Assemblea regionale lombarda del PD: si discute di Europa e di ricostruzione italiana

Con i saluti di Giuliano Pisapia, lo scorso sabato, 14 gennaio, si è svolta al Teatro Elfo-Puccini l’Assemblea regionale del PD lombardo, il cui tema è stato “Più Europa, più futuro”.
La mattina sulle idee per il rilancio dell’Europa, con la partecipazione di vari deputati del parlamento europeo, e il pomeriggio sul tema della ricostruzione dell’Italia.
Qui offriamo un resoconto, semistenografico, dei principali interventi del pomeriggio, in cui sono intervenuti il sindaco di Torino Piero Fassino, Giuliano Pisapia e il segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani.


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assemblea regionale PD
Il primo intervento è di Monica Chittò, candidata sindaco di Sesto San Giovanni.

Ricorda la storia industriale di Sesto per dire che la crisi non è colpa solo della politica.

La politica deve valorizzare le possibilità di sviluppo. A Sesto la riconversione delle aree industriali deve indicare una capacità di disegnare il futuro, un nuovo modello di città. Perché Sesto deve tornare a essere vetrina dell’Italia migliore, cha abbia ben chiaro che il futuro è l’Europa.

Con la campagna per le primarie del 22 si deve riaprire il dialogo con i cittadini, dopo lo sbandamento a causa dello scandalo recente, anche se la ferita è ancora profonda.

Dopo di lei interviene Onorio Rosati, Segretario della Camera del lavoro.

Riconosce a Monti serietà. E il merito di aver ricompattato i sindacati.

Menziona il vulnus della Fiat, dove la FIOM, che è il sindacato più rappresentativo, non potrà eleggere i propri rappresentanti. Chiede maggior appoggio della politica.

A questo punto entra Fassino, tra applausi scroscianti e prolungati.

Rosati continua dicendo che questo governo almeno non lavora per dividere i sindacati, per isolare la CGIL. “I contenuti della manovra non li abbiamo apprezzati! Sei anni di lavoro in più!! No! Chiederemo che il problema sia affrontato dal prossimo governo eletto.”

Sulla Patrimoniale sostiene che si debba fare “come si fa in Europa.”

La manovra non parla della crescita. Non crea occupazione. Avremo recessione anche 2012 Aumentano le disuguaglianze I sacrifici saranno in grado di risolvere i problemi?

Il centrosinistra deve affrontare lo strapotere dell’economia finanziaria, e superare l’idea che si risana a costo della vendita dei beni degli enti locali.

Ricorda i lavoratori dei treni-notte, ancora sulla torre.

“Il PD è visto dagli incazzati come il partito che appoggia di più questo governo.”

Chiedendo risposte per l’occupazione, le liberalizzazioni e una piattaforma unitaria per superare la crisi, ricorda che “salvammo il paese anche nel 92-93 ma poi venne il ventennio di Berlusconi”

Dunque bisogna creare condizioni per vincere le prossime elezioni.


Dopo di lui Barbara Pollastrini, deputata, sostiene che la crisi produrrà mutamenti profondi.

Ma quali? Un mondo più a destra o un’Europa più unita?

Non si può accettare che siano colpiti i più deboli

Il ruolo del PD deve ripartire dalla difesa dei diritti. Il Cardinale Martini disse che senza diritti e valorizzazione della persona, in particolare di giovani e donne, è impossibile costruire la casa dei doveri. Bisogna ripristinare la legge contro le dimissioni in bianco e sanare l’ingiustizia che colpisce i lavoratori precoci.

I bambini nati qui devono essere italiani a tutti gli effetti.

La destra è in affanno e lega divisa. I sondaggi sono negativi per loro.

Ma c’è un dramma sociale. La disuguaglianza è diventata intollerabile. Si diffonde il disprezzo verso partiti e parlamento. Ma ciò è un pericolo per la democrazia.

Il conflitto sociale ha una carica di vitalità. Bisogna dare voce al disagio sociale, attraverso una politica redistributiva efficace, altrimenti i sacrifici saranno inutili. Il popolo di Milano vinto unendo indignazione e bisogni sociali. Non vogliamo un neocentrismo con il PD in posizione subalterna. Recuperare principi e moralità. Apertura alle associazioni, al mondo cattolico. Ma anche a SEL.

Interviene Piero Fassino, Sindaco di Torino

Inizia ricordando che si è aperta una nuova stagione politica, in cui bisogna ridisegnare anche il ruolo degli enti locali. Ricorda che ANCI (Associazione dei Comuni d’Italia) è stata fondata da don Sturzo. Afferma che il Federalismo è una parola della sinistra.

