A teatro e al cinema…a piedi: Le Rane

Il Teatro Elfo Puccini ospita nella sala Shakespeare sino al 24 marzo il capolavoro del teatro greco classico "Le Rane". Ci si diverte con amarezza meditando sui nostri problemi di società in crisi conclamata. ()
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Le Rane di Aristofane, commedia che vide la luce in quel di Atene nel remotissimo 405 a.C., ben si presta per la sua struttura eminentemente metaforica ad una rilettura attendibile di questi nostri tempi bui.

La vicenda vuole che il dio Dioniso, che oltre ad amenità varie sovrintende anche il mondo sempre travagliato del teatro, intraprenda un viaggio nell’Ade per salvare la categoria della tragedia, in crisi persistente, e, in senso lato, il mondo della cultura e Atene stessa dall’incipiente declino.

La Atene del 405 a.C. ricorda molto  la nostra società dove corruzione e mal governo rischiano di minare alla base una democrazia già provata da mille angherie.

Aristofane poneva nel teatro grande fiducia per salvare la società di allora, mettendo a confronto Euripide e Eschilo, sommi autori del teatro greco classico,  per trovare la medicina più utile al bene della polis.
Cosa c’entrano le rane? Anche in questo caso le rane gracidano nello stagno (che qui si chiama Acheronte) e cantano l’amore per il dio Dioniso (che nemmeno se ne accorge) e della poesia.

Divertente e scanzonata la lettura che il collettivo di  interpreti/registi del Teatro Due di Parma dà di questo capolavoro della commedia. Si prende alquante liberalità, ma rispetta i contenuti dell’opera di Aristofane che risalta in tutta la sua attualità.
La colonna sonora a ritmo di sirtaki accompagna la divertita recitazione e prelude ad un finale allegorico dove si auspica che sarà il teatro a salvare il mondo.
Basta la poesia a salvare il mondo? Avanziamo rispettosi dubbi.
Applausi non formali al ritmo di danza greca.

Le Rane
di Aristofane
interpretato e diretto da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler

In scena al Teatro Elfo Puccini sino al 24 marzo

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