Sia lode ora a uomini di fama: Roberto Denti
Nella nostra zona ci sono e ci sono state persone importanti che contribuiscono e hanno contribuito al progresso sociale, civile e culturale della nostra città e del nostro Paese. L’occasione di conoscerle è un modo per stare nella storia e nelle stagioni.
(Massimo Cecconi)23/05/2013
Roberto Denti non c’è più. Scrittore di mille avventure, avventuroso propagatore della letteratura per l’infanzia, coraggioso inventore, con la moglie Gianna Vitali, della Libreria dei ragazzi di Milano.
Un esempio di coerenza e di intraprendenza in un percorso non facile durato oltre quarant’anni.
La terra gli sarà lieve.
All’apparenza era un po’ burbero. Sembrava un professore, che so... di semantica o di matematica, che non avesse tanta voglia di dare confidenza al mondo. Poi, quando iniziava a parlare, soprattutto se ti aveva preso in simpatia, svelava con piacere quasi infantile tutto il suo mondo di amante, cultore, diffusore del libro e della lettura. E molto altro.
Nato a Cremona nel 1924, approdò a Milano dopo la guerra nel 1946 dopo essersi qualificato renitente alla leva della Repubblichina di Salò (in carcere leggeva il Don Chisciotte) e dopo aver fatto il partigiano. Quindi persona schierata, molto schierata, poco istituzionale.
Nel 1971 la svolta, incontra in un viaggio in Mongolia Gianna Vitali che diventerà sua moglie e, soprattutto, sua insostituibile complice nel realizzare un sogno mirabolante.
Nel 1972, i due “sventurati”, come ironicamente diceva Roberto, aprono in via Tommaso Grossi a Milano la prima Libreria per ragazzi d’Italia e affrontano un’avventura da far tremare i polsi in una società dove la lettura, anche grazie allo strapotere della televisione, è una reietta cenerentola.
Roberto Denti e Gianna Vitali compresero che “i bambini non camminano, corrono”, che occorre fornire loro materia sana per crescere e diventare adulti in modo armonioso ed equilibrato.
La Libreria dei ragazzi divenne ben presto un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie, la scuola, le biblioteche che là trovavano il lavoro intelligente e propositivo di librai un po’ speciali, che leggevano persino i libri o che avevano il coraggio di confessare di non averli letti, se non era il caso di leggerli.
Questi librai un po’ speciali inventano per la loro speciale libreria scaffali che consentano di posizionare i libri di faccia e non di costa, affinché i bambini potessero vedere le copertine e potessero scegliere le loro storie. Questi librai sono convinti che “il libro mi fa pensare di non essere quello che sono”, che leggere vuol dire esercitare la fantasia e lo spirito critico, il sogno e la frequentazione consapevole della realtà.
Roberto Denti era un maestro in questo, un nobile educatore di civiltà, a sua volta scrittore di storie fantastiche, grande affabulatore contagioso e infaticabile.
I suoi amici erano Gianni Rodari, Marcello Bernardi, Roberto Piumini, Bianca Pitzorno, Rosellina Archinto, Mario Lodi, Pinin Carpi. Persone eccellenti che sanno lavorare di fantasia e che sanno, soprattutto, “difendere i bambini dalle scelte degli adulti”.
La Libreria si trasferisce poi nell’enorme “miniera”, in tutti i sensi, di via dell’Unione e, più recentemente, risorge al sole nelle grandi vetrine di via Tadino. Roberto Denti e Gianna Vitali hanno abitato sino a pochi giorni fa in via Gustavo Modena, in un’appartenenza totale alla città che li ha conosciuti, riconosciuti, apprezzati.
Con Roberto se ne va una parte importante della letteratura per i ragazzi, quella parte più legata allo stretto rapporto tra libraio e lettore e poco importa che qui il lettore potesse avere pochi anni di vita e potesse addirittura gattonare tra gli scaffali di una libreria già, senza retorica alcuna, leggendaria.