Riguardo alla crisi degli Enti locali spiega che in 10 anni tutte le manovre ne hanno ridotto le risorse. Fatta 100 la spesa pubblica, 55 è spesa dello Stato centrale. Ma i tagli hanno riguardato lo Stato per il 25%. La spesa delle Regioni è del 25% , ma i tagli sono stati del 55%.

Dunque le manovre hanno penalizzato le autonomie rispetto allo Stato centrale.

Per gli Enti Locali non ci sono più margini. Monti deve riaprire confronto per dare a EL le risorse necessarie. Indica due temi per il PD:

1) Federalismo: fare il tagliando alla riforma. C’è un’enorme differenza tra il Federalismo evocato e centralismo praticato. Non è credibile un Federalismo che determina un irrigidimento del funzionamento degli EL.

Di fatto abbiamo un “doppio centralismo”: dello Stato e delle Regioni, mentre i Comuni sono paralizzati. Lo Stato rimanga fondato sul decentramento e sulla sussidiarietà. A questo deve mirare la riforma.

2) Patto di stabilità: Torino non lo rispetterà. Ci saranno oneri ma il patto è diventato una gabbia insostenibile perché non distingue la qualità della spesa, ossia non distingue tra investimenti e spesa corrente.

A Torino si son fatte grandi opere e investimenti pur con un alto indebitamento. In altre città no.

Come diceva già Jaques Delors e dice anche Monti, bisogna dare una valutazione diversa della spesa per investimenti. Il patto di stabilità nega l’unità tra risanamento, crescita ed equità. E’ cieco!

Fa l’esempio dei 100 dipendenti del Comune di Torino per il funzionamento del Tribunale: non possono essere contabilizzati nel Patto! Anche i grandi eventi, come l’Expo di Milano, devono essere fuori del patto, perché sono grandi investimenti aggiuntivi.

Il Ministro Passera ha annunciato pagamenti in 60 gg. Ma ciò non è possibile de iure.

Bisogna uscire dal patto per poter pagar 200 milioni ai fornitori e spendere per investimenti.

Il governo ha manifestato comprensione per l’uscita di Torino dal patto

Se gli EL operano bene possono rilanciare la funzione del Nord e toglierlo definitivamente alla Lega e alla destra. Il Nord è stato penalizzato, ma resta importante e va rappresentato.

Nel Nord 70% del lavoro dipendente, 70% del lavoro autonomo, 75% del prelievo fiscale.

Il doppio di lavoratori stranieri rispetto al paese, l’ 80% delle esportazioni.

Ricorda il disagio delle imprese che esportano perché paragonano la nostra inefficienza con gli altri paesi. Il Nord non separato ma che traini tutto il paese. Risposte ai suoi problemi non in modo corporativo. Il PD ha un ruolo fondamentale in questa prospettiva, perché la crisi del centrodestra non è ancora esplosa. Le spinte centrifughe sono in accentuazione. Ci vuole una legge elettorale contro la frammentazione. Il PD è di fatto l’unica certezza del panorama politico italiano.

Dopo alcuni altri interventi parla Carmela Rozza, capogruppo del PD al Consiglio comunale di Milano. Sostiene che se il paese non fosse stato sull’orlo del baratro il PD non avrebbe accettatoli governo tecnico, che “non ci rappresenta, ma in queste condizioni lo appoggiamo senza ipocrisie”.

Bisogna approfittare di questa fase per costruire la credibilità e pensare a proposte strutturate per il futuro, in cui gli EL devono essere il fulcro dello sviluppo economico del paese.


A questo punto arriva, un po’ in ritardo, Giuliano Pisapia. Applausi convinti. Rozza vorrebbe interrompere il suo intervento ma la platea non vuole.

Lo termina infatti, e quando sale sul palco, il Sindaco saluta con un CIAO a tutti.

Dice “Ciao perché abbiamo vinto assieme, perché la vittoria non deve restare isolata.

