PQ - Progetto integrato di Quartiere


"In anni di permanenza nel quartiere, ho individuato, attraverso il confronto con genitori, nonni, bambini, quelli che sono i bisogni primari di diverse categorie di cittadini, e quindi posso azzardare, con cognizione di causa, alcune proposte da sviluppare nei sotterranei delle scuole".
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scuolaaperta
Quando parlo di Progetto integrato di Quartiere non parlo di "centri di aggregazione giovanile" , ne di "parcheggi" per anziani e neppure di atelier per signore di mezza età. Non credo che la soluzione vincente sia quella di incasellare le categorie sociali in determinati spazi. Io credo che la vera scommessa sia di mescolare e "agitare" ben bene queste realtà offrendo punti d'incontro dove, nel rispetto delle diverse esigenze, ci sia scambio e collaborazione. Vorrei quindi sensibilizzare tutti gli attori della Zona 3 per attivare un percorso, chiamiamolo sperimentale, su diversi modi di intendere e realizzare un Progetto integrato per il Quartiere.

Il progetto prevede di organizzare dei cittadini intorno ad un nucleo "fisico" che sia espressione della presenza della comunità stessa, che aiuti le persone a scrutare in se stessi e negli altri, in modo da comprendere i propri e gli altrui bisogni.

E' comunque inutile raccontarsi delle belle favole: il punto da cui partire è avere a disposizione una "base", un centro di riferimento, un posto "reale", che esista e sia fruibile. E non cominciate a dirmi "ah, ma non ci sono soldi..." , "eh, ma i vincoli di bilancio", "uh, ma la crisi".... Il progetto è praticamente a costo zero.

Il trucco, la trovata, la magia, sta nei sotterranei delle scuole. I sotterranei delle scuole, ampi, inutilizzati, inesplorati, sono luoghi dove, con l'attuazione di migliorie non particolarmente impegnative, si possono ricavare locali adatti alla permanenza di persone, molti sono dotati anche di riscaldamento e uscite di sicurezza.

In particolare il progetto che mi sta a cuore è quello di gestire sperimentalmente i sotterranei della scuola Bonetti di via Tajani che, ad una attenta valutazione, offrono numerose possibilità di intervento.

Ma cosa ci andiamo a combinare in questi sotterranei? E perché proprio i sotterranei di una scuola dovrebbero diventare il motore del nostro PQ? In anni di permanenza nel quartiere, ho individuato, attraverso il confronto con genitori, nonni, bambini, e chi più ne ha più ne metta, quelli che sono i bisogni primari di diverse categorie di cittadini, e quindi posso azzardare, con cognizione di causa, le proposte che seguono. Nei sotterranei delle scuole( e in particolare della scuola Bonetti di via Tajani) devono trovare posto:

1. L'Officina Condivisa.
Molte persone si lamentano di non avere un luogo dove poter esercitare i propri hobby o la mancanza di strumenti e/o accessori che permettano un'attività artigianale saltuaria o legata a riparazioni casalinghe: le cantine dei condomini sono anguste e non permettono di allestire un laboratorio hobbystico, inoltre un altro freno è spesso il costo delle attrezzature o l'impegno di spazio che richiedono alcune attività. La proposta è quella di dedicare una parte dello spazio dei sotterranei alla creazione di una Officina Condivisa, ovvero di un luogo di lavoro dove si possano recuperare tutte quelle attività artigianali che costituiscono da un lato un'intima soddisfazione per chi le pratica e dall'altro un'occasione di arricchimento e confronto con altri artigiani hobbysti. Nell'Officina Condivisa trovano posto anche attrezzi semi professionali, materiali di recupero e le competenze di tutti coloro che la frequentano.

2. Lo Spazio teatrale.
Uno dei grossi handicap nel nostro quartiere è la disponibilità di uno spazio teatrale per prove e piccole rappresentazioni. Di teatri "classici" in zona ce ne sono pochi e, quando si trovano, hanno costi insostenibili per le piccole compagnie amatoriali o per le scuole. Lo spazio teatrale consentirebbe invece di usufruire di una struttura idonea a prove e piccole rappresentazioni con un numero limitato di spettatori. Da non dimenticare poi che esseno una struttura al di sotto di una scuola diventerebbe il luogo naturale di lavoro delle classi che intraprendono un percorso artistico.

3.Punto di riferimento GAS.
Il fenomeno dei Gruppi di Acquisto Solidale è in rapida espansione nel quartiere e nella zona. Uno dei problemi che spesso si presenta è quello della disponibilità di un luogo presidiato dove far consegnare la merce e dove ritirarla durante la giornata. All'interno del progetto è previsto un luogo destinato a questa funzione.

4. Spazi gestiti senza strutture fisse.
Feste di compleanno, riunioni di condominio, riunioni di comitati e corsi tenuti dalle associazioni richiedono spazi. Spazi che potrebbero concretizzarsi all'interno dei sotterranei e che permetterebbero a persone con interessi e obiettivi diversi di incontrarsi(anche casualmente) e di tessere nuove relazioni a livello di zona e di quartiere. Nei locali messi a disposizione si privilegerebbero comunque quelle attività che possano rappresentare un continuum con la didattica che viene svolta nella scuola, quindi corsi pomeridiani che permettano di usufruire di servizi accessori senza che gli alunni debbano uscire dalla struttura. Gli spazi gestiti senza strutture fisse avrebbero un canone d'uso agevolato e contribuirebbero al mantenimento della struttura stessa.