Roberto Denti mancherà a molti.
A tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con cui, a tutte quelle migliaia di persone che sono diventate adulte leggendo i libri acquistati presso la Libreria dei ragazzi di Milano.
Massimo Cecconi
Un esempio di coerenza e di intraprendenza in un percorso non facile durato oltre quarant’anni.
La terra gli sarà lieve.
All’apparenza era un po’ burbero. Sembrava un professore, che so... di semantica o di matematica, che non avesse tanta voglia di dare confidenza al mondo. Poi, quando iniziava a parlare, soprattutto se ti aveva preso in simpatia, svelava con piacere quasi infantile tutto il suo mondo di amante, cultore, diffusore del libro e della lettura. E molto altro.
Nato a Cremona nel 1924, approdò a Milano dopo la guerra nel 1946 dopo essersi qualificato renitente alla leva della Repubblichina di Salò (in carcere leggeva il Don Chisciotte) e dopo aver fatto il partigiano. Quindi persona schierata, molto schierata, poco istituzionale.
Nel 1971 la svolta, incontra in un viaggio in Mongolia Gianna Vitali che diventerà sua moglie e, soprattutto, sua insostituibile complice nel realizzare un sogno mirabolante.
Nel 1972, i due “sventurati”, come ironicamente diceva Roberto, aprono in via Tommaso Grossi a Milano la prima Libreria per ragazzi d’Italia e affrontano un’avventura da far tremare i polsi in una società dove la lettura, anche grazie allo strapotere della televisione, è una reietta cenerentola.
Roberto Denti e Gianna Vitali compresero che “i bambini non camminano, corrono”, che occorre fornire loro materia sana per crescere e diventare adulti in modo armonioso ed equilibrato.
La Libreria dei ragazzi divenne ben presto un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie, la scuola, le biblioteche che là trovavano il lavoro intelligente e propositivo di librai un po’ speciali, che leggevano persino i libri o che avevano il coraggio di confessare di non averli letti, se non era il caso di leggerli.
Questi librai un po’ speciali inventano per la loro speciale libreria scaffali che consentano di posizionare i libri di faccia e non di costa, affinché i bambini potessero vedere le copertine e potessero scegliere le loro storie. Questi librai sono convinti che “il libro mi fa pensare di non essere quello che sono”, che leggere vuol dire esercitare la fantasia e lo spirito critico, il sogno e la frequentazione consapevole della realtà.Roberto Denti era un maestro in questo, un nobile educatore di civiltà, a sua volta scrittore di storie fantastiche, grande affabulatore contagioso e infaticabile.
I suoi amici erano Gianni Rodari, Marcello Bernardi, Roberto Piumini, Bianca Pitzorno, Rosellina Archinto, Mario Lodi, Pinin Carpi. Persone eccellenti che sanno lavorare di fantasia e che sanno, soprattutto, “difendere i bambini dalle scelte degli adulti”.
La Libreria si trasferisce poi nell’enorme “miniera”, in tutti i sensi, di via dell’Unione e, più recentemente, risorge al sole nelle grandi vetrine di via Tadino. Roberto Denti e Gianna Vitali hanno abitato sino a pochi giorni fa in via Gustavo Modena, in un’appartenenza totale alla città che li ha conosciuti, riconosciuti, apprezzati.
Con Roberto se ne va una parte importante della letteratura per i ragazzi, quella parte più legata allo stretto rapporto tra libraio e lettore e poco importa che qui il lettore potesse avere pochi anni di vita e potesse addirittura gattonare tra gli scaffali di una libreria già, senza retorica alcuna, leggendaria.
Roberto Denti mancherà a molti.
A tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con cui, a tutte quelle migliaia di persone che sono diventate adulte leggendo i libri acquistati presso la Libreria dei ragazzi di Milano.
Massimo Cecconi
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