E la premessa per dimostrare che è possibile cambiare il paese. Io ci credo, anche se il momento è difficile. Sono necessarie scelte dolorose, ma insieme impegno per eguaglianza, equità e sviluppo. Questo ci unisce. Ringrazio il PD per aver deciso di partecipare ad un governo che può evitare il disastro, perché le crisi colpiscono i più deboli. Posso salutarvi con Ciao perché un esponente del PD mi ha detto che il popolo del PD mi vede come uno di voi. Io posso dire che sono uno di voi, anzi, dico uno di noi. Il mio è solo un saluto. Ma sono convinto che in questi mesi sbocceranno energie preziose che lavoreranno per evitare il fallimento. Andiamo verso un cambiamento totale. C’è il tema della necessità assoluta di tutelare chi ha sempre pagato, guardando con altro occhio chi ha fatto le sue fortune con l’evasione e con la prepotenza. Il 64% del nord è governato dal centrosinistra. La lega ha fatto le schifezze ma poi si è tirata fuori.

Dobbiamo essere consapevoli che non è più possibile che chi sta al governo poi va in piazza a fare l’opposizione. Per trasformare l’entusiasmo in realizzazioni dobbiamo rafforzare l’unità, sociale, politica ed istituzionale per quando sarà il momento. Non dobbiamo separarci più come è purtroppo successo. Già si vede che Milano è cambiata. Diminuiti del 20% gli affitti delle case popolari per le famiglie a basso reddito. L’Area C sarà vincente e Milano contribuirà a trasformare il paese.

La città sarà più attenta ai bisogni delle persone. Nel rispetto delle appartenenze, ci sarà confronto e dialogo. Come anche verso quei cittadini i cittadini che non hanno più riferimenti politici.

Periodo difficile ma necessario ripartire avendo già un progetto, un programma.

Dobbiamo ascoltare i taxisti, i ferrovieri, chi si sente minacciato dalle liberalizzazioni.

E vincere la sfida per dare risposte ai bisogni degli enti locali. Continuare il dialogo anche con chi oggi non ha la fiducia in noi. Anche per la Lombardia e per il Paese” Termina, tra calorosi applausi, ringraziando Napolitano.

Conclude il segretario Pierluigi Bersani. Iniziando dopo un tripudio di applausi.


Inizia affermando che lo slogan “Prima di tutto l’Italia” non è uno in realtà uno slogan ma una proposta politica, perché il PD concepisce la sua crescita in funzione dello sviluppo del paese.

Preannuncia emendamenti al decreto milleproroghe, in particolare sulle pensioni

Afferma che all’Europa bisogna dire: basta manovre. Perché va bene il risanamento del bilancio, ma bisogna anche difendere l’euro.

Esiste un surplus di debito, dal privato al pubblico, che si scarica sul welfare.

Rilancia la proposta di tassazione delle transazioni finanziarie (lo dice un pò sottovoce, applausi)

La linea Merkel Sarkozy non salva l’Europa: è questa politica che perde la tripla A.

Non si cambia perché c’è un’ideologia (ma non dice qual’ è) Quindi la lotta è anche politica, culturale e ideale. Compito di una piattaforma europea dei progressisti a cui si sta lavorando.

Gli ideologismi possono anche radicalizzarsi, i populismi diventare pericolosi.

Automaticamente non vince nessuno.

Tutte le iniziative che faremo avranno sempre un capitolo Europa.

Per affrontare la crisi noi abbiamo fatto cose che pochi saprebbero fare.

Superare la contrapposizione tecnici e politici ecc!! E’ una menata! Un governo fatto di competenze non è fuori della nostra prospettiva. Non torneremo certo al manuale Cencelli.

Chi non vorrebbe Monti candidato è perché non ha il fisico. Noi sappiamo cosa fare: no problem.

Basta chiarire il metodo. La democrazia si rafforza con un nuovo patto sociale e nuovi meccanismi economici. Ci vuole una grande mobilitazione, perché adesso non c’è una maggioranza, solo un impegno nazionale. Sul referendum elettorale, rispettiamo la sentenza. Ma”io non nominerò certo i deputati” Peraltro bisogna dire che la spontaneità non garantisce una buona composizione della rappresentanza.

Non siamo dei commentatori degli osservatori, in questa fase politica. Dobbiamo capire la novità e la crucialità di questo passaggio. E fare la nostra battaglia politica. Con la lega sparare ad alzo zero. I populisti non sono stati archiviati. Ma stanno nei sottoscala putridi.

Una volta imparentati col miliardario gli son rimaste solo le sparate contro gli immigrati.

Noi dobbiamo incontrare l’Italia: parlare dei problemi con la gente. Essere presenti nei luoghi della sofferenza e del disagio. Solidarietà: occhio al problemi dei disabili.

Questo passaggio per il PD è una specie di battesimo. Cominciamo da qui. Abbiamo vinto le amministrative, mandato via Berlusconi, siamo il primo partito. E allora? Facciamo una bevuta? No, è da qui che si parte!



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