LA BATTAGLIA DEI CONTRASSEGNI

quinta puntata

... L’aula fu presto gremita di persone. Il Cancelliere Bissotti fece l’appello per verificare la presenza di tutti i convocati. I delegati cercando di sedersi sulle scomode panche dell’aula intralciarono il suo operato e Bissotti muovendosi tra loro come una goffa velina tra i presentatori dovette ricominciare a contarli. Quando si fu certi della presenza di tutti, ...
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... un infernale vocio aveva già sommerso il locale.
Tutti volevano sapere, tutti volevano parlare, consigliare, indagare. Com’era possibile che si fosse verificato un tale incidente? Non era possibile porvi rimedio? Tutti si rivolgevano a tutti, tranne l’Elettore Medio che non riusciva a capire cosa stesse succedendo e in preda a un crescente terrore si era seduto in un angolo. La faccia gli si era irrigidita e il respiro si era fatto pesante. Si stava carezzando la barba incolta quando la Dott. Brignoni, caricata la voce di tutta la sua acuta potenza, urlò di fare silenzio.
Fece poi un semplice e schietto resoconto degli avvenimenti. Espose la questione e cercando le parole per spiegarla, si accorse che parecchi punti chiave del suo ragionamento le sfuggivano dalla mente.  Cercò con lo sguardo l’Elettore Medio per sincerarsi che trovasse convincente la sua esposizione.
Giosuè Rossi la guardava stupefatto. Non avrebbe saputo dire cosa lo avesse spaventato, ma aveva la sensazione che qualcosa, qualcosa di indefinibile ma tremendo fosse in agguato. Tuttavia riuscì a conservare un buon autocontrollo. Quando infine alzò lo sguardo che aveva tenuto fisso sulle orribili scarpe della Cancelliera Farinelli, e la guardò in faccia, lei stava ancora parlando. Giosuè Rossi non aveva capito una parola. Al di là della paura, oppure mista a quella, sentiva una certa soddisfazione: finalmente si trovava innanzi a una di loro, ad un autentico rappresentante della magistratura. La coscienza di ciò lo rinvigoriva, alimentava il suo coraggio e lo spronava a guardare la donna con cauta attenzione mentre lei continuava ad esporre i fatti. Finalmente si riscosse quando la udì concludere - Ovviamente avrà diritto ad un rimborso spese -
- Un rimborso spese? Davvero? E quan...- non riuscì a finire la domanda perché la Cancelliera Farinelli l’interruppe spiegando - Ha diritto a 0,90 centesimi di euro a giornata più le spese di viaggio, eccole il modulo da compilare.-
- Incredibile!- esclamò sarcastico Giosuè Rossi
- Eppure è così - lo riprese la dott. Brignoni, poi vedendo l’espressione incredula e un po’ spaventata dell’altro pensò bene di correggere - Anche noi non percepiamo molto di più per questo incarico che si aggiunge ai nostri servizi istituzionali -
- Allora devo solo ringraziarla - le sorrise educatamente Giosuè
- Bene, adesso le mostrerò il manifesto in questione e lei mi dirà in tutta sincerità se trova che i simboli di questi partiti le sembrano confondibili o no -
Giosuè provò un senso di sollievo quando finalmente si trovò faccia a faccia con  quella “questione” tanto discussa. Gli era sembrato infatti di non essere più capace di portare oltre il corso dei suoi pensieri. Passò le dita sui disegni e improvvisamente scoppiò a ridere. - Non mi pare di averli mai visti prima, eppure mi sembrano familiari - cominciò a dire riprendendosi dalla sorpresa.
 -Vediamo... è un po’ difficile rispondere... questo dovrebbe essere  il simbolo del partito dei pensionati ... questo quello degli ambientalisti. - Giosuè si accorse di aver superato la paura e di essere in preda all’incredulità. Una leggera curiosità lo imprigionò anche se si sentiva un po’ confuso e non del tutto lucido. La dott.ssa Brignoni incrociò le dita davanti al petto e disse ancora - Deve spiegarmi il perché -
Ci doveva essere sotto qualcosa di molto strano, pensò tra sé e sé, forse addirittura qualcosa di losco. Dopo un attimo di esitazione, si mise a sedere, fissando incantato gli occhi azzurri della dott.ssa Brignoni che gli parevano così vivi, così azzurri.