5. Spazi gestiti con strutture fisse.
Si tratta essenzialmente di due idee: quella della sala prove e quella della sala digitale. La prima richiederebbe la progettazione e la realizzazione di una sala con insonorizzazione e adeguata alimentazione elettrica, mentre nella seconda la presenza di una linea di connessione wi-fi e fissa ad alta velocità rappresenta la condizione minima. Entrambe le realtà funzionerebbero con il principio della prenotazione e del contributo minimo per la fruizione dei servizi.

Se questa esperienza di utilizzo dei sotterranei delle scuole si rivelasse vincente, è chiaro che potrà diventare un riferimento per associazioni o gruppi di persone che volessero metterla in pratica nelle scuole della propria zona o del proprio quartiere. Credo che un'amministrazione attenta alle relazioni tra i cittadini e al presidio del territorio possa trovare in questa idea la realizzazione degli obiettivi che si è prefissa.

- di Emanuele Breveglieri - Associazione WiB (W i Bambini) - .


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Re: PQ - Progetto integrato di Quartiere
27/12/2011 Emanuele Breveglieri
Non era mia intenzione scatenare polemiche rispetto all'uso di questa o quella scuola, per cui ritengo doveroso precisare che ho utilizzato la scuola Bonetti di via Tajani come esempio: è una scuola che conosco molto bene, sia da genitore che da operatore e quindi mi è venuto facile immaginarmi la destinazione degli spazi sotterranei.
La scuola media di via Cova, per esempio, offre spazi altrettanto interessanti, Mezzofanti pure; la mia ripeto, è una proposta da cui iniziare a costruire,in maniera condivisa.
La condivisione e l'atteggiamento propositivo sono le condizioni essenziali per un vero cambiamento, è questo che auspico: mancando quelli si resterà sempre ancorati alle logiche che conosciamo, con i risultati che abbiamo tutti i giorni sotto i nostri occhi.
Saluti. Emanuele Breveglieri


Re: PQ - Progetto integrato di Quartiere
20/12/2011 Pellegrino Artusi
Non conosco la situazione della scuola di via Tajani, conosco però la mentalità tipica dei dirigenti scolastici:"guai a chi tocca il mio orticello!" Nei lunghi anni passati dietro ad una cattedra quante belle proposte da parte dei genitori che ho sentito, quanta voglia di partecipare, di portare esperienze e competenze. Il tutto è (quasi) sempre naufragato contro gli scogli della dirigenza che per gelosia, orizzonte limitato, nessun desiderio di mettersi in gioco, ha sempre cassato questo tipo d'iniziative. Certo, Pisapia aveva gridato(in campagna elettorale): "scuole aperte!" Poi, visto la risposta pubblica della dirigente( a proposito dottoressa: sul web se si scrive in maiuscolo si dà da intendere che si stia urlando), mi sa che avete poco da stare allegri. Sperem!
Pellegrino Artusi


Re: PQ - Progetto integrato di Quartiere
20/12/2011 paola braido
Caro Emanuele, il tuo progetto, te lo scrssi fin da subito, é molto bello ed anch'io in cuor mio durante la campagna per l'elezione di Pisapia, alla quale ho partecipato in zona 3, pensavo di volermi impegnare per avere uno spazio- in zona- di aggregazione da gestire insieme ai vari comitati, ai vari cittadini, magari proprio il sotterraneo della scuola!
Anche perchè in campagna elettorale questo discorso delle scuole aperte era stato abbozzato... Sono anche genitore della scuola Bonetti di via Tajani e dopo la risposta della Dirigente ci tenevo a chiederle Prof. Borgnino: "non sarebbe possibile in qualche modo isolare lo scantinato dopo l'orario scolastico per renderlo locale a sè stante, alfine di ovviare ai problemi di sicurezza ed igiene a cui accennava?" Cari saluti. P.B.


Re: PQ - Progetto integrato di Quartiere
20/12/2011 elena.borgnino
Quale Dirigente Scolastica della Direzione Didattica a cui appartiene la sede Tajani, presa visione del progetto, pur apprezzando l'impegno dell'autore , NON concordo nella proposta .
Gli scantinati della sede, che ho preso in carico lo scorso settembre, sono stati oggetto di deposito di vario tipo per anni, ma dallo scorso settembre è in corso, grazie all'aiuto dei genitori, una riqualificazione con smaltimento dei rifiuti, per ridare ad alunni e docenti ciò che è loro .
Posso concordare in una ipotesi di utilizzo degli spazi in orario extrascolastico per attività che coinvolgano i bimbi della scuola elementare e massimo dell'adiacente materna e le loro famiglie, ma non ritengo che la scuola, per motivi di igiene e sicurezza possa accogliere estranei con attività che non hanno carattere formativo ed educativo .
Esistono in zona spazi aggregativi per adulti, e/o circoli ricreativi per anziani più idonei ad accogliere iniziative


Re: PQ - Progetto integrato di Quartiere
15/12/2011 elisa
WOW... quante belle idee e proposte!
Queste sono le 'cose' da far girare tra le persone, idee pratiche, concrete che aggreghino persone e le motivino al FARE INSIEME qualcosa che poi sia utile e piacevole per tutti.
Bravo, Emanuele! chiunque tu sia, se ti servisse aiuto io (sessantenne, abitante in zona 3 da sempre) ci sono.
E vorrei aggiungere una piccola osservazione: anche nella nostra nuovissima biblioteca di zona, in via Valvassori-Peroni, ci sono spazi inutilizzati nei sotterranei.
elisa


 
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