti
con Sergio Rubini, Fabrizio Gifuni, Pino Calabrese, Maurizio Barletta, Paola Italia
Italia, 2012, col. E b/n, 72’

Massimo Cecconi


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