Era così bella, così intensa, che lui, in quel momento, non pensava affatto alla strana vicenda dei simboli. Come avrebbe desiderato che non fosse sposata! Dovette concentrarsi e farsi forza per cercare di rispondere alla sua difficile domanda.
- Ah beh... perché mi pare di ricordarli così, di averli già visti in televisione, anche se un po’ cambiati forse... son tutte cose che tendono a diventare un po’ confuse, a mescolarsi, e forse quando vengono utilizzati già son vecchi. - un’espressione scaltra gli si dipinse sulla faccia - devo continuare?-
- Per me va bene così - esclamò la dott.ssa Brignoni rivolgendosi con aria interrogativa ai colleghi.- Grazie, sig. Rossi - aggiunse il Dott. Pigni - Ci sembrava necessario il suo parere, perché lei rappresentava tutti noi, lei è stato indicato come l’Elettore Medio, anche se credo che a questo punto la questione non abbia grande importanza, torni pure a sedersi, grazie - detto questo si girò ed andò a sedersi sul seggiolone dietro la lunga scrivania dei giudici. Si sedette, si appoggiò allo schienale, accavallò le gambe e disse ancora, rivolgendosi a tutti i presenti - Come ben sappiamo non c’è molto tempo per decidere, i manifesti devono essere consegnati entro oggi.- Un gran silenzio riempì l’aria di attesa, il dott.Pigni rimase muto per qualche istante, concentrandosi sulla sua determinazione, fiducioso e sicuro di sé. Il corso della vicenda era di nuovo nelle sue mani, e continuò - In questi tempi di crisi sembra assalirci un senso d’incertezza per il futuro e pare che l’unica via d’uscita sia chiudersi nella difesa assoluta della propria identità e del proprio nucleo. Anche l’immagine che ci rappresenta la vorremmo incontaminata e originale, ma il futuro è di per sé incerto e imprevedibile. Quel che oggi sta accadendo è un segnale dei tempi. Non vi può essere identità senza scambio. Nell’incertezza che proviamo verso l’ignoto e quindi anche verso il futuro dovremmo poterci fidare della diversità, vera forza creatrice e garanzia di evoluzione. Per questo ritengo, che pur essendo diversi dai contrassegni originalmente presentati, questi simboli  garantiscano comunque una  piena e genuina espressione del diritto di voto da parte degli elettori.-
 -Accettato!- gridò l’Elettore Medio che non riusciva a staccare gli occhi di dosso dalla Dott.ssa Brignoni, che lo ricambiò invece con un’espressione di ghiaccio.
Intervenne poi il Dott. Saibene citando una massima del consiglio di Stato - Posto che il contrassegno, riveste una funzione meramente integrativa della lista - disse inforcando gli occhiali che gli erano scivolati sul naso - Legittimamente i sottoscrittori del primo contrassegno, sono considerati sottoscrittori anche del secondo dalla commissione elettorale che ne ha chiesto la sostituzione, come  noi in questo momento vi stiamo chiedendo di sostituire.- I delegati dei partiti si agitarono sulle panche. Qualcuno cominciò a digitare numeri sulla tastiera del cellulare, cercando di mettersi in contatto al più presto con il segretario del partito. Il viceprefetto stava urlando nel suo telefono a qualche impiegato - Pazientate ancora qualche secondo, forse stanno dando l’ok per la consegna dei manifesti, riesci a tenere a bada ancora per qualche minuto i segretari dei comuni? Bene…ti richiamo dopo -
L’Elettore medio, dopo un attimo di esitazione si mise a sedere accanto alla Dott.ssa Brignoni, fissando incantato ora le sue mani, ora il manifesto, ora quel bel paio di occhi azzurri. Potevano essere passati pochi istanti, ma forse anche un quarto d’ora, quando quella lo sorprese chiedendogli con voce strana, roca - Vuol venire a prendere un caffè? - Gli parve straordinario, ci siamo, pensò, probabilmente non è sposata, e si avviò con lei a grandi passi, verso l’uscita.


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