Andar per libri Un libro fa bene, due ancora meglio

Qualche consiglio di lettura del tutto personale e parziale, giusto per sottolineare la buona pratica della lettura. Sempre, ovunque e comunque.
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Nel periodo prenatalizio e in quello precedente alle vacanze estive esiste l’abitudine di consigliare buone letture (a volte anche meno buone) come se non si dovesse/potesse leggere in ogni periodo dell’anno. Ma se il vezzo esiste, e ha anche qualche ragion d’essere magari di natura commerciale, non ci sottraiamo ed eccoci a proporre qualche buon libro se non ottimo.

Se non lo conoscete, è assolutamente da non evitare. Ci riferiamo a quel suntuoso scrittore giapponese che risponde al cognome di Murakami e al nome di Haruki. Dalla sua intensa bibliografia, si consiglia qui  la lettura in sequenza di “1Q84 Libro 1 e 2 Aprile- Settembre” e “1Q84 Libro 3 Ottobre-Dicembre”, i suoi libri più recenti. Richiedono un certo impegno, le pagine complessive superano abbondantemente il migliaio, ma c’è da non pentirsi. Murakami lavora tra fantasia e realtà attraverso personaggi spesso indefinibili, sovrapponendo punti di vista e mondi che potrebbero anche non esistere. Entrambi i volumi sono editi da Einaudi.

Del genere “leggero” ecco “Milioni di milioni” di Marco Malvaldi, edito da Sellerio nella sua incomparabile collana “La memoria”. In questo piccolo noir di ambientazione toscana non ci sono però i quattro vecchietti terribili del Bar Lume e la loro vittima preferita ma il risultato è comunque godibile. Due o tre ore ben passate.

Altro piccolo libro, nel senso di poco più di cento pagine, quello di Marco Ballestracci intitolato “Imerio. Romanzo di dannate fatiche” (Instar Libri) dove si intrecciano storie di emigrazione, dal nord Italia verso Svizzera e Francia, e storie di ciclismo eroico, siamo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60 dello scorso secolo, attraverso la figura emblematica di Imerio Massignan, autentico campione in salita, che in carriera ha vinto poco e nulla. Un amaro destino. Belle storie di fatica umana e sportiva.

Per gli amanti del cinema, oltre a segnalare l’edizione 2013 de “il Morandini” della premiata ditta Laura, Luisa e Morando Morandini (edita Zanichelli) che è sempre da consultare come un saggio viatico, ecco “Il cinema vuol dire…(Secondo tempo)” di Maurizio Porro (Bompiani), che è invece una sorta di glossario godibile del cinema mondiale con curiosità, approfondimenti e anche qualche gossip. Maurizio Porro è una garanzia di conoscenza e di discernimento critico.
E poiché non si può tacere di poesia, mettetevi in tasca, ci sta comodamente, “Basta così” di Wislawa Szymborska (Adelphi), di cui ci piace trascrivere un verso: «Amo le mappe perché dicono bugie/ Perché sbarrano il passo a verità aggressive». Grande poesia, sempre.

Per chi vive d’arte (e d’amore), imperdibile l’ultima fatica dell’enciclopedico Philippe Daverio che con “Il secolo lungo della modernità. Il Museo immaginato” (Rizzoli) racconta da par suo la modernità dell’800, partendo dalla Rivoluzione francese e approdando al primo '900. Una carrellata immaginifica che permette di avere una visione straordinariamente vivace di un periodo artistico entusiasmante. Le doti di incantatore e di affabulatore di Daverio valgono il viaggio.

Vale sempre e comunque il viaggio un libro uscito ormai molti anni fa (1978), ma che si annovera tra i capolavori di tutti i tempi, per cui da leggere senza tentennamenti. Ci si riferisce a “La vita istruzioni per l’uso” di Georges Perec (Rizzoli) che Calvino, amandolo molto, definì “iperromanzo”, un capolavoro di letteratura e di logica matematica inarrivabile.

E, al fin della licenza, ci piace evocare la beatitudine di aggirarsi tra gli scaffali di una libreria per guardare e toccare i libri, accarezzarli, annusarne la carta, con una sicura componente di sano feticismo.
Per non dire poi delle sante biblioteche, dove ci si reca con fiducia e si torna a casa con un bel libro da leggere, oltretutto senza spendere un euro.
Leggete brava gente, leggere fa bene.

(Massimo Cecconi)

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